CAPITOLO 26

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Quando giungemmo a palazzo Emily la governante che si occupa di Jennifer ci venne incontro preoccupata.
"Per fortuna siete tornati, presto venite la piccola sta male" ci avvisò Emily.
"Ora si calmi signorina e mi dica cosa è successo" le chiese mio padre
"Era in giardino a giocare quando ad un certo punto ha iniziato a tremare, così l'ho riportata in casa e li ha perso i sensi, ora è nella sua camera" rispose lei
"Bene ora lei vada a prendersi un the caldo e noi andremo su dalla piccola" rispose mio padre rivolgendosi a me e Gabriel
Così ci incamminammo verso la camera di Jennifer, nel frattempo era giunto a corte anche il dottore per visitare la piccola
"Vostra altezza vi chiedo di uscire mentre visito la bambina"
Così uscimmo ed andammo in corridoio ad attendere che il dottore la visitasse. Ci impiegò circa un'ora prima di uscire
"Dottore come sta la bambina?" chiese mio padre appena questo uscì dalla stanza
"Non bene, avrà bisogno di trasfusioni e molto riposo prima di riuscire a guarire del tutto, purtroppo ha subito un grave attacco" rispose il dottore avvicinandosi sempre di più a mio padre "e soprattutto avrà bisogno di più protezione e anche sua figlia avrà bisogno di protezione" gli bisbigliò all'orecchio
"Lei non si preoccupi per mia figlia a lei ci pensiamo io e Gabriel" gli rispose mio padre, detto ciò il dottore se ne andò e io andai a fare visita alla piccola Jennifer.
Dopo aver cenato mi fermai a parlare per qualche minuto con mio padre.
"Allora quando pensi fare bere il tuo sangue a Gabriel così sarai più al sicuro?" mi domandò mio padre
"Appena saremmo soli papà lo farò" gli risposi per poi dirigermi verso la mia camera e con grande sollievo trovai Gabriel.
Mi assicurai che la porta della mia camera fosse chiusa a chiave e che dalla porta che dava sul balcone non si vedesse nulla, poi andai a sedermi sul lutto e feci segno a Gabriel di fare lo stesso, venne a sedersi vicino a me e iniziò a baciarmi il collo io mi sdraiai mentre lui continuava a baciarmi, quando ad un certo punto alzò lo sguardo verso di me, io sapevo perfettamente cosa voleva così lo guardai e gli feci cenno di sì con la testa, così lui si spostò su di me e riprese a baciarmi il collo fino a quando non sentii un lieve pizzico proprio dove fino a qualche istante fa mi stava baciando, era un dolore quasi piacevole, ormai avevo capito che aveva affondato i suoi canini nella mia pelle così anche io mi avvicinai al suo collo e gli affondai i miei canini nella sua pelle e iniziai a bere il suo sangue.
Quando ci staccammo l'uno dall'altra lui mi salutò ed uscì dalla mia camera per lasciarmi riposare.

IO SONO UNA VAMPIRADove le storie prendono vita. Scoprilo ora