CAPITOLO 7

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Dato che era venerdì e il giorno dopo non c'erano le lezioni dopo la cena ci concessero di uscire per un paio d'ore nell'immenso giardino sul retro dell'edificio, quello dove ero stata qualche notte fa con Gabriel
《Come mai non hai mangiato a cena?》mi domandò Amanda
《Ultimamente non ho molta fame》 dissi voltandomi verso Gabriel come se lui potesse aiutarmi a raccontare una bugia alla mia migliore amica.
《Ecco è una storia molto complicata》 rispose lui passandomi un braccio intorno alle spalle
《Oh certo capisco Ly scusa se mi sono intromessa ma è che questa settimana eri molto strana e mi sono preoccupata》
《Tranquilla ora sto molto meglio e ora se ci vuoi scusare andiamo a fere due passi》
《Certo andate pure》
《Ciao Gabriel caro, perché perdi tempo con una ragazza come Lydia?》domandò Martha avvicinandosi a noi
《Non sono affari tuoi》 le risposi io
《Zitta te! Nessuno ti ha chiesto nulla io stavo parlando con lui》 disse lei indicando Gabriel
《Lydia ha ragione devi farti gli affari tuoi ragazzina》rispose lui a sua volta prendendomi per mano.
Io non dissi una parola lasciai che fosse Gabriel a vedersela con quell'oca però non mi lasciò mai andare la mano.
Martha non era abituata ad essere rifiutata da un ragazzo al massimo era lei che rifiutava ma mai il contrario, lei tutto quello che vuole con le buone o con le cattive lo ottiene sempre! Questa era la prima volta che le si diceva di no.
Quando riuscimmo a liberarci di Martha ci allontanammo il più possibile dagli altri ragazzi perché avevo bisogno di nutrirmi e di certo non potevo farlo davanti agli altri studenti.
Quando ci fummo allontanati abbastanza Gabriel fece come aveva fatto l'altra volta nella mia stanza solo che questa volta non si portò il polso alla sua bocca ma bensì alla mia. Appena mi portai il polso di Gabriel più vicino alla bocca sentii subito un odore forte e metallico e senza che me ne accorgessi mi spuntarono due canini affilati proprio come quelli di Gabriel la prima volta che si era morso per far sì che io potessi bere il suo sangue. Quando affondai i miei denti nel suo polso lui quasi sussultò, poi però si rilassò.
《Ora sto decisamente meglio》 dissi staccandomi lentamente dal suo braccio e guardandolo negli occhi
《Bene sono contento che tu ti senta meglio》si avvicinò a me e mi abbracciò forte a lui.
Verso le undici ci fecero rientrare tutti e ci fecero andare ognuno nelle proprie stanze.

IO SONO UNA VAMPIRADove le storie prendono vita. Scoprilo ora