Otto

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L'appartamento che occupo è piccolo ; una cucina soggiorno , una stanza da letto ed un bagno .
Per una persona sola è perfetto . Almeno non si corre il rischio di perdersi .
Lo modificai fin dal primo giorno che ci misi piede . Lo feci mio !
La cucina si affaccia sul soggiorno , un unico ambiente , solo un mezzo gradino a creare una pausa tra l'uno e l'altro .
L'unico punto di luce naturale , è generosamente , donato dalla veranda che innonda tutta la cucina .
Il resto della casa doveva accontentarsi di luce artificiale .
Il bordo della cappa , inizialmente vuoto , prese vita con una serie di piccoli contenitori di spezie , sono la mia passione , la mia massima espressione culinaria . Non mi piacciono i piatti elaborati , amo la cucina semplice . Veramente amo tutto ciò che è semplice .
In soggiorno , per dare luce , aggiunsi solo un divano bianco , di finta pelle a tre posti ( amo stare comoda ) .
Non cambiai il piccolo televisore . Tanto per quello che poteva servirmi ?
Sono affascinata dai libri , ed occupai con essi tutto quello che poteva contenerli , finanche la vetrina . Vivendo sola non avevo bisogno di inutili servizi di piatti in porcellana , o servizi di bicchieri in cristallo .
Nella stanza da letto , inizialmente austera ,
mi sbizzarrì a spargere colore con la parure da letto e due cuscini enormi e coloratissimi .
Il mattino , non ha mai l'oro in bocca .
È difficile abbandonare il proprio letto alle prime ore del giorno . È triste ! Un po' di colore avrebbe reso il mio risveglio più felice , o almeno cercavo di convincermene .
Vivo qui ormai da cinque anni , da quando lessi l'articolo " cercasi portinaio/a " , sentivo che quell'annuncio aspettava me .
Ormai in casa con mio padre era diventato impossibile , la sopravvivenza era all'ordine del giorno .
Non erano le troppe domande .
Guai se un padre non si interessi ai propri figli .
Ma lui , ancora oggi vorrebbe programmarmi tutta la mia vita ;
cosa fare , cosa mangiare , che programmi
TV vedere , che libri leggere ,il marito , il lavoro ,i figli , come vestirmi ( mi vestivo sempre molto semplice e comoda. Un jeans ed una maglia ) .
Lui , direttore di banca , sempre in giacca e cravatta , anche quando la circostanza non lo richiedeva .
Mi fissava colloqui di lavoro senza interpellarmi . Papà è fatto così ! Colloqui che naturalmente disertavo .
Mi crucciavo al solo pensiero di sapere che le nostre scelte sono condizionate dall'ambiente e non prese da noi .
Non siamo mai veramente noi stessi .
Siamo continuamente controllati , mai liberi di poter scegliere .
Sentivo forte la necessità di essere me stessa .
Così un giorno presi il coraggio a due mani .

Gli brillarono gli occhi quando gli dissi che avevo trovato lavoro .
Ma pian piano che rispondevo alle sue domande , quello strano luccichio spariva .

- ho trovato lavoro
- ma dai , è stupendo
- Si papà , lo è ( cercavo di prendere tempo solo per capire come gestire la conversazione )
- di cosa si tratta ? ( lo chiese con aria entusiasta )
- Sono andata a vedere l'appartamento che mi hanno offerto con il lavoro . È piccolo ma carino ed io lo farò diventare accogliente ( dissi tutto molto velocemente , non volevo essere interrotta , sapevo che ci sarebbe rimasto male , ma avevo bisogno dei miei spazi , della mia indipendenza , dovevo metterlo davanti al fatto compiuto , agire proprio come il suo modo di fare ) .
- Io non ti ho fatto mai mancare niente
- Lo so , papà, e te ne sono grata , ho trent'anni ed ho bisogno di vivere per i fatti miei .
(Ormai leggevo nei suoi occhi la delusione . Prolungare il suo malessere e la mia ansia non era il caso ,così decisi di sputare tutto il rospo ).
- La portinaia ? Me lo chiami lavoro ?
Lo sai che basta che alzi il telefono e potrei trovarti mille lavori migliori di questo .
(Era assolutamente inutile a questo punto continuare a discutere voltai le spalle ed eccomi qui) .
Ci mise un po' per smaltire .
All'inizio della nostra separazione fui io a chiamarlo per primo , mi sentivo colpevole , sapevo di averlo deluso , non potevo andare contro me stessa , non volevo annullarmi proprio come aveva fatto mia madre e sapevo anche che lui era troppo orgoglioso per cedere e chiamare per primo .

 La portinaiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora