capitolo 11

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Stiles si rigirò nel letto, urtando contro qualcosa di solido e caldo che riconobbe come il petto di Derek. Quasi senza rendersene conto, ancora avvolto nel limbo del dormiveglia, emise un mugolio soddisfatto e si strinse al lupo, che in risposta affondò il viso nel suo collo e inalò il suo odore. Stiles storse le labbra, borbottando qualcosa sulle pessime abitudini dei lupi mannari, ma Derek non sembrò farci particolarmente caso, nè sembrò intenzionato a sciogliere il groviglio di gambe e braccia che avevano formato. Almeno, fin quando non sentì distintamente un click che lo fece sobbalzare ed emettere un ringhio sordo. Stiles, pensando che fosse rivolto a lui, si immobilizzò e si irrigidì completamente. Derek si alzò di scatto, quasi buttando giù dal letto Stiles, e guardò truce suo zio, che sogghignava con il cellulare in mano, ammirando la foto che aveva scattato e inviandola al branco.
-Cancellala.-ringhiò, afferrando al contempo Stiles che se ne stava in disparte, appiattito contro il bordo del letto, e portandolo verso il centro, volendogli evitare una caduta. Stiles, che era rimasto rigido dopo il ringhio gutturale dell'alpha, che gli riportava alla mente gli avvenimenti del giorno prima, si rilassò impercettibilmente sotto il tocco caldo di Derek.
-Oh andiamo nipote, siete adorabili.-ghignò Peter. Derek inarcò il sopracciglio fin quasi all'attaccatura dei capelli, facendo ridere suo zio, che poi si rivolse a Stiles.-La colazione è pronta. Ti ho comprato dei cereali.-disse, stranamente gentile. Inquietante, ma gentile.
-E io e te, nipote carissimo, dobbiamo discutere una faccenda importante. Ma se vuoi rimanere ancora qualche minuto a coccolare l'umano fai pure, non fare caso alla fotocamera.-
-Non dire assurdità, Peter.-scosse la testa Derek, le sopracciglia aggrottate e lo sguardo truce. Lanciò un ultimo sguardo a Stiles, con i capelli sconvolti e la faccia ancora assonnata, e sentì il bisogno impellente di baciarlo fino a farsi mancare il respiro. Come ogni volta che aveva quei pensieri, ricacciò quel desiderio in un angolino della sua mente e seguì lo zio nello studio, dove si accomodò sulla poltrona di pelle del padre di Lydia.
-Allora?-chiese, ancora seccato. Peter sorrise accondiscendente, accomodandosi sulla poltrona e incrociando le gambe flessuose con un movimento quasi ipnotico.
-In realtà mi aspetto che sia tu a parlare.-sogghignò, arricciando le labbra in una smorfia impertinente. Derek inarcò un sopracciglio e ritenne che come contributo alla conversazione fosse più che sufficiente.
Peter sorrise ancora, interpretando all'istante ciò che le sopracciglia del nipote volevano dirgli.-Parlo della tua relazione con l'umano. Con Stiles.-disse, scandendo bene il nome del ragazzino. Derek alzò gli occhi al cielo.-Non abbiamo nessuna relazione. E se parli del fatto che abbiamo dormito insieme, ci terrei a farti notare che abbiamo, appunto, solo dormito.-
-Mmh mmh.-fece lo zio, muovendo la mano come a scacciare una mosca fastidiosa.-E cosa mi dici dei vostri odori?-
-Cosa intendi?-chiese Derek, interdetto.
-Si stanno mischiando. Se ne é accorto addirittura Scott.-
-Abbiamo dormito insieme.-protestò Derek.-È ovvio che succeda. Farò una doccia, se è questo che ti disturba.-
-Non intendo in quel senso. Si stanno mischiando e stanno cambiando.-
-Cambiando?-
-Sì, cambiando. Come succede tra compagni.-
Derek rimase un attimo senza fiato, poi scosse la testa con violenza.-Lui non è un lupo mannaro. E tutta questa conversazione è ridicola.-
-Io invece penso di no. E poi non importa che sia un lupo mannaro, un umano o l'abominevole uomo delle nevi, dovresti saperlo bene.-
-Peter, stai dicendo cazzate. Smettila.-ringhiò Derek.
-Ti sto dicendo che il darach non deve avvicinarsi a lui nemmeno per sbaglio e che, se lo facesse, ucciderlo non è più un'opzione.-
-Di cosa stai parlando?-ribattè Derek con uno sbuffo, confuso.
-Sai cosa succede a un lupo quando perde il suo compagno, giusto?-
-Stiles non è il mio compagno.-ribattè, stavolta furioso, Derek. Alle sue parole il lupo dentro di lui ringhiò, ma l'alpha lo ignorò.
-Allora vuoi dirmi che non senti il bisogno di averlo costantemente intorno? Che il tuo lupo non si lamenta quando di notte combatti per non andare nella sua stanza? Che quando lo hai ferito non hai sentito dolore fisico?-incalzò Peter.-Prima lo accetti, meglio sarà per la tua salute mentale.-
Derek scosse forte la testa.-Non sai di cosa parli. E io per quell'umano non provo nulla.-ringhiò, aprendo la finestra e saltando in giardino, ben deciso a fare una corsa per schiarirsi le idee.

Stiles scese le scale con lo stomaco che brontolava, borbottando tra sè e sè. Arrivato alla fine delle scale, rabbrividì leggermente dopo aver lanciato uno sguardo al punto in cui solo il giorno prima aveva sbattuto la testa.
-Latte?-gli chiese una voce troppo vicina. Il ragazzino alzò lo sguardo e si scontrò con gli occhi di Peter, sobbalzando quando lo vide così vicino. Esitò un attimo, scostandosi e muovendosi a disagio sullo scalino.
-Sì, grazie.-mormorò. Peter si esibì in un sorriso inquietante e gli afferrò una mano, trascinandolo fino al bancone della cucina. Quando Stiles si sedette, Peter gli annusò il collo e lui per poco non cadde dalla sedia.
-Seriamente, dovete smettere di farlo!-disse in uno squittio poco virile, portandosi il più lontano possibile da Peter, che nel frattempo si era spostato ai fornelli e aveva messo il latte a scaldare.
-Hai l'odore di Derek addosso.-commentò, e anche senza girarsi percepì l'umano che si agitava sulla sedia e il suo cuore che batteva più forte.
-Lo so. Mi farò una doccia.-rispose Stiles, sforzandosi per mantenere la voce ferma. Peter annuì, valutando se dirgli di più o se lasciar perdere. Non essendo un licantropo, era ovvio che non avesse idea di cosa significasse essere compagni.
-Derek ti piace?-domandò allora Peter, voltandosi a guardarlo con un sorrisetto malizioso. Stiles scrollò le spalle, senza capire il vero significato delle parole dell'altro.-Quando non cerca di uccidermi non è male.-disse, incerto. Ovviamente non poteva menzionare il fatto che adorasse dormire con lui, stringersi al suo petto ed avvertire il calore delle sue mani sulla pelle. Nè poteva, certamente, dire a Peter che ogni tanto aveva l'insana voglia di baciare suo nipote, premere le labbra sulle sue e lasciarsi guidare in quello che sarebbe stato il suo primo bacio. E, conoscendo Derek, probabilmente anche l'ultimo, dato che se davvero avesse osato fare una cosa simile lo avrebbe con tutta probabilità spedito all'altro mondo a calci.
No, decisamente non poteva dire a Peter-psicopatico-Hale queste cose.

Kidnapping ~ SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora