Capitolo 3

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Sono ancora sulle scale a guardarlo scioccata. "Buongiorno lupetta. Sorpresa di vedermi?" Dice sorridendo e guardandomi con un sorriso. "La conosci già Jason?" "Sì, madre. L'ho conosciuta ieri a scuola." "Scusatemi, posso sapere chi siete e cosa ci fate in casa mia?" Dico avvicinandomi. "Li ho invitati io." Dice mio fratello spuntando dietro di me. "Isabelle, voglio presentarti i nostri nuovi vicini di casa. La famiglia Black." Anche vicini di casa no! "Piacere di conoscerti. Io sono Elise, lui è mio marito Damon, mia figlia Sophie e come sai già, mio figlio Jason." Stringo le mani a tutti tranne che a Jason. "Bene, ora che abbiamo fatto le presentazioni che ne pensate di rimanere a pranzo qui da noi?" "No, grazie. Abbiamo ancora cose da sistemare in casa. Un'altra volta magari ma grazie per l'invito." Dice Elise. "Di niente." "Spero che ci veniate a trovare un giorno." Dice Elise. "Certamente, arrivederci." "Ci vediamo a scuola, lupetta." Dice Jason facendo l'occhiolino prima di uscire.

"Simpatici no?" Dice mio fratello. "Sì... comunque io vado un po' fuori." "Aspetta, fra un po' è ora di pranzo." "Mangerò fuori. A dopo." Ed esco per poi entrare nel bosco. È da un po' che cammino e non ho nemmeno pranzato. Arrivo vicino al piccolo laghetto dove andavo sempre da bambina. Qui sto in pace e mi sento a mio agio. Sento un rumore e quando mi gire vedo due occhi blu intenti ad osservarmi. "Che ci fai tu qui?" "Passavo di qui. Che ci fai tu, invece?" "Questo è il mio posto speciale da quando sono bambina. Vengo qui quando voglio stare calma." Lui si siede vicino a me e guarda il laghetto. "È bello qui." Dice Jason guardandosi intorno. "Sì, lo so." Passano svariati minuti di silenzio e poi il mio stomaco brontola dalla fame. "Qualcuno qui ha fame." Dice Jason guardandomi la pancia. "Sì, non ho pranzato." "Nemmeno io. Che ne dici di andare mangiare qualcosa?" Dice guardandomi. "Va bene." Si alza e mi aiuta ad alzarmi. "Allora andiamo dai." Dice prendendomi per la mano.

Mi porta in una piccola bottega, dall'aspetto molto accogliente, ci sediamo e una tro... ehm cameriera viene verso di noi. "Cosa volete ordinare?" Dice la  "cameriera" guardando Jason. "Una bistecca al sangue, grazie." Dice Jason senza guardarla. "Ma certo." Dice continuando a guardarlo. "Io un hamburger e patatine fritte." "Eh? Ah sì, scusi. Vi porto subito il vostro ordine." Dice andandosene mentre continua a guardare Jason. "Troia." Sussurro quando se ne va. "Gelosa?" Dice guardandomi e facendo un sorriso. "Io gelosa? E di chi scusa?" "Di me ovvio." Ma sentitelo... "Ah scusa, non sapevo che fossi Grant Gustin." "Chi? Il tizio di Flash?" "Ti vedi Flash?" Dico incredula. "Sì, a volte." "Allora un po' intelligente ci sei." "Io sono molto intelligente. Oltre ad essere sexy, figo, bellissimo e molti altri aggettivi positivi." Ruoto gli occhi. "Ne parli come se il tuo unico vero amore fosse te stesso." Dico guardandolo negli occhi. "Infatti è così." Dice sostenendo il mio sguardo con un sorrisetto strafottente. "Almeno non devi temere un rifiuto." "Non è detto. Spesso mi rifiuto da solo così combatto la noia." "Jace di Shadowhunters." Dico sorridendo per la sua citazione. "La frase era di Shadowhunters ma a parere mio, io sono molto più figo di Jace." Sbuffo. "Sbruffone." Dico a bassa voce. "Hai detto qualcosa?" "No." "Ecco i vostri ordini. Questo è il tuo - dice dandomi il vassoio sgarbatamente - e questo è il tuo." Gli da un bigliettino e gli fa segno di chiamarla, per poi andarsene sculettando. Ruoto gli occhi. "Guarda che se stai sempre a ruotare gli occhi diventeranno storti." "Vaffanculo." "Chi ti insegna queste brutte parole?" Dice ridacchiando. Sbuffo e inizio a mangiare.

Finito di mangiare, usciamo e ci dirigiamo verso il bosco. "Ora è meglio che vada, grazie per il pranzo." Dico guardandolo. "Vuoi che ti accompagni?"  "No, grazie, non ce n'è bisogno." "Va bene. Ci vediamo a scuola, lupetta." Dice facendomi l'occhiolino e andandosene. Che tipo strano... Mi giro verso il bosco e vedo due occhi rossi che mi guardano, batto gli occhi ma dopo non ci sono più. Forse è stata la mia immaginazione ed entro nel bosco.

Dopo svariati minuti che cammino a vuoto capisco che mi sono persa. Fantastico! Si sta facendo anche notte, porca merda! Sento un rumore dietro di me, mi giro ma non vedo nessuno. "Ma ciao." Dice una voce davanti a me. È un ragazzo ma non riesco a vedere il suo aspetto dato che è buio. "Che vuoi?" Dico nervosa. "Oh ma che caratterino. Mi piace." Dice avvicinandosi. "Te lo ripeto che vuoi da me?" "Quanto sei ingenua... Voglio te!" Mi ritrovo con la schiena ad un albero e questo tizio attaccato a me. "Lasciami andare!" Urlo e mi mette una mano sulla bocca. "Ssh. Non vorrai svegliare i can che dormono vero?" Cosa cazzo vuol dire ora questo?! "Che buon profumo che hai - dice mettendo il naso sul mio collo e aspirando - non vedo l'ora di assaggiarti." Inizio a piangere silenziosamente. "Ehi, non piangere. Farò veloce così non sentirai niente." Dice guardandomi, per poi avvicinarsi al mio collo e mettere l'altra mano sulla mia coscia. Vi prego qualcuno mi aiuti. Ora verrò stuprata che schifo di vita. Sento un ringhio e il tizio si gira velocemente. Dal cespuglio spuntano due occhi rossi che piano, piano diventano più grandi finché non capisco che sono gli occhi di un... lupo.

Angolo Autrice
Questo capitolo è per il traguardo che abbiamo raggiunto nella storia  "La Guardiana Nera". Grazie ancora!❤

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