Capitolo 2

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-Jamie? Jamie, svegliati!- disse Paige urlando.
-Dai dobbiamo andare alla stazione, i ragazzi ci aspettano. Hai dormito tutto il pomeriggio, sono le 9 di sera.. dai
-Sisi, vabene.- Dissi tutta assonnata.
Così mi alzai, mi feci un bagno caldo e mi vestì. Stavo per prendere dei jeans strappati, quando Paige si intromise.
-Ti consiglierei qualcosa di più comodo, e di nero.
-Perché?- risposi confusa..
-Te ne sei dimenticata, Jamie? Oggi è il giorno libero a locale, questa notte abbiamo tanto da fare- Disse sorridendo.
Capì subito a che si riferiva, non ero molto convinta ad andare a derubare a casa della gente, non avevo mai fatto reati prima. Ma qui si trattava del fatto che se non l'avessi fatto, mio padre poteva morire e mia madre andava a finire senza neanche quella piccola casa. Così non esitai. Andammo alla stazione dove c'erano Arnold, Kyle, Clarence, Elliot e Diego che sniffavano cocaina. Quando Arnold ci vide arrivare, venne subito verso di me, mi prese per un braccio.
-Dai Jamie vieni.- Disse sorridendo e contento.
-Dai prova.- Lo guardai con uno sguardo spaventato.
-Che c'è? Non dirmi che hai paura.- Disse divertito.
-Scherzi? Dammi qua.- La provai, e Paige dietro me. Dopo andammo a prendere Liam e Droyle, e cominciò la serata. Erano circa l'una di sera, quando andammo nella piccola villa dei McGuire.
Entrammo dalla finestra, per fortuna non c'era nessuno dentro. Paige prese due collane d'oro, Arnold prese cinque bracciali e sei collane d'oro, io e Kyle sette anelli d'argento e sette d'oro, e gli altri tutto il resto. Andammo nel piano di sopra, io inciampai nelle scale, Arnold venne e mi aiutò ad alzarmi, mi guardò profondamente negli occhi.
-Sei bellissima.- Mi sussurrò. Sospirai
-Grazie..- In quel momento pensai quando ero in macchina con Clyde e gli dissi che aveva degli occhi stupendi. Avrei voluto rivederlo, ma non sapevo nulla di lui, e non volevo parlarne con Paige.
Arnold stava per baciarmi, io esitai.
-Arnold.- Si bloccò, e mi guardò.
-Non perdiamo tempo, andiamo.- Sembrava quasi offeso, mi fece alzare, mi prese la mano e andammo sopra. Sentivamo delle chiavi aprire la porta, i McGuire stavano rientrando, non sapevamo da dove uscire. Paige scese dalla finestra, Arnold mi tirò con se nelle scale uscendo poi dal retro. Scappammo, nessuno si accorse di niente, io lasciai la mano di Arnold e mi fermai, ero stanca.. Arnold mi guardò.
-Cosa fai Jamie? Corri.- Lui continuò a correre, non si era neanche fermato. Era tutto buio, le luci erano spente e non riuscivo più a trovarli come non trovai la strada di casa. Mentre camminavo senza meta vidi una luce la quale c'era una panchina, mi addormentai lì.
La mattina seguente, sentii una voce che mi chiamava dolcemente.-Jamie? Jamie..- Credevo fosse Arnold, ero pronta a urlargli contro per avermi lasciata sola, ma quando aprì gli occhi, era lui, il ragazzo dell'ospedale, Clyde. Mi ero alzata di scatto. -Oh mio Dio.- Dissi vergognata.
Lui rise.-A quanto pare ti piace dormire sulle panchine.- Mi morsi il labbro per la vergogna. Lui mi fece un mezzo sorriso.
-Che ci fai qui?.-Dissi alzandomi.
-Stavo uscendo di casa, ma poi ho visto qualcosa e mi sono avvicinato, e tu perché dormi su una panchina?.-
-Ieri sera mi sono persa..- Dissi a testa bassa..
-Ma che fai tutta sola dove c'è black out.-
-Stavamo..- Mi bloccai, per un attimo avevo dimenticato che lui non sapeva nulla di me, ed era un bravo ragazzo.
-Stavate? Quindi non eri sola..-
-Devo andare.. - Cominciai a camminare senza sapere dove andare.. lui venne dietro con me, mi prese la mano e mi bloccò.
-Aspetta. Ti accompagno..- Mi disse dolcemente, e lo guardai nei suoi occhi dolci. Mi trascinò con se verso l'auto, mi aprì lo sportello e mi fece entrare. Salì anche lui. Sospirò e si voltò verso di me.
-Non pensavo di rivederti.- Disse toccandosi i capelli. Mi morsi il labbro. -Non so nulla di te.. mi piacerebbe conoscerti, Jamie.-
Io guardai fuori dal finestrino mentre lui guardava me, poi guardai in basso. -Non credo vorresti conoscermi fino in fondo, non ti farà piacere.-
-Che intendi?.-Disse confuso.
-Niente, devo andare.- Scesi dalla macchina e cominciai a camminare.. Lui scese e cominciò a correre. -Aspetta, Jamie.- Quando mi raggiunse mi prese di nuovo la mano, e mi voltai verso di lui.
-Va bene se non vuoi dirmi nulla, ma lascia che ti accompagni io a casa.-
Mi feci accompagnare, quando arrivammo lui mi guardò. -Ti rivedrò?.-
Non gli risposi, scesi dall'auto e entrai in casa. Avevo paura a farmi conoscere da Clyde, poteva non accettarmi, avevo paura che se mi avesse conosciuta lui sarebbe scappato via, ma io morivo dalla voglia di conoscerlo, ma era impossibile con me in questa situazione. Arrivò Paige che interruppe i miei pensieri.
-Jamie. Dove sei stata tutta la notte?.-
-Ho passato la notte su una panchina.-
-Credevo fossi con Arnold.-
-Non gliene frega nulla di me, e non mi ha aspettata.
-Cosa dici? Arnold è pazzo di te, e poi non puoi fermarti mentre si scappa.-
-Ok.- Non volevo più parlarne, ero abbastanza nervosa per il fatto che io e Clyde non potevamo conoscerci per la mia situazione, e parlarne mi rendeva ancora più nervosa, perché mentre Paige era contenta di quello che facevamo, io non ne andavo fiera. Avrei potuto anche smettere, ma chi aiutava i miei genitori? Con la prostituzione potevo smettere, ma sarebbero stati soldi in meno, ma con la droga? Dopo che ne fai parte non ne puoi più uscire. Credevo che aver incontrato Paige sarei stata salva, invece stavo perdendo la mia vita solo per un pò di denaro.
Paige si accorse che avevo qualcosa di strano, ma non mi disse nulla. Mi diede una parte del denaro che mi toccava dal l'oro e l'argento rubato in casa McGuire. Erano circa 4.000 dollari solo gli anelli che avevamo preso io e Kyle.
-Tieni, questo è il denaro ricavato dagli anelli tuoi e di Kyle. Andiamo da tua madre.-
Non le risposi, presi lo zaino e andammo da mia madre. La porta era aperta, entrai e non c'era nessuno.. Non mi sosprendeva che un giorno mia madre mi avrebbe abbandonata per sempre, era scappata insieme a mio padre, cosa che avevano già fatto in passato. Io non dissi nulla, Paige mi guardò.
-Possiamo aspettare se vuoi.-
-Paige, non essere ingenua, loro non torneranno.- Dissi con tutta calma uscendo dalla porta.
Paige mi guardava perplessa. E uscì con me. Andammo alla stazione, c'erano Kyle e Droyle giravano una canna, mi sedetti vicino a Kyle, e ne girai una anche io.
-Comincio io.-Disse Kyle
-No, tu hai la tua, questa è per me.-
-Tutta?.-
-Si.- Avevo bisogno di una o forse più di una canna solo per me, una per i miei genitori, che dopo aver fatto qualunque cosa per loro, loro mi hanno lasciata qui, un'altra per non poter stare con Clyde, non poter essere me stessa con lui per paura di non vederlo più davvero, e un'altra, un'altra ancora, per piacere mio.
Paige si avvicinò a me. -Che ti prende Jamie?.- sussurrò..
-Nulla. Sta sera al locale ci divertiamo, oltre a lavorare, canne e alcool..- Paige sorrise, era contenta di quello che le stavo dicendo.
-Ci sto.- Rispose.

Salvami ancora. [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora