3. Someone is coming

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#ALIS
Ero davanti a lui, dormiva mentre era tutto fasciato dalle coperte che gli mantenevano caldo.
Non facevo altro che guardarlo con gli occhi pieni di lacrime.
"Sei fortunata Sarah" dissi dandogli le spalle mentre lei aveva le mani incrociate al petto.
"Come ti senti?" posò il palmo della mano sulla mia schiena accarezzandomi, alzai le spalle tirando su con il naso "non so" dissi scrollando le spalle.
Capì dalla mia risposta che non doveva chiedermelo, non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione e farmi ricordare tutti quei momenti che non avrei mai voluto ricordare.
"Non dovevo chiedertelo" scosse il capo guardando il suo piccolo bambino dormire poi si guardò il palmo della mano alzando le sopracciglia.
"Spero che abbiate intenzione di restare qui per un po'" risi cercando di far passare la tensione tra di noi.
Rise alzando il capo sorridendomi "se non disturbiamo" la abbracciai stringendola forte.

Ero girata verso di lui che mi guardava, le nostre gambe si incrociavano con sopra i lenzuoli che arrivavano fino alle cosce.
Tenevo la testa sull'avambraccio notando le sue labbra carnose a forma di cuoricino, i suoi occhi color miele che fissavano i miei color ghiaccio.
I tatuaggi sull'avambraccio si alzavano mentre stringeva la mia mano sorridendomi.
Era il mio inferno, ma preferivo stare con lui all'inferno che con un altro in paradiso.
"A cosa stai pensando?" mormorò deglutendo.
Le sue mani sfioravano le mie cosce piano, facendomi venire i brividi, inspirai chiudendo gli occhi passando un po' di saliva sulle labbra secche.
Odiavo me stessa per quello che stavo per dire, di quello che volevo fargli capire tramite quella frase.
Dovevo farlo.
"Va tutto troppo bene" sussurrai avvicinandomi al suo petto profumato.
Chiusi gli occhi ritrovandomi davanti quel bigliettino che trovai sulla ringhiera tanto tempo fa.
Rabbrividì al pensiero.
Mi accovacciai al suo grande corpo stringendolo a me il più forte possibile.
Sapevo che qualcuno stesse arrivando, qualcuno avrebbe distrutto tutta queste felicità prima o poi.
Volevo che lui lo sapesse perché tenermi tutta questa paura per me mi distruggeva piano piano lasciandomi senza voglia di niente.
Appoggiò il mento sul mio capo inspirando.
"Qualcuno sta arrivando Justin"

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