Voi, che avete la fortuna di avere tanto l'ombra che la luce, voi che avete due occhi dotati
della conoscenza prospettica e allietati dal godimento dei vari colori, voi che potete vederlo per
davvero, un angolo, e contemplare l'intiera circonferenza di un Circolo nella beata regione delle Tre
Dimensioni... come potrò mai render chiara a voi l'estrema difficoltà che incontriamo noi, in
Flatlandia, per riconoscere le nostre rispettive configurazioni?
Ricordate quanto vi ho detto dianzi. Tutti gli esseri della Flatlandia, animati o inanimati,
qualunque sia la loro forma, presentano al nostro occhio il medesimo, o quasi il medesimo aspetto,
quello cioè di una Linea Retta. Se dunque tutti hanno lo stesso aspetto, come si farà a distinguere
l'uno dall'altro?
La risposta è triplice. Il primo mezzo di riconoscimento è il senso dell'udito; che da noi è
assai più sviluppato che da voi, e che ci permette non solo di distinguere dalla voce i nostri amici
personali, ma anche di discernere fra le varie classi, almeno per quanto riguarda i tre ordini più
bassi, l'Equilaterale, il Quadrilaterale e il Pentagonale (perché dell'Isoscele non val la pena di
parlare). Ma via via che saliamo nella scala sociale, il processo per cui si distingue e si viene distinti
mediante l'udito aumenta di difficoltà, in parte perché le voci si fanno più simili, in parte perché il
saper distinguere dalla voce è virtù plebea e non molto diffusa nell'Aristocrazia. E ogniqualvolta ci
si trovi di fronte al minimo pericolo di inganno, ecco che non possiamo più fidarci di questo
metodo. Nelle nostre Classi Inferiori gli organi vocali sono sviluppati in grado pari a quelli
dell'udito e più, sicché un Isoscele può facilmente imitare la voce di un Poligono, e con un po' di
pratica persino quella di un Circolo. Ragion per cui si ricorre comunemente a un secondo metodo.
Il «tastarsi» è, per le nostre Donne e per le Classi Inferiori - di quelle Superiori parlerò fra
poco -, il principale metodo di riconoscimento, almeno fra estranei e quando l'accertamento
riguarda non tanto l'individuo quanto la classe. Perciò a quello che fra le classi più elevate in
Spacelandia è la «presentazione» corrisponde da noi il procedimento del «tastarsi». «Posso
chiederle di tastare e di lasciarsi tastare dal mio amico signor Taldeitali?»: questa è ancor oggi, fra i
più antiquati dei nostri Gentiluomini di campagna che abitano in località lontane dalle città, la
formula d'uso per una presentazione in Flatlandia. Ma nelle città, e fra Uomini d'affari, le parole «e
di lasciarsi tastare» sono omesse, e la frase è abbreviata in: «Posso chiederle di tastare il signor
Taldeitali»; benché sia sottinteso, naturalmente, che il «tastare» sarà reciproco. I nostri giovin
signori più brillanti e moderni - e ne abbiamo di assai poco proclivi a ogni tipo di fatica superflua, e
di supremamente indifferenti alla purezza dell'idioma natio - abbreviano ulteriormente la formula
mediante un uso tecnico del verbo «tastare», al quale dànno il significato di «comandarsi-per-
l'operazione-di-tastare-e-di-farsi -tastare»; e al giorno d'oggi il gergo della società beneducata delle
Classi Superiori sancisce un barbarismo come «Signor Rossi, posso tastare il signor Bianchi?».
Il mio Lettore non creda però che il «tastarsi» sia da noi il procedimento fastidioso che
sarebbe da voi, o che noi troviamo necessario tastare tutti i lati di ogni individuo per poter stabilire
a che classe appartiene. Una lunga pratica e un lungo allenamento, iniziati a scuola e continuati
nell'esperienza della vita quotidiana, ci mettono in grado di distinguere subito, mediante il senso del
tatto, fra gli angoli di un Triangolo Equilatero, di un Quadrato e di un Pentagono; e non ho bisogno
di dire che il vertice scervellato di un Isoscele è evidente anche al tocco più grossolano. Perciò di
regola non è necessario tastare più di un solo angolo di un individuo; una volta accertato questo, se
ne ricava la classe della persona a cui ci stiamo rivolgendo, a meno che costei non appartenga ai
settori più elevati dell'Aristocrazia. Lì la difficoltà è assai maggiore. Figurarsi che un Laureato in
Belle Lettere della nostra Università di Wentbridge ha fama di avere scambiato un Poligono a dieci
lati con uno a dodici lati! E non c'è un solo Dottore in Scienze di quella famosa Università o di
un'altra che possa sostenere di essere in grado di decidere prontamente e senza esitazione fra un
membro dell'Aristocrazia a venti lati e uno a ventiquattro.
Quei lettori che ricordino i succitati estratti delle Leggi sulle Donne non stenteranno a
comprendere che il procedimento della presentazione per contatto richiede una certa attenta cautela.
Altrimenti gli angoli potrebbero infliggere al malaccorto Tastatore danni fisici irreparabili. È
essenziale per la sicurezza del Tastatore che il Tastato rimanga perfettamente immobile. Si è già
dato il caso che un sobbalzo, un brusco cambiamento di posizione, sì, persino uno sternuto violento,
siano risultati fatali agli incauti, stroncando sul nascere più di una promettente amicizia. Questo è
particolarmente il caso delle classi più basse dei Triangoli. I membri di queste hanno l'occhio
talmente lontano dal vertice, che non sono quasi in grado di rendersi conto di quanto accade a
quell'estremità dei loro contorni. Essi sono, inoltre, dì natura rozza e volgare, e per nulla sensibili al
tocco delicato dei Poligoni più articolati. Come meravigliarsi dunque se in passato il moto
involontario di una testa ha potuto privare lo Stato di una vita preziosa!
Mi è stato detto che il mio eccellente nonno (che fu tra i meno irregolari della sua infelice
Classe Isoscele, e che ottenne, poco prima di passare a miglior vita, quattro voti favorevoli su sette
dalla Commissione Sanitaria e Sociale per la promozione alla Classe degli Equilateri) deplorava
spesso, con una lacrima nell'occhio venerabile, un infortunio di questo genere, occorso al suo bis-
bis-bisavolo, un rispettabile Operaio con un angolo, o cervello, di 59 gradi e 30 primi. Secondo
quanto egli raccontava, il mio povero avo, che soffriva di reumatismi, mentre veniva tastato da un
Poligono, a causa di una fitta improvvisa trapassò involontariamente il Grand'Uomo, lungo la
diagonale; e questo incidente, vuoi per le conseguenze della sua lunga prigionia e degradazione,
vuoi per il contraccolpo morale sofferto da tutta la parentela del mio avo, fece indietreggiare la
nostra famiglia di un grado e mezzo nella sua ascesa verso migliori destini. Il risultato fu che nella
generazione successiva il cervello della famiglia risultò di soli 58 gradi, e ci vollero cinque
generazioni per recuperare il terreno perduto, cioè per raggiungere i 60 gradi pieni, e concludere
finalmente l'Ascesa dalla posizione di Isoscele. E tutta questa serie di calamità ebbe origine da un
piccolo incidente nel procedimento del Tastarsi.
A questo punto mi pare di sentire qualcuno dei miei lettori più istruiti esclamare: «Che ne
sapete di angoli, di gradi e di minuti primi, voi della Flatlandia? Noi, un angolo, lo possiamo
vedere, perché in Spacelandia possiamo vedere due Linee Rette inclinate l'una verso l'altra; ma voi,
che non siete in grado di vedere altro che una Linea Retta alla volta, come fate anche solo a
discernere un angolo, per non dire a misurare angoli di ampiezza diversa?».
Rispondo che sebbene noi gli angoli non possiamo vederli, possiamo però dedurli, e con
grande precisione. Il nostro senso del tatto, stimolato dalla necessità e sviluppato mediante un lungo
allenamento, ci mette in grado di distinguere gli angoli con assai maggiore precisione che il vostro
senso della vista, quando non si abbia a disposizione un regolo o un misuratore di angoli. E non
debbo tralasciar di spiegare che abbiamo dei grandi aiuti naturali. È da noi una Legge di Natura che
il cervello della classe Isoscele incominci a mezzo grado, o trenta primi, e che aumenti (se vi riesce)
in ragione di mezzo grado per ogni generazione; e ciò finché non avrà raggiunto la meta dei 60
gradi, quando si perde la condizione di schiavi e, da uomini liberi, si entra a far parte della Classe
dei Regolari.
Di conseguenza, è la stessa Natura che ci dota di una scala ascendente, o di un Alfabeto
angolare che va da mezzo grado fino ai 60 gradi, Esemplari del quale sono collocati in ogni Scuola
Elementare in tutto il paese. In seguito alle occasionali regressioni, come all'ancor più frequente
ristagno morale e intellettuale e alla straordinaria fecondità delle Classi dei Criminali e dei
Vagabondi, c'è sempre un'eccedenza di individui della classe di mezzo grado e di un grado, e
un'abbondanza notevole di Esemplari fino ai 10 gradi. Questa gente è affatto priva di diritti civili, e
poiché un gran numero di loro non ha neanche quel minimo di intelligenza che basterebbe per fare
il militare, gli Stati li destinano al servizio dell'istruzione. Immobilizzati a mezzo di catene, in modo
da eliminare ogni possibilità di pericolo, li si colloca nelle aule delle nostre Scuole per l'Infanzia,
dove il Ministero dell'Istruzione li utilizza per insegnare ai rampolli della Borghesia quel tatto e
quell'intelligenza di cui quelle infelici creature sono per parte loro totalmente prive.In certi Stati gli Esemplari vengono ogni tanto nutriti, e la loro esistenza è tollerata per
diversi anni; ma nelle regioni più temperate e meglio regolate si ritiene che, a lungo andare, e
nell'interesse dell'educazione dei giovani, sia più vantaggioso risparmiare il cibo e rinnovare gli
Esemplari ogni mese (che è all'incirca la durata media della Classe Criminale, una volta che sia
stata privata del sostentamento). Nelle scuole più modeste, quello che si risparmia prolungando la
vita dell'Esemplare va perso, in parte, nella spesa per il suo nutrimento, e in parte nella diminuita
precisione degli angoli, che dopo qualche settimana di «tastamento» costante si deteriorano. E fra i
vantaggi del sistema più costoso non dobbiamo dimenticare che esso tende, in misura lieve ma
percettibile, a ridurre la strabocchevole popolazione Isoscele, obbiettivo questo che ogni Uomo di
Stato della Flatlandia tiene costantemente presente. Tutto sommato, dunque, pur non ignorando che
in parecchie Commissioni Scolastiche d'estrazione popolare vi è una reazione in favore del «sistema
economico» (come lo chiamano), io propendo alquanto a ritenere che questo sia uno dei numerosi
casi in cui chi più spende meno spende.
Ma non voglio lasciarmi fuorviare da questioni di politica scolastica. Spero di avere già
detto quanto basta per dimostrare che il Riconoscimento mediante il contatto non è un
procedimento tanto fastidioso o approssimativo quanto si sarebbe potuto credere; ed è chiaramente
più attendibile del Riconoscimento mediante l'udito. Resta comunque, come ho sottolineato sopra,
l'obbiezione che il metodo non è privo di pericoli. Per questa ragione molta gente nelle Classi
Medie e Inferiori, e tutti senza eccezione negli ordini Poligonali e Circolari, preferiscono un terzo
metodo, alla descrizione del quale sarà riservato il paragrafo seguente.
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Flatlandia, racconto fantastico a piú dimensioni
KlasiklerFlatlandia: Racconto fantastico a più dimensioni (Flatland: A Romance of Many Dimensions) è un romanzo fantastico-fantascientifico del 1884 scritto da Edwin Abbott Abbott. Narra la vita di un abitante di un ipotetico universo bidimensionale che entr...