Capitolo 8

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Erano ormai tre giorni che stavo da Clyde, e finalmente dopo tre giorni decisi di parlare con Paige.
Bussai alla porta della camera di Clyde.
-Clyde, sto andando da Paige.-
Lui stava mettendo in ordine la camera, mi dava le spalle ma non appena sentì 'Paige' si voltò.
-Cosa? E perché mai..?.-
-Ricordi? Ha da dirmi qualcosa.-
-Ti accompagno e ti aspetto in macchina.-
Finì di ordinare la camera e mi accompagnò da Paige. Entrai in casa Paige stava dormendo sul divano, la casa era un disastro con vestiti sparsi, piatti sporchi e le scarpe di Paige sopra il tavolo. Briciole di pane a terra, cioccolato asciutto sul pavimento. Una casa così lussuosa, la fece diventare la mia vecchia casa con due stanze.
La chiamai a bassa voce, muovendola dal braccio. Si svegliò.
-Paige, ma cosa è successo qui?.- Chiesi.
-Jamie?.-
-Si, Paige.-
Cominciò a piangere implorandomi di tornare.
-Jamie, torna qui, ho bisogno di te.. non riesco a starti lontana, sei la mia migliore amica. Sono passati solo tre giorni, sono persa senza di te. Perdonami se non sono venuta a prenderti, perdonami se ho sbagliato, perdonami per ogni cosa che credi che io abbia sbagliato, ma ti prego resta qui con me..-
Paige piangeva tanto, sembrava davvero avere bisogno di me, sembrava che le fosse successo qualcosa. Io stavo male a vederla in quello stato, così non esitai a ritornare a casa.
Spiegai a Paige che non me ne ero andata via per sempre, ma il tempo che mi passava la rabbia per ciò che era successo, e credevo che tre giorni erano sufficenti.
-Vado a prendere i miei vestiti, nel frattempo ordina la casa.- Dissi a Paige dandole un bacio in fronte.
Salì in macchina, dissi a Clyde che sarei tornata a casa perché Paige aveva bisogno di me, lui comprese e non esitò..
Durante il tragitto io gli parlai.
-Clyde, in questi tre giorni sono stata benissimo. Non credevo che con te fosse facile liberarmi di tutto. Adesso che non ci sei tu mi sarà difficile.-
-Jamie stai parlando come se non dovessimo più vederci, io e te siamo una coppia ormai.- disse con un sorriso.
-Cosa?.- Gli sorrisi.
-Si, Jamie, siamo una coppia.-
Eravamo una coppia, io e Clyde stavamo insieme.
Lo feci fermare con la macchina, lo baciai, ero contentissima.
-Jamie tu non sarai più una spacciatrice, o una drogata come ti definisci tu. Sarai soltanto la mia Jamie, per sempre. Ok?.-
-Si.- E lo baciai.
Il problema fu risolto così, io restando con Clyde non mi sarei più drogata perché lui me l'ho impediva, ma il problema più grosso era solo uno, Bronson.
Bronson era la persona la quale io e Paige dipendevamo, ciò vuol dire che lui ci forniva della droga, e noi dovevamo venderla per poi portarlgi il denaro guadagnato, poi lui ci dava la nostra parte. Io con Bronson avevo un pò di debiti, perché c'era gente che non mi pagava sempre. Paige aveva anche un paio di debiti con lui, ma non aveva paura ha passare dei guai, mentre io si.
Arrivammo a casa, presi i miei vestiti, e per il corridoio incontrai Bonnie.
-Jamie, dove stai andando?.-
-Torno a casa. A proposito tua madre?.-
Bonnie era dispiaciuta.
-È in cucina.. ma perché stai andando via?.-
-Paige ha bisogno di me.-
-Ah, adesso ha bisogno di te? E quando tu avevi bisogno di lei?.-
-Bonnie, è diverso.-
-Certo che è diverso, e ti dico io il perché, lei per cose gravi non c'era, e scommetto che tu per una stronzata stai correndo da lei.-
Bonnie aveva ragione, ma non diedi importanza a ciò che mi disse, Paige aveva bisogno di me, mi preoccupava un pò.
-Bonnie adesso vado, chiamami quando vuoi e salutami tuo padre.- lei mi abbracciò.
Scesi in cucina e salutai Cornelia, sperava di rivedermi.
Arrivai a casa mia, Clyde mi guardò.
-Sentirò la tua mancanza dentro casa.-
Io sorrisi. -Ci vediamo sta sera, Clyde.- Gli diedi un bacio sulle labbra e scesi dall'auto.
Entrai a casa, Paige aveva pulito tutto, la vidi venire in cucina con un pacchettino blu.
-Questo è per te.- Sporge le mani verso di me con il pacchettino, me lo diede.
Lo aprì, conteneva due bracciali d'oro, in uno c'era inciso •Jamie• e nell'altro •Paige•, lei prese il mio nome, io presi il suo. Paige in questi tre giorni era cambiata, aveva qualcosa di diverso. Forse la mia assenza l'aveva fatta riflettere, era dalla prima volta che mi aveva incotrata che non mi faceva regali.
-Paige è bellissimo. Ma come mai?.- Chiesi mentre guardavo il bracciale.
-Pensavo che mi avresti perdonata, e anche perché tu sei la mia migliore amica, e mi sembrava una cosa carina avere qualcosa di importante l'una dell'altra, come tu e Kyle.-
Cambiai espressione, Kyle sembrava più un vero amico di Paige, invece non si era neanche scusato. Ma non ci pensai più.
-Ascolta Paige, non dovevi comprarmi qualcosa di costoso per farti perdonare, io l'avrei fatto comunque, perché sei sempre come una sorella per me capisci? Ma l'unica cosa che vorrei sapere è perché mi avete lasciata lì, potevate aspettarmi dietro qualche cespuglio o aiutarmi a scendere. Ho passato la notte in una cella, è stata la cosa più brutta che mi poteva capitare.-
Io le parlai con tranquillità, ma lei cominciava ad innervosirsi, si mangiava le unghie, e le tremavano le mani.
-Paige che ti prende?.-
-Nulla, perché?.- Rispose guardandomi con uno sguardo inquietante.
-Paige..-
-Va bene, Jamie adesso basta, vuoi capirlo o no che non mi succede nulla?. Bene.-
-Va bene, vado a fare un bagno.- Dissi.
Andai a farmi un bagno, nel frattempo pensavo, cosa c'era da tanto innervosirsi se non aveva nulla, Paige era una ragazza riservata, certo, ma a me raccontava ogni cosa, soprattutto perché ero l'unica che la capiva ed ero anche la sua migliore amica, così diceva. Poi lasciai stare questi pensieri, e andai da qualcosa di meglio, ancora non potevo credere che stavo insieme a Clyde, già mi mancava, e mi aveva soltanto lasciata a casa da circa 20 minuti. Mentre uscivo dal bagno sentì una voce maschile, ed era Kyle, parlavano a bassa voce,con Paige, discutevano di qualcosa ma non riuscivo a capire cosa, così mi avvicinai nel muro che separa il corridoio dalla cucina.
-Scherzi? Io non posso parlarle di questo Kyle.- disse Paige..
-Prima o poi lo verrà a sapere, e non ti perdonerà davvero questa volta.-
-Kyle. È il passato quello, non voglio più pensarci.-
Ero tanto curiosa di sapere di che parlavano, e soprattutto perché Kyle sapeva e io no? Magari si conoscevano da più tempo, ma io ormai ero una sorella per lei. Io non dissi nulla, andai pian piano in camera, senza dare troppa importanza di ciò che parlavano. Magari Paige non riusciva a parlare con me perché le mancava il coraggio, ma non le mai mancato coraggio.
Alzai gli occhi al cielo per distrarmi dai miei pensieri, e cominciai a preparare le cose da mettere per la serata con Clyde.
Momentaneamente misi una tuta con delle ciabatte e la maglia del pigiama che mi comprò Cornelia, andai in cucina e non salutai, andai subito verso il frigo per prendere una bottiglietta d'acqua.
-Credevo che una volta contavano gli amici.- si riferiva al fatto che non lo salutai. Ma io feci quella indifferente, ero arrabbiata, certo avevo perdonato Paige, ma potevo aspettarmelo da lei, essendo una stronza, ma da lui, il mio 'vero' migliore amico.
-Non la pensavi così quando mi avete lasciata dai Tomlinson.- Risposi chiudendo il frigo e andare a sedere sul divano.
-Jamie..- Disse.
-Non ho niente da dire Kyle.. se non ti dispiace vorrei rilassarmi prima di uscire con Clyde sta sera.-
-Esci con Clyde? Pensavo venissi con noi alla stanzione.- Disse Paige.
-Questa sera no, Paige.-
Se avessi potuto, ci sarei andata, lo so era sbagliato, però tre giorni che non c'ero stata mi mancavano i miei amici, e avrei voluto andarci, ma sapevo che se l'avessi fatto non mi sarei controllata con la droga, perché più passavano i giorni più capivo che se non c'era la droga c'era Clyde, se non c'era Clyde c'era la droga. Per me lui era come una droga ormai, non ne potevo fare a meno, ed era una cosa positiva, da una parte, ma dall'altra non lo era per niente, perché dovevo imparare anche a controllarmi senza di lui. E se non dovessimo stare insieme per sempre? Nessuno dei miei amici mi avrebbe salvata come stava facendo lui.
Suonarono il campanello, erano Droyle e Clarence che portarono con se dei ragazzi, cercavano erba.
-Oh ciao Jamie, dove sei stata.- mi disse Droyle mentre mi dava dei baci in entrambe le guance.
-Ho avuto da fare..- Gli risposi con una minchiata, ma per non dare troppe spiegazioni.
-Hai qualcosa per loro?.-
Erano tre giorni che non andavo a prendere erba da Bronson, infatti mi aveva riempito di telefonate, ma avevo ancora qualcosa in camera, era l'ultimo questo, magari liberandomi di questo avrei smesso per sempre.
Presi l'erba e la diedi al ragazzo dagli occhi verdi.
Poi se ne andarono, e Droyle andò con loro.
-Va bene ragazze vado anche io, Paige ci vediamo più tardi.- Aggiunse Kyle, e mi fece un piccolo sorriso dispiaciuto.
Anche a me dispiaceva, ma poi gli avrei parlato, e sicuramente perdonato.

Erano le 21.00, Clyde passò a prendermi.
-Buonasera signorina.- Disse con un grande sorriso non appena uscì dalla porta di casa.
Mi fermai davanti a lui, gli diedi un bacio.
-Dove mi porti sta sera.- Gli dissi con aria scherzosa mentre stavo aggrappata a lui.
-Shh. Sali in macchina.-
Salì e mi portò in una barca, dove facemmo una cena a lume di candela. Mi fece ballare un lento, non era nel mio genere, ma adoravo tutto questo, era romantico, dolce e gentile. E fu mentre che ballavamo che il telefono interruppe tutto. Era Paige. Non le risposi, ma mandò un messaggio.

"Jamie chiamami urgente. È grave."

Salvami ancora. [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora