CAPITOLO 21

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"Cosa sta succedendo?" domandò Helen a voce alta per riuscire a farsi sentire da me e Gabriel che ancora stavamo dormendo
Io mi svegliai di soprassalto per lo spavento, dopo poco si svegliò anche Gabriel.
"Cosa le avevi detto ieri?" Domandai seccata "mi pare di averle detto di bussare prima di entrare o mi sbaglio?" Dimandai
"Mi scusi ma stavate dormendo e non mi avete sentita" si giustificó lei
"E poi non stavamo facendo nulla ieri sera ho avuto un incubo e Gabriel essendo il mio ragazzo è venuto a tenermi compagnia" risposi a Helen.
"Vostro padre vi attende nella sala grande per la colazione e pretende che non si faccia tardi" con questo lei uscì dalla stanza e noi ci alzammo, Gabriel mi stampó un veloce bacio sulle labbra e poi se ne andò in camera sua per prepararsi per la colazione,  non appena fu uscito Helen rientró in camera mia per aiutarmi a vestirmi, questa volta mi fece indossare un abito molto semplice di colore rosa pallido, era lungo fino ai piedi ma non ampio come quello che avevo indossato la sera precedente.
Appena finii di vestirmi uscii dalla mia stanza e mi trovai davanti Gabriel, insieme raggiungemmo i miei genitori in sala da pranzo dove comunicai a mio padre che gli dovevo parlare, così mi condusse in un'altra stanza dove raccontai anche a lui il sogno che avevo avuto la notte precedente, ma con mio padre, ero spaventata non sapevo cosa potesse significare quel sogno e per questo lo raccontai a mio padre
"Dobbiamo convocare i membri del consiglio al più presto ma non qui, non nel mondo umano, temo che non sia più un posto sicuro per la nostra famiglia" fu la risposta di mio padre "Bisogna mettere fine a questa storia mio fratello sta esagerando"
"Padre e se tutto questo non c'entrasse con tuo fratello ma con Gabirel? Questa notte nel sogno mi è sembrato di vederlo mentre aggrediva quella povera ragazza"
"Se così fosse lo scopriremo presto mia cara bambina" cercó di tranquillizzarmi mio padre
"Scusate se vi interrompo ma c'è un ragazzo che l'attende vostra maestà" ci interruppe un cameriere
"Lo faccia attendere ora impegnato, devo parlare con mia figlia" gli rispose mio papà
"Dice che è urgente" insistette l'uomo
"Bambina mia, di a tua mamma di preparare i bagagli che c'è ne andiamo di qui e mi raccomando non fare parola con nessuno di quello che mi hai detto e soprattutto i tuoi sospetti chiudi la tua mente e non lasciare che nessuno entri" disse voltandosi verso un'altra porta
"Certo padre" risposi prima che lui scomparisse dietro la porta per andare a parlare con il ragazzo misterioso
Così tornai nella sala da pranzo e comunicai a mia madre e a Gabry ciò che mio padre mi aveva detto, così tornammo ognuno nella propria stanza a prepararci anche si sevi e i camerieri fecero lo stesso.
Quando arrivammo al nostro palazzo nel regno dei vampiri mio padre per prima cosa convocò per il giorno seguente tutti i membri del consiglio.

IO SONO UNA VAMPIRADove le storie prendono vita. Scoprilo ora