capitolo 8

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Stiles si rigirò a lungo nel letto, borbottando di cuscini scomodi, di spifferi inesistenti e materassi ruvidi pur di non pensare alla sera prima. Cercava in tutti i modi di deviare la sua mente da quella paralisi notturna, ripetendosi che non era possibile accadesse due volte di fila, che si stava facendo condizionare e che doveva smettere di pensarci. Prima che se ne rendesse conto, tuttavia, i suoi pensieri presero una via del tutto diversa. In un attimo non pensava più alla paralisi e al panico che lo aveva invaso ma a ciò che era successo dopo. Gli sembrava di sentire ancora tra i capelli le mani grandi e forti dell'alpha, che lo toccavano con una delicatezza di cui non lo credeva capace. Si beò per qualche istante del ricordo, ben impresso nella sua memoria insieme alla sensazione della braccia forti di Derek che lo stringevano e del petto solido su cui aveva poggiato la guancia. Quando si rese conto del genere di pensieri che stava iniziando a fare si agitò nel letto, quasi facendo un volo di sotto, e nascose il viso arrossato sotto la coperta. Okay, doveva smettere di pensarci, seriamente. C'erano un sacco di argomenti più interessanti su cui riflettere. Era stato rapito...no, non sembrava il tema adatto per addormentarsi. Il branco, ecco. Il branco gli piaceva (eccetto Peter, lui lo inquietava e basta). Sembravano molto uniti, pronti a difendersi a qualsiasi costo. Gli sarebbe piaciuto fare parte di una famiglia come la loro, ma poi si ricordò che lui non era altro che un mezzo per un fine specifico e che non avrebbero esitato a sacrificarlo, se non avessero avuto alternative. Lui non sarebbe mai stato nulla per loro. Senza volerlo si ritrovò un peso sul cuore e le lacrime che premevano per uscire. Anche prima di essere rapito era sempre stato solo. Erano solo lui e suo padre. A scuola era additato come il "ragazzo strano" o "il figlio dello sceriffo" e quelli che non lo ignoravano lo deridevano. Non gli era mai pesato più di tanto, ma improvvisamente si rese conto che se da quell'avventura non fosse uscito vivo solo suo padre avrebbe pianto la sua morte, e questo lo rese, forse per la prima volta, davvero consapevole della sua solitudine.
-Cosa sta succedendo?-ringhiò qualcuno al suo fianco. Stiles fece un salto sul letto, portandosi una mano al cuore.-Cristo Derek! Potevo morire!-
-Non riesco a dormire con tutte le emozioni contrastanti che mi arrivano. Si può sapere cosa diavolo ti prende?-
-Nulla di nulla! E mi dispiace aver disturbato il tuo fiuto sopraffino.-arricciò il naso Stiles, indispettito.
-Vorrei ben vedere.-sbuffò Derek, scostandolo malamente ed infilandosi sotto le coperte.
-Ehi! Ma cosa fai?!-protestò Stiles, imbarazzato e confuso.
-Non è evidente? Hai detto che non dormi bene su altri cuscini ma su di me ieri hai dormito benissimo.-
Stiles arrossì furiosamente, gesticolando a caso e quasi accecando il lupo, che gli fermò le braccia e gliele tirò giù con uno strattone, sbuffando e tirandoselo contro. Stiles si lasciò stringere in quella specie di abbraccio e per un attimo il calore che emanava lo sopraffece, poi cercò di districarsi dalla stretta. Non capiva perchè Derek si comportasse così con lui. Insomma, non si conoscevano e lui per l'alpha non altro che una pedina sacrificabile. Non aveva senso essere gentili, non aveva senso affezionarsi.
-Stai fermo moccioso.-ringhiò Derek, schiacciandoselo addosso. Del resto aveva mentito solo in parte. Era vero che era rimasto sveglio ad ascoltare i mutamenti di umore del ragazzino, ma era altrettanto vero che quell'odore lo attirava a tal punto che era stato un miracolo che non si fosse mosso prima. Inoltre, il giorno prima era riuscito, dopo tanto tempo, a riposare tranquillamente. Gli incubi che spesso lo tormentavano e il continuo senso di pericolo imminente che l'incendio che aveva coinvolto la sua famiglia gli aveva lasciato addosso sembravano essere spariti, e un senso di tranquillità lo aveva avvolto per la prima volta in tanti anni. E quel ragazzino aveva proprio quell'odore. Un odore che trasmetteva purezza, che trasmetteva pace. Un odore che sembrava calmare il suo lupo interiore.
-Queste sono molestie!-protestò Stiles.-Molestie belle e buone.-
-Mmh mh.-mugugnò Derek, annusando il suo collo.
-E ti ho detto di smettere con questa cosa, Sourwolf!-sbottò, ritraendosi imbarazzato.
-I lupi mannari lo fanno. Abituati. E come mi hai chiamato?!-ringhiò.
-Sourwolf. Ti si addice.-ghignò Stiles.
-Adesso dormi.-replicò Derek, sospirando.
Stiles esitò un momento, decidendo che, nonostante Derek avesse più volte ripetuto che non avrebbe esitato  ad ucciderlo se la situazione lo avesse richiesto, magari quelle attenzioni significavano che il suo cuore non era di pietra come avrebbe voluto far credere. Magari, si disse Stiles prima di arrendersi contro il corpo dell'altro, non sarebbe più stato così solo.

La mattina dopo Stiles si svegliò riposato e di buon umore, per quanto uno che era stato rapito da un branco di lupi mannari e che era nel mirino di un druido oscuro potesse avere il morale alto. Il lato del letto accanto al suo era vuoto, e cercò di non ammettere a sè stesso che un po' gli dispiaceva, con scarsissimi risultati. Sentiva ancora sulla pelle la lieve traccia della presenza dell'alpha, e gli sembrava di avvertire ancora le sue braccia forti che lo stringevano.
Scacciò il pensiero e si stiracchiò, sbadigliando poco carinamente a bocca aperta.
Poggiò i piedi nudi sul pavimento freddo e rabbrividì appena, decidendo di appropriarsi di un'altra felpa del signor Martin. Ne trovò una blu e la indossò sopra il pigiama, rimboccandosi le maniche che gli stavano lunghe, prendendo anche un paio di calzini. Lydia gli aveva dato il via libera per prendere tutto ciò di cui necessitasse, ma probabilmente avrebbe dovuto chiedere a Derek di poter avere almeno i suoi boxer, perchè lo imbarazzava parecchio prenderne in prestito da un uomo che nemmeno conosceva.
Scese le scale, sperando di trovare Derek in cucina, dato che stava morendo di fame ma non aveva idea di dove trovare del cibo. Si fermò a metà corridoio, sentendo delle voci provenienti dal salotto.
-Hai di nuovo addosso l'odore di quel ragazzino.-disse quello che sembrava essere Peter.
-Non penso siano affari tuoi.-rispose Derek laconico.
-Riguarda tutto il branco, Derek.-disse Peter, serio per la prima volta nella sua vita.-Non puoi affezionarti troppo a lui. Sai bene che se il darach dovesse avvicinarsi troppo...-
-Ne sono consapevole, Peter.-ringhiò l'alpha.-E non mi sto affezionando proprio a nessuno. Se la situazione dovesse richiederlo sarei io a ucciderlo. E sai bene che non sono il tipo che esita.-
Stiles rimase con il fiato sospeso per tutto il tempo, sentendo una dolorosa fitta al cuore. La sera prima si era illuso totalmente e faceva male. Più di quanto avesse immaginato.

Kidnapping ~ SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora