Tre

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Non sono io a scovare i segreti sono loro a trovare me !
Quasi tutte le sere rientrata a casa , esausta non per il lavoro in se , a me piace molto lavorare , essere indipendente , ma per le storie che mi ronzano intorno , la mia mente è stanca e grida basta !
Tutto questo marcio , lo squallore , la mancanza di rispetto per tutti e per tutto , le falsità , le irresponsabilità , prendono sonno con me  e poi il tutto albeggia con me .
Mi danno il tormento , non riesco a liberarmene .
Il mio è quasi un rituale tutte le sere finito il lavoro mi rintano nel mio appartamento .
Passo una buona mezz'ora sotto la doccia come se lo scorrere dell'acqua sul corpo mi togliesse gli aloni indesiderati della giornata.
Il più delle volte resto in accappatoio , apro una delle mie bottiglie di vino rigorosamente rosso e perché  no , mi lascio deliziare , stuzzicando delle palline ricavate dall'impasto di pizza , aromatizzate e cotte al forno . Il mio corpo sta decisamente meglio della mia mente . QUESTO È UN DATO DI FATTO !
La mia cantina di vino molto fornita , perché non bado a prezzo per acquistare una bottiglia di ottimo vino , farebbe invidia anche a Luca Gardini .
Sono gli aromi adagiati sul cornicione del camino , che oltre ad essere ornamentali , aumentano la mia autostima in cucina .
Purtroppo la mia giornata lavorativa  non era terminata , quindi dovetti rimandare il tutto a tempo debito.
Chi riesce a controllare gli altri e' potente , ma chi riesce a controllare se stesso e' ancora più potente .
Quindi devo tenere la mente occupata , forse il tempo avrebbe smesso di prendersi gioco di me .
Così iniziò a smistare la posta appena arrivata . Conduco io il gioco e mi sento più libera .

Stefania era diventata la mia ombra non riuscivo a liberarmene , necessitavo di restare sola e come se non bastasse avevo tanto lavoro arretrato e con
lei che mi distraeva , il lavoro aumentava a dismisura.
Non volevo trattarla male , c' era quel porco di suo marito che in un minuto
la copriva di tutte le cattiverie che si possono fare in una vita intera .
Continuava a picchiarla selvaggiamente e puntualmente .
Malgrado il trucco pesante che Stefania aveva deciso di adottare , era palese che sotto quel trucco benfatto c'erano segni di violenza.
Lei taceva , erano i segni presente sul suo corpo a parlare per lei.
Stefania mi raccontava tutto di tutti e taceva su tutto quello che invece riguardava lei.
Non capivo perché non lo mollava , come può una persona annullarsi
e umiliarsi allo stesso tempo ?
Ma io non potevo capire ! Quando qualcuno era pronto ad avvicinarsi tanto
a me , io prendevo il volo , nessuno mi avrebbe tappato le ali . Io che avevo lottato con tutte la mie forze per la mia indipendenza , per la mia libertà .
L'unica persona a cui avevo concesso il diritto di replica era lui.
Mio padre!
Si ostinava a non lasciarmi in pace .
Avrebbe voluto che mi laureassi.
Avrebbe voluto che conquistassi un posto di lavoro rispettato.
Continuavo a ripetergli che :
"Non è il posto di prestigio a fare la differenza , ma noi stessi ! ".
Ma lui non aveva mai replicato , chissà perché ?
A volte pensavo che nemmeno mi ascoltasse , continuava a sciolinarmi il suo progetto di vita per la sua unica figlia .
Mi urtava tremendamente .
Eravamo sempre a batti beccarci.
Che stupidi che siamo stati .
Quello che ancora oggi non capisco era la non reazione di mia madre , dieci anni più giovane di lui . Ma il suo comportamento pacato, o forse arrendevole .
Tanto con mio padre era difficile averla vinta .
Forse lei lo sapeva , sicuramente lo aveva scoperto a sue spese . Forse ci aveva rinunciato , forse si era annullata ...
Mia madre morì a 62 anni con un tumore all'utero .
Mio padre è rimasto quello di sempre , come se la morte di mia madre non lo riguardasse .
Mi domandavo spesso se mai l'avesse amata .
Dopo la morte di mia madre , dapprima le telefonate erano aumentate , nell'arco della giornata , a dismisura .
Continuavo a dirgli che ero molto occupata con il lavoro che lui non sopportava o meglio non accettava :
- " Quale lavoro ? E tu quello me lo chiami lavoro ? " ( sembrava un disco incantato il suo , tutte le volte )
- " Papà , è questo lavoro che mi permette di avere una casa tutta mia , di pagare le bollette , di essere indipendente senza doverti
chiedere l'elemosina tutte le volte "
- " tu una casa ce l'avevi già , senza bisogno di andare a fare la serva . Fosse stata ancora viva tua madre avrebbe detto le stesse mie
cose ".
Mi stancavo spesso di ribatterlo .
Ma avrei voluto tant'è forse troppe volte dirgli che la mamma era morta per colpa sua .
Non le aveva mai lasciato spazio nella loro vita per nulla .
Lui era andato da solo a vedere la nuova casa , dove adesso vive , e l'aveva acquistata senza chiederle parere .Tutte le volte poveretta si ritrovava a fatto compiuto .
Cercai di rispondere sempre meno alle sue telefonate , ero stanca di lui, non volevo fare la fine di mia madre . Le ultime telefonate che ricordo non facevo altro che mandarlo a quel paese . Così un giorno , chissà , forse io , o forse lui , o magari entrambi finimmo pure di chiamarci .

 La portinaiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora