Mi alzai di colpo dal letto andando in bagno, cadendo davanti al cesso e lasciando che tutto esca fuori.
Rimasi immobile davanti al cesso piangendo.
Stringevo il water tra le mie mani chiudendo gli occhi,
"Andrà tutto bene Alis" pensai.
Ero orribile.
Non volevo che nessuno mi vedesse cosi, ridotta in quello stato.
Alzandomi mi guardai allo specchio, spaventandomi. Avevo le occhiaie e le borse, il viso tutto secco con le ossa che non si vedevano nemmeno.
Avevo preso peso.
Vedendomi davanti allo specchio che guardavo me stessa mi baciò la spalla tenendo la mano sulla pancia.
Aveva i capelli spettinati e gli occhi stanchi anche lui. Respirava sulla mia pelle lasciando scie di saliva.
"Lo so" sussurrò girandomi verso di lui in modo che non mi guardassi più allo specchio.
Appena il mio sguardo incontrò il suo, tutti i miei muscoli si rilassarono e sospirai "lasciami da sola ti prego" dissi.
Non volevo che mi vedesse così, senza forze, schifosa.
Lui si era innamorato di quel Alis, non di questa Alis con chili in più e distrutta.
Mi teneva per le spalle reggendomi mentre continuava a guardarmi negli occhi, mi baciò spostandomi i capelli dal viso.
"Tu non devi fare cosi" sfiorò i miei fianchi calmandomi, la sua voce così calma mi fece chiudere gli occhi e lasciar cadere la testa all'indietro "io non voglio che tu pensi che faccia schifo solo perché sei ingrassata o perché vomiti"
Spostai il capo guardandomi di nuovo allo specchio, osservando ogni minimo dettaglio facendomi stare peggio.
Nessuna parola detta da lui, mi avrebbe fatto cambiare idea.
Facevo schifo.
"Hai dentro di te una creatura che poche donne possono avere"
Mi alzò per il mento sussurrandomi tutte quelle parole. Era così calmo, così gentile.
"Sei la più bella donna che io abbia mai visto"
Mi sfiorò la pancia dandole un bacio per poi sorridermi a 30 denti.
Era mio e di nessun altro e lo amavo. Dio se lo amavo.
"Andiamo a dormire" mise la mano sulla mia schiena facendomi passare davanti a lui avviandoci nel letto.
Posai la testa sul suo petto, il suo battito era il suono che mi cullò.
"Ti amo" disse baciandomi la fronte.
"Sono arrivati?"
L'urlo di Justin mi svegliò: Non era con me nel letto.
Mi alzai di scatto infilando le pantofole morbide e scesi le scale sedendomi su uno di esse cosi che nessuno mi vedesse.
Strinsi le mani attorno alla mia pancia aspettando che qualcuno dicesse qualcosa. Quando feci per alzarmi sentì la voce roca di Matt.
"Si Justin, sono già nella nostra città" disse sbuffando.
Deglutì nascondendo il viso tra le mie mani, non ce la facevo.
"Incredibile come non abbiamo un po' di pace" disse Christian facendo avanti e indietro per il salotto mentre teneva la birra stretta fra le mani.
Matthew stava in un angolo senza dire niente, le sue dita stringevano le labbra mentre se le mordeva poi tutto ad un tratto si alzò andando faccia a faccia con Justin.
"Justin, lo sappiamo benissimo entrambi che non possiamo permetterci di sbagliare"
Diede un pugno al tavolo facendo cadere due birre, strinse i pugni e guardò uno ad uno negli occhi, lasciando tutti scioccati dato che mai prima avevano visto Matthew cosi.
"Justin, noi non perdiamo solo noi stessi, e tu lo sai." Tirò su con il naso fissando Justin, come se nel salotto ci fossero solo loro due
"Perdiamo le donne della nostra vita Justin"
Si fermò abbassando il capo per poi riprendere forze e guardarlo di nuovo "quelle donne, portano in grembo i nostri figli"
Posai la mano sulla pancia lasciando una lacrima scendere. Quando finirà tutto questo? Strinsi la mascella passando la mano sui capelli.
"Sono stanco di tutta questa merda" urlò Matthew facendomi sobbalzare "io non voglio più soffrire" diede un pugno al muro appoggiando la testa su di esso "non quando sto per diventare padre ed avere accanto la donna che più amo"
Scosse la testa lasciando cadere le lacrime, solo al pensiero che qualcosa potesse accadere alla sua amata donna, a Sarah.
Justin le posò la mano sulla spalla ritrovandosi faccia a faccia di nuovo "lo so amico" strinse i pugni lungo i suoi fianchi, capì che era nervoso, troppo "Ma ti giuro" sputò indicandosi "che dopo questa, dopo che lo vedrò morto" si fermò guardandolo "i Komodo, non esisteranno più".
Matthew alzò il capo guardandolo con un briciolo di speranza negli occhi "andremo lontano, e saremo in grado di crescere i nostri figli in pace, senza avere paura di niente."
Chiusi gli occhi muovendo il capo e appoggiarlo al muro "te lo prometto"
Mi alzai e correndo in fretta raggiunsi il bagno della camera.
Mi lavai il viso per poi asciugarmelo.
"Alis?"
La sua voce.
Chiusi gli occhi lasciando passare tutto con un sospiro. Entrando in bagno, mi sorrise.
"Da quanto tempo sei sveglia?"
Mi chiese dandomi un bacio sulla fronte, poi inginocchiandosi lentamente mi accarezzò la pancia dando un piccolo bacio "come sta il mio campione?"
Alzai il viso sgranando gli occhi evitando di piangere nel vederlo così: Inginocchiato davanti a me che mi baciava la pancia.
"Sta bene" mormorai mettendomi una ciocca dietro l'orecchio.
Si alzò, la sua altezza dominava su di me
"La mia donna come sta?" mi lasciò un bacio sul collo, inclinai la testa facendogli spazio cosi che potesse continuare
"Bene anche lei"
Sospirando mi passai la mano sul viso, poi sorrisi.
Cazzo se stavo male.❌❌❌❌❌
Ed eccomi con un nuovo capitolooo, spero che vi piaccia
Come promesso, più tardi ne posterò un altro nel quale succederanno tantissime cose 🤔
Buona lettura amori miei e buon pomeriggio 🌻💘
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LAKWNOSKI
FanfictionIsidor Lakwnoski, capo della più potente mafia russa, in fin di vita chiederà a sua figlia, Alis Lakwnoski di vendicarsi sul gruppo più potente di Stratford, causa della sua morte. I Komodo. Ma cosa succederà quando Alis Lakwnoski e Justin Bieber si...