Stiles appoggiò le mani sull'ampio petto di Derek, guardandolo dal basso e accennando un sorrisetto forzato.
-Ehm...non è...cioè sì, è esattamente come sembra: il mio era un tentativo di fuga, anche ben congegnato. Insomma, considerando le scarse risorse e il tempo in cui è stato elaborato e...non puoi farmene una colpa, giusto? Le tue sopracciglia mi stanno giudicando ed è inquietante.-sproloquiò, partendo con uno dei suoi discorsi infiniti che si concluse quando Derek ringhiò piano e lo afferrò per la collottola della maglia, come un cucciolo imbranato, e lo risbattè in casa. Stiles si dimenò finchè il più grande non mollò la presa, cercando subito di svicolare per raggiungere nuovamente la porta ma venendo fermato da Derek, che lo afferrò per un braccio e se lo caricò su una spalla a mò di sacco di patate.
-Ehi! Mettimi giù, barbaro!!-strillò Stiles non molto virilmente, mentre Derek lo trasportava verso l'interno della casa.
-Zitto, moccioso, o la prossima volta seguirò il consiglio di Peter e ti aprirò la gola. Con i denti.-
Stiles deglutì a vuoto, aggrappandosi meglio alla maglia del più grande e cominciando a borbottare insulti.
Nel frattempo Scott, che aveva sfondato la porta della cantina, li raggiunse a sguardo basso, mettendo su la sua espressione da cucciolo bastonato quando Derek lo fulminò con lo sguardo.
-Adesso dimmi come diavolo hai fatto a fartelo scappare?! Ti ha stordito con le sue chiacchiere?-ringhiò.
Scott si fece piccolo piccolo, ma prima che potesse rispondere Stiles cominciò ad agitarsi sulla spalla di Derek, gesticolando con le mani mentre si apprestava a spiegare il suo piano geniale.
-Innanzitutto mi sono liberato dalle corde rovesciando la bottiglia dell'olio sul pavimento e immergendoci le mani per renderle scivolose!-espose, fierissimo di sè.-Poi quando il tuo amico si è avvicinato alla porta ho sparso il resto del contenuto della bottiglia davanti alla porta e SBAM, lui è entrato e ci è scivolato, ruzzolando giù per tutte le scale. Poi sono scappato.-concluse, con un ghigno malefico.-E sappi che questo era solo un assaggio del mio ingegno! Ti consiglio di lasciarmi subito andare se non vuoi finire in una delle mie trappole mortali!-aggiunse, facendo sospirare Derek.
-Dio, fa stare zitto questo moccioso o giuro che gli rompo qualche arto.-ordinò a Scott, scaricandogli addosso Stiles, che lo guardò con un po' di timore aggrappandosi alla maglietta di Scott, che aveva una faccia decisamente più rassicurante, quando Derek gli passò accanto e lo sorpassò.
-Scusa amico, non dice sul serio. Credimi, non vogliamo farti del male.-si scusò Scott, prendendo Stiles per un braccio e trascinandolo verso un'altra stanza.
-Perchè sono qui?-gli chiese Stiles.-E voi chi siete? Dove mi trovo? Cosa volete da me?-
Scott si grattò il capo, cercando di raccapezzarsi in quel mare di domande.-Io mi chiamo Scott, e quel tizio scontroso di prima era Derek, il nostro alpha.-
-Alpha?-chiese dubbioso Stiles.
-Già...il nostro capo. Poi c'è Peter, che è lo zio di Derek e ha la faccia da psicopatico, Erica, Boyd, Isaac, Allison, che è la mia ragazza, Lydia e Jackson. Ora ti trovi nella vecchia casa di Derek, ma presto ci sposteremo in quella di Lydia, in montagna, perchè è più sicura.-gli spiegò.
-Siete una specie di banda? Cosa volete da me? Guardate che mio padre non si piegherà a nessun ricatto e sicuramente mi starà già cercando!-lo interruppe Stiles. Non capiva il senso di quelle presentazioni.
-Non vogliamo nulla da tuo padre.-gli assicurò Scott.-Sei qui per essere protetto al meglio.-
-Protetto? Da un branco di psicolabili comandati da un troglodita ringhiante?-
-Derek ti spiegherà tutto quando lo riterrà opportuno.-concluse Scott con uno sguardo dispiaciuto. In quel momento entrarono in quello che doveva essere il salotto, prima che venisse completamente bruciato. In quel momento Stiles realizzò dove si trovavano.-Questa è la vecchia casa degli Hale?!-chiese sbigottito. La ricordava molto bene, perchè al tempo dell'incendio aveva seguito di nascosto suo padre sulla scena del crimine ed era rimasto scioccato dal macabro spettacolo che gli si era presentato davanti. Gli ci volle poco per ricordare nei particolari quel giorno, ed immediatamente puntò lo sguardo su Derek, che si trovava appoggiato allo stipite della porta e che, alla menzione della sua famiglia, si era voltato verso il ragazzino.-Derek Hale.-constatò sbalordito Stiles, puntando un dito contro di lui.-Mi ricordo di te!-asserì.
-Mh mh.-sbuffò Derek, voltandogli le spalle. Dall'ingresso principale (Stiles nel suo tentativo di fuga finito male aveva usato quello sul retro) in quel momento sbucò Peter, con il solito ghigno inquietante e un panno e una boccetta di liquido trasparente tra le mani. Versò il liquido sul panno e, quando questo fu sufficientemente bagnato, si avvicinò a Stiles, che lo guardò spaventato e strattonò via il braccio dalla presa di Scott, che lo guardò mortificato.
-Stai lontano da me.-pigolò il piccolo, indietreggiando mentre Peter gli si avvicinava con il panno, intenzionato a premerglielo sul volto in modo che svenisse.
-Scusa, ma non possiamo permetterci imprevisti come una tua eventuale fuga.-sogghignò Peter. Stiles guardò male Scott.-Avevi detto che non mi avreste fatto del male.-lo accusò, mentre il battito del suo cuore aumentava a dismisura.
-Non sentirai nulla.-lo rassicurò Peter, ma risultò solo inquietante. Fino a quel momento Stiles aveva realizzato solo fino a un certo punto di essere stato rapito, ma quando indietreggiando andò a sbattere contro il petto di Derek, che gli afferrò le spalle e lo tenne fermo, sentì impellente il desiderio di fuggire, di tornare a casa. Cosa avrebbe fatto suo padre senza di lui? Non poteva abbandonarlo.
-Vi prego...-mormorò.-Voglio andare a casa.-disse. Sapeva che non avrebbe dovuto mostrarsi debole, suo padre lo aveva istruito bene in proposito, e quella non era nemmeno la prima volta che si trovava in una brutta situazione, ma in quel momento non riusciva a ricordare tutti gli insegnamenti del padre. Cercò di trovare qualcosa da dire (lui sapeva sempre cosa dire!)ma in quel momento sentiva solo le dita di Derek premere sulle sue spalle e tenerlo fermo. Alzò lo sguardo su di lui, specchiandosi nei suoi impassibili occhi verde smeraldo, gli stessi occhi che lo avevano guardato vacui il giorno dell'incendio quando, ancora bambino, gli si era avvicinato alla stazione di polizia e lo aveva sommerso di chiacchiere. Derek ricambiò lo sguardo, e avrebbe voluto dirgli "ehi, va tutto bene. Ti vogliamo proteggere, non devi avere paura."ma non riuscì a proferire parola nemmeno quando Peter pressò il fazzoletto sul viso del ragazzino, che si dimenò e cercò di trattenere il fiato con scarsi risultati, e che alla fine si afflosciò tra le sue braccia. Derek lo sostenne, sempre senza palesare il suo stato d'animo a Scott e Peter, poi se lo caricò su una spalla e raggiunse lo zio all'ingresso.
-Il resto del branco è già partito. Hanno preso le auto di Boyd e di Jackson.-lo informò Peter.
-Noi prenderemo la mia Camaro.-disse Derek, voltandosi verso Scott, che fissava il vuoto un po' abbattuto.
-Cosa c'è che non va?-sbuffò seccato l'alpha. Il suo beta trasalì e si riscosse.-Dovremmo spiegargli tutto. Non possiamo tenerlo all'oscuro. Tenta di nasconderlo ma sento la sua paura.-disse.
Derek sospirò.-Lo so.-Stiles si svegliò parecchie ore dopo l'arrivo nella casa di Lydia. Ancora mezzo intontito, all'inizio non fece caso alle tre facce che lo scrutavano interessate, ma quando se ne rese conto si tirò su di soprassalto, sbattendo la testa contro quella di Scott e mugolando per il dolore. A guardarlo oltre a Scott c'era una ragazza dai capelli rossi...no, biondo fragola e una dai capelli biondi e lo sguardo malizioso. Sbattè più volte le palpebre, e quando mise a fuoco le facce fece un salto indietro.
-Avevi ragione, è piuttosto carino.-disse la bionda, ammiccando in direzione della rossa.-Io sono Erika.-aggiunse con voce melliflua. Stiles la guardò con gli occhi sgranati, come un cervo abbagliato dai fari di un'auto.
-Stiles.-rispose flebilmente, ancora un po' intontito.
-E questa è Lydia.-sorrise Scott, con la faccia da cucciolo felice.
-Che diavolo volete? E soprattutto, vi siete visti? Siete troppo giovani per rapire le persone!! Avrete sì e no la mia età!-sbuffò.-Se è una specie di scherzo ditelo subito, così mio padre non si preoccuperà inutilmente.-azzardò, benchè nel profondo sapesse che non si trattava affatto, purtroppo, di un semplice scherzo.
-No, Stiles.-sbuffò Lydia.-È una faccenda piuttosto complicata, ma di questo ti parlerà Derek. Per ora sappi solo che non abbiamo intenzione ti farti del male.-
-Voi siete pazzi.-sbottò Stiles.-Mi avete rapito, drogato, chiuso in uno sgabuzzino, drogato di nuovo e portato chissà dove e ancora dite di non volermi nuocere? Sequestrare una persona è nuocerle a quanto mi risulta! E mio padre sarà preoccupato! Oddio, qualcuno ha chiamato mio padre?-si agitò.
Scott e Lydia lo guardarono affranti, chiedendogli scusa con lo sguardo.
-Sentite, dovete dirgli che sto bene, okay? Anche se non è vero! Inventate qualcosa, non fatelo preoccupare!-disse agitato.
-Ci dispiace.-sospirò Scott. A Stiles stava venendo voglia di mettersi a urlare.
-Spiegatemi cosa sta succedendo allora!-
-Uscite ragazzi, qui ci penso io. Deaton vi sta aspettando, dobbiamo proteggere il perimetro con gli incantesimi e ha bisogno di aiuto per finire entro sera.-disse Derek, entrando in quel momento dalla porta principale. Stiles si guardò intorno per la prima volta, realizzando di essere steso su un divano piuttosto ampio, in un grande salone che dava sull'ingresso di quella che sembrava un'elegante villa. Accanto a lui, il fuoco scoppiettava allegro e alle sue spalle vide delle scale con il corrimano finemente decorato che portavano al piano di sopra.
I tre ragazzi si dileguarono in fretta, mentre Derek si andò a sedere sulla poltrona vicino al divano e fissò negli occhi Stiles, che si rannicchiò in un angolo, il più lontano possibile da lui.
-Dobbiamo parlare.-esordì Derek. E il suo tono non prometteva nulla di buono. "Ovviamente" sospirò Stiles.
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Kidnapping ~ Sterek
Fiksi PenggemarAll'uscita da scuola, Stiles viene rapito dal branco di Derek, che lo porta in una casa in montagna per tenerlo al sicuro da un Darach che minaccia Beacon Hills e che ha bisogno del suo sangue per completare l'incantesimo che lo renderà immortale. S...