No.

201 9 0
                                    

NO.

Per la prima volta in vita mia, ho paura.

Mi giro verso il riccio e lo fulmino con lo sguardo.

“Falla tornare a casa, ora.” Dico, rabbioso.

“Oh, non ti è piaciuta la sorpresa? Va che lo spettacolo deve ancora cominciare.” Dice. E ridacchia. Sto cominciando a odiare profondamente la sua risatina.

“Vaffanculo, non provare a toccarla!” è solo un incubo. Louis, calmati. Adesso ti svegli sei a casa tua, Meredith è lì con te, non in una sala di torture con un riccio psicopatico. Sì, è solo un incubo.

“Bene, direi che possiamo cominciare.” Ghigna il riccio. Le si avvicina e le strappa violentemente lo straccio con cui le impediva di parlare.

“LOU!” Grida lei.

“Meddy, calmati, non ti succederà nulla!” Le dico, tentando di rassicurarla, ma dal mio tono trapela preoccupazione, e lei lo sente.

“Lou, fammi andare via, voglio tornare a casa, Lou, ti prego!” Dice mia sorella, singhiozzando. Mi si spezza il cuore a vederla così.

“Non preoccuparti Meredith! Ci sono io a proteggerti!” Dico, ma la mia voce sull’ultima parola si spezza.

“Oh, ma che scena commovente.” Dice Harry, guardandomi beffardo.

“SEI UN BASTARDO!” Gli urlo contro. Lui mi fa quel suo sorrisetto, e poi scuote l’indice.

“No no, ti conviene non urlarmi conto se non vuoi che la tua cara sorellina…si faccia PIU’ male del previsto.” Mi ammonisce sghignazzando, marcando il ‘più’. Cristo, quanto vorrei levargli quel fottuto ghigno dalle labbra a forza di schiaffi. Faccio per ribattere, ma mi mordo la lingua. Non posso dire nulla. Devo farlo Per Meredith.

Vedo Harry andare di nuovo verso il cassettone. Estrae qualcosa e ritorna accanto a Med. Io lo osservo come un falco. Se solo prova a toccarla…

Il riccio si posiziona dietro il tavolo, di modo che io possa vedere sia il corpo di mia sorella, sia lui, intento ad osservarla. Poi vedo una lama lampeggiare e sento il rumore di vestiti strappati. La maglietta di Meredith adesso è per terra, lacerata.

“Che cazzo le vuoi fare?” Sibilo. Lui alza lo sguardo, e ammicca.

“Ti conviene tacere.” Io ammutolisco. Lui torna a osservarla. Anche Meredith è immobile. Sta guardando un punto fisso. Ha paura, molta. Lo riesco a percepire distintamente. Mi prenderei a calci. È colpa mia se adesso è in questa situazione. Vedo Harry avvicinare nuovamente la lama al corpo di mia sorella e quando la vedo premere sulla carne mi viene un colpo al cuore. Stringo i denti. Non devo parlare. Meredith invece non riesce a rimanere muta. Lancia un grido di dolore, ed è come se mi sparassero dritto nel cuore. No. La mia sorellina. Dovevo proteggerla. Dovevo stare più attento. Una riga rossa si disegna sulla pelle abbronzata di Meredith, e Harry si china contro il suo corpo. Succhia via la scia e si lecca le labbra. Alza lo sguardo e mi guarda, ridendo malizioso.

“Mmh…deliziosa. Chissà com’è il fratello.” Devo sforzarmi più di quanto sia umanamente possibile per non ribattere. Poi il riccio continua la sua opera. Ogni taglio un grido di dolore. Ogni grido di dolore un colpo al cuore. Ogni colpo al cuore, una crepa in più al mio muro. Non so quanto tempo di questo supplizio ho dovuto sopportare, ma quando si ferma, il corpo di Meredith è ridotto a uno straccio. Ha gli occhi socchiusi per il troppo sangue perso.

“Direi che ho bevuto abbastanza.” Dice Harry, tornando definitivamente in posizione eretta. Cosa? Ha finito? Meredith è salva? Il riccio si gira e getta da qualche parte il coltello ancora insanguinato. Mi guarda, e il suo sorriso si allarga. Non promette nulla di buono.

You can't escape.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora