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Alice spalancò gli occhi. No, non era possibile! Cosa ci faceva lui qui!

Mentre parlava con Sofia, gli lanciava delle occhiatacce feroci! Levati di mezzo! Sparisci, sciò, pussa via!

Lui faceva spallucce, e con lo sguardo disperato cercava di farle capire che non dipendeva dalla sua volontà. Non era lui a controllare queste apparizioni, non poteva farci niente. Andava e veniva senza che lui potesse farci nulla.

Alice cominciava a sudare freddo, se Sofia si fosse accorta di lui, chissà come avrebbe reagito. Conoscendola, sarebbe fuggita a gambe levate giù per le scale urlando come una indemoniata! O peggio. Per Alice sarebbe stato il colpo di grazia per la sua già tanto precaria reputazione di pazzoide schizzata della palazzina.

«Che ti prende? Hai una faccia... Non ti interessa quello che sto dicendo?»

Troppo tardi!

«Vampate...»

«Alla tua età?»

«Menopausa precoce!»

«Ma non dire stupidaggini, non hai neanche trent'anni... ma... ma cosa stai guardano? Hai una faccia... sembra che tu abbia visto un fantasma! Fammi vedere!»

Sofia si voltò, ma non vide nulla.

Alice per poco non ebbe un mancamento.

Ma... Lui era lì, proprio davanti a Sofia! L'immagine andava e veniva, come al solito, ma Sofia non lo vedeva!

Alice non capiva. Forse era solo nella sua mente?

Doveva assolutamente trovare un pretesto qualsiasi e salutare Sofia.

«Hai ragione, scusami, non mi sento bene. Ho un terribile... mal di testa, sì, di quelli feroci che ti pulsa il cervello e... Ti dispiace se ne parliamo un'altra volta? Prometto di chiamarti non appena starò meglio» disse, mentre spingeva la sua amica verso la porta.

«Prometti?»

«Sì, sì, te lo prometto.»

«Guardami negli occhi? Ci conto, eh!» disse Sofia prima di essere sbattuta fuori dalla porta.

«Promesso, promesso, tranquilla.»

«Sì, sì! Tranquillo ha fatto una brutta fine!» rispose mentre scendeva le scale.

Aveva sbattuto la sua amica fuori dalla porta. Non poteva credere a quello che aveva appena fatto.

Qualcuno ne avrebbe subito le conseguenze!

Alice chiuse la porta e si voltò. Lui era ancora lì.

Tempi duri facevano capolino all'orizzonte, pensò sconsolato Arima. Sapeva che presto sarebbe stato investito in pieno dalla furia devastatrice di Alice.

«Noi due dobbiamo parlare! Adesso!», esordì furiosa.

Arima sperava in una fortuita disconnessione salvatrice, ma niente! Segnale forte e chiaro!

«Stavo riflettendo su quanto hai detto, prima che fossimo interrotti da Sofia...»

«Stavo solo...» Arima tentò di dare la sua versione dei fatti.

«Silenzio! Parlerai solo quando te lo dirò io!»

«Scusa...»

Alice lo incenerì con lo sguardo.

Arima si limitò ad affermare con un lieve cenno del capo.

«Hai detto "nel mio mondo", quale mondo? Oltretomba?»

«No»

«Dimensione parallela?»

«No»

«Ultraterreno?»

«Più o meno»

«Che significa "più o meno"! Sii più chiaro! Comincio a perdere la pazienza!»

«Beh, non posso farci niente! Così come il mio corpo va e viene, anche la mia memoria va e viene! Credo sia danneggiata! Ricordo che non ero solo... ho la sensazione che insieme a me ci fossero altre persone...» rispose serio.

«Ricordi qualcos'altro?»

«Una donna...»

«Chi era questa donna?»

«Non ne sono sicuro, forse se la vedessi...»

«Nessun problema. Potrei cercarla io per te. Posso farlo, ma ho bisogno di maggiori informazioni... Aspetta! Fermi tutti! Ma allora tu non sei un fantasma!»

Arima alzò gli occhi al celo!

«Finalmente ci sei arrivata! La capacità di voi terricoli di negare l'evidenza è commovente. Incredibile, mi stupisce ogni giorno di più! E, credimi so quel che dico!»

«Non... non sei umano? Mi stai dicendo che non sei umano? No, perché un fantasma sarebbe stato più facile da accettare... cosa sappiamo noi del "post mortem", per quel che ne so, nessuno è mai tornato indietro a raccontarci, o a mostrare selfie... Ma un non-umano... capisci anche tu... è più difficile da mandare giù... ah, ho fatto anche la rima! Effettivamente... Sì... sono cose che esistono solo in TV... anche se... pensandoci bene, forse...».

Alice era completamente frastornata, camminava su e giù per la stanza pensando ad alta voce e tormentandosi le mani, mentre cercava a fatica di riordinare le idee.

«Sei... sei... un demone? Vuoi strapparmi il cuore, vuoi farmi a pezzettini, vuoi mangiarmi...»

«Voi terricoli siete fissati con i Demoni & Co! Guardate troppa televisione! Senza offesa eh!»

«Beh, noi comuni... terricoli facciamo quello che possiamo quando abbiamo a che fare con Cosi come voi. Sempre senza offesa, eh!»

«Io mi accontenterei di ritrovare il mio corpo, purtroppo non ricordo cosa sia successo, né dove sia»

La tensione tra i due si tagliava con il coltello senza arrivare da nessuna parte.

«Senti, ho appena buttato giù per le scale la mia amica/sorella, e prevedo per il mio futuro ore al telefono per riuscire a spiegarle l'accaduto, e, cosa che mi preme di più, per fare pace! Quindi, spremi le meningi, o quello che ne è rimasto, e ricorda chi diavolo sei!... Oooh, aspetta un momento... non sarai mica... lui

Ho sparso altri semini, germoglieranno sani e rigogliosi😄? Lo sapremo nelle prossime puntate♥️

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