-12-

71 10 27
                                    

Sentendo quelle parole, Alice quasi si strozzò con il tè.

"Cosa vuoi dire, perché non mi crederebbe nessuno?"

"Partiamo dal presupposto che se una cosa non si percepisce con i sensi, non significa che non esista"

Alice continuava a non capire.

"Fantasmi, stiamo parlando di fantasmi mia cara"

Trascorsi alcuni minuti, Alice si riprese.

"Ma no, ci ero quasi cascata, queste cose si vedono solo nei film, non ho mai sentito una storia di fantasmi nella vita reale!", rispose Alice, cercando di riportare il discorso alla realtà.

"E secondo te, perché non hai mai sentito parlare di fantasmi nella suddetta vita reale?"

"Beh, non saprei, forse perché si verrebbe presi per... pazzi?"

"Mia cara, hai centrato il problema!"

Alice era sconvolta.

"Ma... ma non tutti possono vedere i fantasmi e... non... io credevo..." Alice non sapeva cosa chiedere. L'argomento era così lontano dal suo mondo che non faceva che farfugliare parole senza senso.

"Sciocchezze, mia cara, tutti possono vedere e sentire i fantasmi."

"Sul serio?"

"Proprio così!", rispose l'anziana donna.

"Certo, ci sono varie tipologie di fantasmi."

"Ah, ecco", balbettò Alice.

Come se la situazione non fosse già complicata e assurda, pensò Alice.

«Ci sono le apparizioni, ovvero si limitano solo ad apparire, come dei residui di energia della persona che erano un tempo. Appaiono come delle sagome che si muovono in una stanza compiendo gesti a loro familiari, come degli automi, poi scompaiono. Sono innocui, se non ti viene un infarto dalla paura! Quando tocchiamo un oggetto, una parte di noi si trasferisce sull'oggetto e viceversa. Se il legame era intenso in vita, lo sarà anche dopo la morte, restando particolarmente legati a un luogo oppure una stanza, o un oggetto. Ecco perché io non compro mai oggetti usati», aggiunse sorridendo.

Alice non sapeva cosa pensare.

«Poi ci sono quelle entità che vogliono farsi vedere, e sentire. Di solito, finché l'appartamento rimane vuoto, loro se ne stanno buoni. Poi arriva un nuovo inquilino che rompe l'equilibrio, sconvolge il loro ambiente abituale, allora si arrabbiano e cercano di comunicarlo come possono. Spesso accade che non sappiano come fare e diventano violenti.»

«Ti senti forse minacciata, mia cara?»

"No, non credo"

"È un buon segno, vuol dire che forse, dico forse, sta cominciando ad abituarsi a te. Essendo sola, la presenza umana nel suo ambiente è minima, non gli dai fastidio."

"Ah, io non do fastidio a lui! Buona questa! E cosa vuole da me?" Esclamò Alice.

"Beh, se sono ancora qui, e non dove dovrebbero essere, significa che sono ancora legati a questo mondo. Perché non si rendono conto di essere morti. O non vogliono accettare la morte e continuano la loro vita di sempre. E comunque accade sempre a seguito di una morte improvvisa, o violenta, e non hanno avuto il tempo di elaborare la situazione. Come invece succede con la malattia o la vecchiaia."

"Capito, è morto e non lo sa... e ora che si fa?", chiese Alice

"Il metodo più spicciolo adottato in questi casi è togliere dall'appartamento tutto ciò che gli è appartenuto, con cui è entrato in contatto. Così andrà via anche lui."

"E come faccio a sapere quali sono questi oggetti?"

"Sono gli oggetti intorno ai quali c'è maggior attività!"

«Ripeto, come faccio? Mi compro videocamere, registratori, misuratori di campi elettromagnetici vari come nelle serie Tv sui cacciatori di fantasmi? Vedo già i titoli: Alice, la Ghost Hunter de Trastevere!»

"No, quelli servono per verificare se la casa sia infestata o no. Nel tuo caso non servono, sai già di avere un fantasma in casa"

"Vero, so già di avere un fantasma in casa. Non ho bisogno di conferme!"

"Ora ti dico quello che devi fare. Torni a casa, io non posso accompagnarti perché lui è abituato a te e se percepisce la mia presenza non si fa vedere. Cerca cose vecchie, che non fanno parte della ristrutturazione, con un po' di fortuna sono gli oggetti che stiamo cercando. Dopodiché, gli dici di andare via, non agli oggetti ma al fantasma. Mi raccomando usa con un tono di voce risoluto, fagli capire che quella ormai è casa tua e non c'è più posto per lui. Poi butti tutto."

"E funziona?"

"È un tentativo..."

"E se non dovesse funzionare?"

Alice guardò la Goggi e dall'espressione del suo volto capì la risposta.

"Non se ne parla, l'appartamento è mio e da lì non mi caccerà nessuno. Ora vado su e gli faccio vedere io! Per sicurezza butterò tutte le cose che mi sembrano antecedenti alla ristrutturazione, poi, se non dovesse bastare, butterò giù l'intero appartamento!"

Detto questo, Alice si avviò, come una furia, verso il suo appartamento.

Che emozione, stiamo entrando nel vivo della storia 😊 e cominciano i guai seri per me 😄😄: come sviluppare il prossimo capitolo? Ho già in mente vari scenari.

Fatemi sapere cosa ne pensate. 👻👻

Vi auguro una buona lettura 😄😘

L'appartamento  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora