VICOLO CIECO.
Mi pento amaramente.
Harry Pov.
Mi passo la lingua sul labbro inferiore. Oh sì. Vedo lo sgomento nei suoi occhi. È così eccitante adesso. È sul letto, si sostiene con i gomiti e cerca d’indietreggiare. Illuso. Pensa davvero che possa sfuggirmi? Ridacchio, perché la cosa è assai divertente. Oh sì. Mi avvicino piano alla sponda del letto. Lui indietreggia ancora un po’.
“Mmh, avevo altri piani per te, ma questo mi piace molto di più.” Dico, maliziosamente. Lui mi lancia un’occhiataccia. Illuso. Resta sempre un illuso. Lo guardo un’ultima volta e poi scatto.
Louis pov.
Sento all’improvviso il suo peso su di me. Muovo freneticamente gambe e braccia per liberarmi della sua presa, ma è tutto inutile, non riesco a muovermi. Mi afferra i polsi e me li inchioda sopra la testa. Io scalcio, ma lui si limita a ridere. Che cosa ci trova di divertente, proprio non riesco a capirlo. Quando si stufa di vedere i miei inutili tentativi di fuggire, punta le sue ginocchia sui miei stinchi. Mi dimeno ancora, ma ormai non riesco a muovermi nemmeno di un millimetro. Harry alza la testa e mi fissa. Quegli occhi verdi sono folli. Riesco a vedere la perversione che vi è dentro. Fa quasi paura. Un sorriso bastardo gli increspa le labbra.
“Adesso mi dici come ti chiami?” Chiede, con quel suo sussurrio roco. Nelle ore in cui sono stato al buio, rinchiuso nella cella, ho pensato molto. Ho rianalizzato ogni singolo dettaglio che è avvenuto da quando sono finito in quest’orribile situazione. E mi sono fatto un’idea sul perché sono così fissati con i nostri nomi. Credo che grazie a essi, riescano quasi ad applicare una specie di condizionamento mentale. Come se grazie al nome, riuscissero a farci diventare marionette in loro potere. L’ho capito riesaminando il momento in cui, non appena Harry ha pronunciato il nome di Liam, quello si è subito asservito al suo potere. E questo, io non lo farò mai.
“Non ci penso neanche.” Ringhio. Lui mi guarda, senza togliersi quell’irritante sorrisetto dal viso.
“Beh, se non lo dici con le buone…sarò costretto a usare le cattive.” Ghigna. Mi ferma i polsi con una sola mano, con l’altra afferra il collo della mia t-shirt a righe e da uno strattone. Quella si strappa come se fosse carta velina. Io cerco di dimenarmi, ma è troppo forte. Come cazzo fa? Osserva il mio petto leccandosi le labbra, come di fronte ad una leccornia. Okay, questa cosa è inquietante. Troppo. L’aria mista all’inquietudine mi fa venire la pelle d’oca. Harry ancora intento a osservarmi traccia con le dita il mio tatuaggio sul petto. 'It is what it is.’ Ma non voglio pensarci. Fa troppo male ricordare. Sospiro internamente di sollievo e inizio a sperare che si limiti a guardarmi il petto. Sembra così assorto che potrebbe succedere. Ma poi, come tutte le volte, le mie speranze vengono infrante. Harry alza di scatto la testa e quel suo sorrisetto, scomparso nella contemplazione, riappare. Con gli occhi fissi nei miei, sento la sua mano scivolare giù, sempre più giù. Percorre gli addominali, sfiora il capezzolo destro e sorpassa l’ombelico. Non si ferma. I brividi mi percorrono tutto il corpo. La sua mano scende ancora, giù, fino alla v che s’intravede appena sopra il bordo dei jeans. Quando sta per insinuare la mano all’interno, non resisto più e con uno scatto libero finalmente la mano e lo blocco. Nei suoi occhi la furia ormai così familiare divampa. Io gli stringo la mano.
“No, non farlo.” Non abbasso lo sguardo, mantengo fisso il contatto con quegli occhi così affascinanti. Lui mi guarda a sua volta, piegando leggermente di lato la testa.
“Perché non dovrei?” Mi chiede.
“Perché non voglio.” Lo vedo inarcare un sopracciglio.
“E a me cosa frega?” Mi chiede. Solo ora, mi torna a memoria una frase che ho sentito aleggiare nella mia mente, mentre ero in quel bruttissimo posto.
“Il nome unico non racchiude la forza.” Pensavo fosse uno scherzo della mia mente, ma adesso all’improvviso trova un significato. Spero solo di aver ragione, se no sono fottuto. E questa volta, nel vero senso della parola.
Rifletto un ultimo secondo, poi decido di getto.
“Ho una proposta.” I suoi occhi si fanno più interessati. Si alza da me e mi guarda, in attesa. Io sgranchisco i polsi e le gambe.
“Se non mi tocchi ne fai altro e impedisci al biondo di sfiorare di nuovo il mio amico, ti dirò il mio nome.” Spero con tutto il cuore che accetti, perché davvero, se c’è una cosa che non farei mai e poi mai, è fare sesso come un frocio. Lui sembra pensarci un momento.
“Okay, ci sto.” Dice, il volto impassibile.
“Beh, ecco…Louis. Mi chiamo Louis.” Lui scende dal letto, lo sguardo si fa pensieroso.
“E gli altri? Come sono gli altri?” Lo vedo grattarsi la testa, mentre riflette. E allora agisco. Mi alzo di scatto, e senza aver ancora del tutto riacquistato l’equilibrio mi lancio di scatto contro la porta. Come pensavo è aperta. Mi sembrava di non aver sentito la serratura scattare, prima! Senza altri indugi mi getto nel corridoio, e corro a casaccio, imboccando stradine e vicoletti senza sapere la direzione. Dietro di me sento passi in corsa. È veloce, ma lo sono anch’io. Destra, sinistra, destra, destra, sinistra, destra, sinistra, sinistra, destra. L’adrenalina in circolo nelle vene, il sangue pompa veloce, e romba nelle orecchie. Il cuore batte forsennatamente, il respiro è già corto. È in momenti come questi, che mi pento di fumare. I polmoni bruciano, reclamano pietà. Pietà che non posso concedergli. Spingo le mie gambe al limite, i muscoli iniziano a farmi male. Le pareti dei corridoi sono confuse. I passi in corsa dietro di me non si fermano un istante. La mia corsa si arresta all’improvviso nel peggiore dei modi. Vicolo cieco.
WEEEI.
Non mi ha interrogato, yeee *Balla la conga che non sa nemmeno come sia* Seh? Frega 'n cazzo, direte voi, ma dettagli u.u xD Okaaay, che ne pensate? Com'è il capitolo? Un po' cortino lo so, ma se no diventava un papiro troppo lungo e noioso perciò ho deciso di dividerlo in due capitoli. Comunque, sono lieta d'informarvi che presto (Non dal prossimo, ma sono sempre dettagli.) si entrerà nel vero vivo(?) della storiaaaa, olé! Ok, oggi sto delirando, meglio che mi dilegui.
Byeee
-Nyr
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