Ormai erano mesi o forse anni che volevo fuggire da quel posto,da quella prigione,dal buio,dalla non vita.
Ero lì da quasi 14 anni,non sapevo cosa volesse dire felicità,gioia,tristezza o meglio non avevo mai provato niente di simile.Le giornate passavano lente e vuote,in quella stanza dalle pareti bianche,senza vita come me, A5,era la mia stanza e quello ormai era diventato il mio nome,le guardie mi trattavano come un emarginata,avevo tagliato i ponti con la civiltà,mi avevano chiusa in quella stanza e non ci ero più uscita ma ora quella storia doveva finire,ero stufa dei pomeriggi passati ad osservare il bianco dei muri,ero senza vita,se il cuore non batteva nella cassa toracica probabilmente mi avrebbero già portata all'obitorio.
Non sapevo in che mese eravamo,probabilmente in inverno perchè le guardie ci avevano dato la 'divisa' invernale,un maglione ed una tuta.
Una volta una ragazza la F56 mi aveva detto che fuori era tutto un altro mondo,la gente sorrideva,canticchiava e osservava la natura.Non sapevo che cosa fosse la natura,forse era qualcosa da mangiare ma ero sicura che fosse qualcosa di bello,ero stata abbandonata nella prigione (così la chiamavo) quando avevo all'incirca 4 anni.
Una sera decisi,di avviare la fuga,di cominciare una nuova vita,così aspettai che tutti fossero a dormire,dopo quella che chiamavano 'cena' e che non sapevo cosa fosse ma le guardie passavano e mi lasciavano un piatto di minestra e un bicchiere d'acqua,la guardia passò e accese i raggi che faceva da porta la sera,quello sarebbe stato il primo ostacolo,ma dovevo farcela.Dopo mangiato mi distesi sul letto e finsi di dormire,poi quando capii che era notte mi alzai dal letto,i raggi emettevano una luce di un blu intenso e mi bruciavano gli occhi,contai fino a tre poi li attraversai dopo circa cinque secondi scattò l'allarme,così cominciai a correre,non conoscevo altre parti della prigione oltre la mia cella ma corsi,un lungo corridoio si presentò davanti a me,avevo il cuore in gola,i piedi nudi contro il pavimento freddo mi fecero venire i brividi,corsi ansimando e nel panico finchè non trovai una cosa che non sapevo cosa fosse era una forma con un buco aperto gli corsi incontro e mi sporsi,un piccolo grido mi uscì dalla bocca,era il fuori,la via di uscita,sentivo i passi delle guardie e borbottii così mi sporsi,e per un attimo feci qualcosa con la bocca,le guardie lo chiamavano sorriso e improvvisamente mi sentii meglio,mi misi a sedere e le gambe mi penzolarono nel vuoto,una luce mi accecò così mi buttai.
Ora dovevo scoprire se ero viva,aprii gli occhi lentamente e quello che vidi mi fece sobbalzare,dove mi trovavo..fuori? Era un sogno? Sentii le mie guancie bagne e mi spaventai dell'acqua stava uscendo dai miei occhi,provai a portarmi le ginocchia al petto,funzionavano,lentamente mi alzai e mi guardai intorno,fuori,amavo quella parola.In terra non c'era più il pavimento grigio ma delle strane cose che scricchiolavano se ci passavo sopra,il cielo era scuro e su in alto c'era una cosa tonda e bianca con dei puntini intorno,c'erano anche delle cose alte che avevano attaccate quelle cose che avevo sotto i piedi.
''PRENDIAMOLA E' LAGGIU'!!'' sentii gridare così ricominciai a correre,non sapevo cosa stavo provando,come si chiamasse quell'emozione ma corsi,senza fiato,altre cose con quelle cose che avevo sotto i piedi si fecero spazio fra il buio,ad un tratto la strada si interruppe e davanti a me ci fu un edificio enorme con un cancello nero decorato e con delle punte in cima,improvvisamente si aprì il cancello,e io senza esitazione avanzai,un giardino enorme e poi un altro edificio,avanzai,forse era una prigione..buona? Forse mi avrebbero voluto bene..Avanzai con il cuore che mi batteva fortissimo e mi guardai intorno,arrivai difronte all'edificio che era più decorato della prigione.
Feci dinuovo quella cosa con la bocca..sorrisi,indietreggiai quando le porte dell'edificio si aprirono,una persona che non era vestita come le guardie mi squadrò e sorrise.
''Benvenuta,signorina''
La nuova vita?
L'uomo mi fece un gesto che non capii.
''Entri pure''
''C-che vuol dire?''
L'uomo emise un suono strano dalla bocca.
''Cammini dentro''
Annuii debolmente,sorpresa dalle tante parole che non conoscevo.
L'edificio aveva un corridoio ed era del colore del cielo scuro,era illuminato soltanto da delle cose che facevano una cosa gialla,sorrisi dinuovo,mi bloccai alla vista di altri simili a me,non ero sola..una persona si avvicinò a me,aveva gli occhi rossi,la pelle molto chiara e i capelli castani.
Si avvicinò a me e una corrente d'aria mi attraversò la schiena,mi spaventai.
''La lascio a voi,Liam'' disse l'uomo.
Cos'era Liam? A cosa si riferiva?
La persona mi scrutò,anche lui sorrideva ma i suoi denti erano diversi dai miei erano più lunghi..soprattutto due,chissà quante cose dovevo ancora scoprire.
''Come ti chiami umana?''
La sua mano mi passò fra i capelli,aveva la mano fredda e mi fece venire i brividi.
''C-che vuol dire?''
Anche lui rise.
''Il tuo nome?''
Andai alla ceca.
''Non lo so''
''Non hai un nome..?''
''No..''
Rise.
''Bene,cosa abbiamo qui un bel bocconcino..''
Un'altra persona mi si avvicinò aveva i capelli marroni,gli occhi verdi gli diventarono rossi,si passò la lingua sulle labbra e io lo fissai senza capire cosa provassi.
''Un umana..''
La sua mano si posò sul mio collo,anche lui era freddo.
''Da dove viene?''
''L'ha trovata il maggiordomo fuori dal nostro cancello''
''è carina''
''è buona'' precisò la seconda persona.
Passò dietro di me e mi scostò i capelli dal collo poggiandoli su una spalla.
''A5..che cosa significa?''
Aveva visto il marchio.
''Era la mia stanza alla prigione..'' sussurrai.
''Quale prigione?'' fu la prima persona a parlare.
''Quella dove mi tenevano..''
''Poche chiacchere,ho fame''
''Andiamo Harry,non avrai intenzione di ucciderla?''
''Perchè no?''
''Non vedi che è indifesa?''
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Half a heart (A5)
VampireEro lì da quasi 14 anni,non sapevo cosa volesse dire felicità,gioia,tristezza o meglio non avevo mai provato niente di simile.Le giornate passavano lente e vuote,in quella stanza dalle pareti bianche,senza vita come me, A5,era la mia stanza e quello...