capitolo 15

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Stiles visse quella settimana come una delle più belle della sua vita. Derek lo baciava con dolcezza, come se fosse una cosa preziosa, ma allo stesso tempo con passione, come se avesse bisogno di lui per respirare.
E a Stiles piaceva un sacco. Gli piacevano le mani del lupo che lo accarezzavano, le sue braccia calde che lo tenevano stretto di notte e anche gli occhi dell'alpha che si illuminavano quando i loro sguardi si incrociavano. Gli piacevano i modi un po' bruschi ma sempre attenti del lupo, il modo in cui lo annusava come se fosse la cosa più normale del mondo e quello in cui ringhiava minacciosamente, senza tuttavia alcuna intenzione di spaventarlo. Amava il modo in cui il suo nome (che non era proprio il suo vero nome, ma ehi l'altro era impronunciabile) gli scivolava sulle labbra e gli piaceva vedere le sue sopracciglia aggrottate quando lui lo chiamava Sourwolf.

L'unica cosa che lo aveva tormentato era il tempo. Quello mancava sempre.
Alla fine di ogni giorno sentiva una fitta al petto, sapendo che la fine della settimana che avevano stabilito prima di agire contro il darach si stava avvicinando inesorabilmente. Ogni volta sperava che Peter entrasse in salotto e dicesse che il darach aveva fatto la sua mossa, che sapevano come trovarlo. Ma non accadde mai e l'ultimo giorno Stiles era più iperattivo del solito. Si svegliò alle quattro e non riuscì a rimanere a letto, nonostante amasse essere stretto dalle braccia forti dell'alpha.
-Dove vai?-mugugnò quest'ultimo quando Stiles si alzò. Il ragazzino si chinò a posargli un leggero bacio sulla guancia. Ogni volta la barba del più grande lo pungeva, ma in modo piacevole. Stiles sorrise al contatto. Egoisticamente avrebbe voluto restare lì per sempre, ma sapeva che Derek aveva i suoi doveri di alpha e lui i suoi doveri di figlio. Suo padre era probabilmente disperato e quella situazione non poteva durare.
-In bagno.-rispose, indugiando un attimo con le labbra sulla pelle di Derek, che emise un borbottio di assenso.

Sotto la doccia calda, Stiles si chiese ancora una volta cosa avessero di preciso lui e Derek. Si baciavano, si coccolavano, dormivano insieme, eppure non avevano mai parlato di quello che stava succedendo. Il branco non ne sapeva nulla (o almeno non lo dava a vedere) e Peter si limitava ad ammiccare maliziosamente nella loro direzione e, ogni tanto, a guardare significativamente Derek, che per tutta risposta ringhiava. Solo una volta Peter li sorprese a scambiarsi un bacio sul divano e in quell'occasione Derek lo guardò male e gli disse che per una volta aveva avuto ragione. Lo zio aveva sfoderato un ghigno da psicopatico degno di lui e poi aveva ammiccato a Stiles, andandosene senza aggiungere altro.
Nè Stiles aveva chiesto nulla a Derek, troppo preoccupato che la minima cosa potesse rovinare ciò che stavano costruendo e far ritornare il lupo alla sua maschera di indifferenza e scontrosità. Maschera che Stiles voleva abbattere con tutto sè stesso.

L'umano risciacquò i capelli insaponati, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare con un sospiro sotto il getto dell'acqua.
Derek lo attirava e allo stesso tempo lo confondeva. Da quando si erano baciati per la prima volta era stato tutto apparentemente perfetto, ma Stiles non sapeva mai come muoversi, sempre troppo terrorizzato di rovinare tutto. E soprattutto, non sapeva cosa sarebbe successo ora che la settimana era finita. Ammesso che uscissero tutti vivi dalla faccenda del darach, cosa avrebbero fatto poi? O meglio, cosa avrebbe fatto Derek? Sarebbe tornato a fare l'alpha, dimenticandosi di lui? Gli avrebbe detto che era stato bello finchè era durato?
Stiles non voleva sentirsi dire nulla di tutto ciò, eppure sembrava inevitabile.

Derek era bello, affascinante, leale, aveva un branco che lo amava e che comandava con fermezza ma a cui era legato da affetto, perchè avrebbe dovuto scegliere lui, un ragazzino sfigato, indifeso e sicuramente con nessuna attrattiva dal punto di vista fisico?

Stiles sospirò, uscendo dalla doccia e asciugandosi accuratamente. Non aveva senso pensare a tutto ciò quando il giorno dopo sarebbe potuto morire. Non aveva senso eppure Stiles non poteva fare a meno di pensarci. Non voleva ancora ammetterlo a sè stesso, ma l'idea di separarsi da Derek faceva più male di quanto avrebbe dovuto. Continuava a ripetersi che era una sbandata e che non avrebbe dovuto nemmeno sentirsi così perche in fondo Derek lo aveva rapito e lui non era il tipo da sindrome di Stoccolma. Poi però pensava che tutto ciò che Derek aveva fatto era stato salvarlo (senza il suo consenso, ma ehi non si può pretendere tutto dalla vita) da una morte piuttosto cruenta e tenerlo al sicuro anche quando lui stesso glielo aveva reso piuttosto difficile. Quindi non si poteva parlare di sindrome di Stoccolma no? No, si ripeteva. E più avanti si sarebbe anche reso conto che non si poteva parlare nemmeno di una semplice sbandata, perchè il legame che stava sviluppando con Derek era più di quello, più di una cotta, più del semplice piacersi. Era bisogno di sapere al sicuro l'altro, di aiutare il branco e prendersene cura, era la necessità di non separarsi e proteggersi. Stiles non se ne rendeva ancora pienamente conto, complice il fatto che non voleva farsi alcuna illusione, ma come il lupo di Derek aveva scelto lui, così una parte di lui (quella che molti chiamano cuore) aveva scelto quel lupo scontroso e non aveva intenzione di lasciarlo andare.

Il branco arrivò per l'ora di pranzo e trovò uno Stiles che girava come una trottola nel salotto, fremendo, un Derek che lo guardava con le sopracciglia corrucciate e un principio di mal di testa e Peter che ridacchiava ai fornelli, girando in un pentolone un intruglio dall'aria vagamente pericolosa.
Erika si sporse a guardare nella pentola, storcendo il naso.
-Come ci avvelenerai oggi, Peter?-chiese Jackson, annusando l'aria.
-È zuppa.-spiegò il più grande, annuendo con aria soddisfatta.-Così il nostro caro Stiles potrà mangiare con noi.-
Jackson inarcò un sopracciglio.-Lui mangia sempre con noi.-
-Sì, ma non quello che mangiamo noi.-
Mentre i due bisticciavano sul pranzo, entrò anche Deaton, che non si era fatto vedere dal giorno in cui aveva curato Stiles. Salutò il branco con un cenno e si sedetto sulla poltrona davanti a Derek e Stiles, che nel frattempo era stato costretto a sedersi e che batteva ritmicamente il piede sul pavimento.
-Tu devi essere il famoso Stiles.-disse il veterinario.-È la prima volta che ti vedo cosciente.-sorrise.
Stiles abbozzò un sorriso.-Già, grazie per l'altra volta.-disse.-E per le difese. So che le ha installate lei.-
Deaton annuì.-Somigli a tua madre.-disse con un sorriso.
Stiles si irrigidì e smise di battere il piede sul pavimento.-Derek mi ha detto che la conosceva bene.-mormorò.-Io...mi piacerebbe sapere qualcosa in più di lei.-
Deaton scrollò le spalle.-Quando arrivò da me aveva quasi trent'anni ed era incinta di te. Stava fuggendo da tuo padre perchè aveva letto dell'incantesimo dell'immortalità e sapeva che appena tu fossi nato ti avrebbe ucciso per avere il tuo sangue. Così mi chiese di proteggerti da lui ed io lo feci: apposi una protezione su di te appena nascesti e feci in modo che il darach non potesse trovarvi. Ogni tanto venivo a controllare che la protezione reggesse, e tua madre mi teneva sempre informato su di te. Quando poi...quando è venuta a mancare non ho più potuto controllare lo stato della protezione ma ti ho sempre tenuto d'occhio. Sapevo che più crescevi più la protezione di indeboliva e quando il darach è giunto a Beacon Hills ho capito subito che aveva ricominciato a percepirti.-
Stiles rimase in silenzio, riflettendo.-Ma mio padre? Non sapeva nulla di tutto ciò?-
-Se intendi lo sceriffo, no, non sapeva nulla. Si mise con tua madre quando eri appena nato e lei gli disse solo che il tuo vero padre era una brutta persona e che lei non voleva che tu ne sapessi nulla. Decisero insieme di farti credere che lo sceriffo fosse il tuo padre biologico.-
Stiles corrucciò la fronte.-Indipendentemente dal mio sangue, mio padre è e rimarrà sempre lui.-
Deaton sorrise.-Allora risolviamo una volta per tutte questa situazione, così che tu possa tornare da lui e dirgli queste parole.-

Kidnapping ~ SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora