Capitolo 13

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Mi svegliai vedendo dei raggi del sole che entravano dalla finestra. Dove mi trovavo? Davvero ero scappata via dalla polizia con Clyde o era tutto un sogno? Mi trovavo in un albergo. Presi il telefono 10 chiamate perse, cinque Paige e cinque Bronson. Dal bagno uscì Clyde, con una asciugamano intorno alla vita, e il petto scoperto. Ero imbarazzata del fatto che sotto quella asciugamano era nudo. Ma era perfetto. Un fisico così non l'avevo mai visto in vita mia. I suoi capelli castani bagnati e in disordine..era da togliere il fiato.
-Buongiorno Jamie.- Disse mentre si asciugava il viso.
-Clyde, che ci facciamo qui?.- Risposi alzandomi dal letto. Mi guardò con un ghigno e si chiuse in bagno. Si mise i jeans e uscì mentre metteva una maglietta nera. Poi si sedette vicino a me, mi prese le mani.
-Che succede Jamie?.- Disse.
-Nulla, che succede..- Risposi calma ma dentro nervosa.
-Come nulla, Jamie perché la polizia ti stava inseguendo?.-
-I-i-i-o non lo so Clyde, ero già stata arrestata, mi tengono sottocontrollo.. -
-Jamie non me la dai a bere, lo sai?. E cosa facevi alle 5 di mattina ancora in giro.-
-Clyde, non devo dare spiegazioni a nessuno, tanto meno a te.-
Lui si avvicinò a me, mi prese il volto tra le mani.
-A me importa ciò che ti succede ok? Perché tu sei sempre mia.-
Lo guardai con tristezza, mi veniva da piangere e abbassai lo sguardo. -Jamie cosa succede, dimmelo.-
Piansi. Dovevo dirgli la verità? Bronson l'avrebbe fatto fuori in meno di due secondi, ma se glielo avessi detto magari avrebbe capito. Così fu decisa.
-Io non ho smesso con la droga.- Lui mi lasciò il viso e si alzò, guardò fuori dalla finestra.
-Cosa vuoi dire?.-
-Era obbligatorio che io continuassi a spacciare..-
Gli raccontai tutto quanto, il motivo del mio comportamento, quanto è successo alla stazione, della scorsa sera.. e la cosa più importante.
-Capisci adesso.. e poi ti ho sempre amato, ti ho mentito. Perché se avessi continuato a vederti tu saresti potuto morire.. Bronson mi ha minacciata, e io dovevo fare qualcosa.. sei in pericolo capisci? E io devo starti lontana.. Perché sei una distrazione per me, l'importante è che tu sai che io ti amo, e l'ho sempre fatto. Non mi sono mai innamorata come adesso lo sono di te, e se dovessi perderti io non me l'ho perdonerei mai. Perché ti amo più di ogni altra cosa al mondo.- Mi avvicinai a lui e gli feci una carezza, mentre piangevo.
Lui era commosso di quello che gli dissi
-Jamie..-
-Clyde, tu non puoi sempre proteggermi per ogni mio sbaglio. Potrebbe succederti qualcosa.-
Mi prese il volto tra le mani e l'ho avvicinò al suo.
-Shh, io adoro i tuoi sbagli perché amo salvarti, e per te rischierei qualunque cosa, perché sei la cosa più importante della mia vita, e non posso lasciarti andare.- Mi sussurrò, poi mi baciò e la sua lingua entrò subito in contatto con la mia. Era questo, era proprio questo il bacio che sognavo con Clyde. Quelle parole mi avevano colpita al cuore, non mi ero mai sentita così, sentivo di essere tornata a casa, baciando le sue labbra. Non avevo bisogno di nessuno se non lui. Il suo viso, le sue labbra, i suoi occhi.. erano l'unica cosa che volevo, lui era l'unica cosa che volevo.
-Perdonami per averti mentito..- Gli dissi guardandolo negli occhi con la mia fronte contro la sua.
-Io non devo perdonarti nulla, l'hai fatto per un motivo, ed era proteggermi, ma ricordati che da adesso e in poi l'unico che protegge qualcuno sono io, e in questo caso io proteggo te.- Mi diede un bacio stampo.
-Clyde, tu non devi proteggermi.. noi dobbiamo stare lontani..Bronson potrebbe fare del male a entrambi..- Abbassai lo sguardo.
-Jamie, guardami adesso e ascoltami.- Lo guardai mentre teneva il mio viso tra le sue mani.
-Nessuno può farci del male se stiamo insieme lontano da tutti..-
-Clyde, ma cosa dici, sarà solo peggio quando torneremo a New York..-
-E chi ti ha detto che torneremo..-
Cosa voleva dirmi Clyde con questo?. Avevo una faccia perplessa.
-Cosa vuoi dire Clyde?.-
-Io e te restiamo lontano da New York. Bonnie e i miei staranno bene..-
Clyde voleva scappare, anch'io volevo scappare con lui, ma sapevo che Bronson non mi avrebbe lasciata in pace, e mi avrebbe cercata ovunque per farmela pagare e farla pagare anche a Clyde.
La cosa migliore era non peggiorare le cose, e continuare quello che stavo facendo. Cercai di dirglielo, ma lui insisteva e io non volevo altro che questo. Voleva cominciare una nuova vita con me a Brooklyn. Riflettei un attimo, e pensai che non avevo nulla da perdere, Paige mi stava soltanto rovinando, avrei perso Kyle.. ma avevo la cosa che mi serviva davvero, e l'avevo vicino, perciò che motivo avevo di non accettare, casa mia era tra le braccia di Clyde, ero libera, non avevo genitori a cui pensare, dipendevo solo da Bronson, ma avevo la possibilità di scappare via con Clyde e lui non mi avrebbe trovata.
Feci un sorriso a Clyde, gli diedi un bacio stampo.
-Cominciamo questa nuova vita insieme.- gli sussurrai. Lui mi sorrise, e gli lacrimavano gli occhi. Mi sollevò da terra e mi fece fare un giro.
-Pensavo di averti persa davvero.-
-Se non fosse stato per il pericolo della tua vita io non ti avrei mai lasciato. Perché ti amo più della mia stessa vita.-
Se c'era lui con me non avevo bisogno di droga, spaccio o altro. Ma mi chiedevo come saremmo sopravvissuti senza denaro, senza una casa.
Sarei tornata ad essere quella di prima, ma ero con lui.
-Ma come faremo adesso? Con il denaro, una casa...-
-Shh.-Mi interruppe. -Devi stare tranquilla, mia nonna abita qui, abita in un appartamento, è tutto suo, possiamo stare nel piano di sopra. Non ti avrei mai detto di scappare se non avessi avuto un modo, ma l'avremmo trovato.-
-Ma allora non stiamo proprio scappando.-
-I miei sanno tutto, devi stare lontano da New York. Possiamo dire che io ti abbia rapita.- mi disse con un sorriso.
-Clyde, ho ancora tutta la roba nello zaino.-
Si girò verso lo zaino appoggiato vicino alla porta.
-Tranquilla, me ne occuperò io.- Stava per prenderlo, ma si bloccò e si voltò verso di me.
-Ah, Jamie.. Adesso sei con me, e sei al sicuro. Ti proteggerò a costo della vita.-
Gli sorrisi. Prese lo zaino e uscì fuori.
Ero contenta che stavo insieme a lui, temevo di averlo perso per sempre. Mi ha portata via da lì per proteggermi.
Mi salvava sempre. Quando sbagliavo, lui sembrava lo sapesse, e c'era. Mi sentivo al sicuro. Ero al sicuro.
Ero immersa nei miei pensieri, quando mi squillò il telefono ed era Bronson. Un'altra volta, era la sesta chiamata che mi faceva. Cosa dovevo fare? Staccai il telefono, e aspettai l'arrivo di Clyde. Lui di sicuro sapeva come risolvere la questione.

***
Si fece pomeriggio, Clyde mi portò al King's Plaza, il centro commerciale di Brooklyn. Aveva portato del denaro con se, mi comprò nuovi vestiti, per evitare di tornare a New York a prendere quelli che avevo. Cinque paia di jeans, dei maglioncini e delle magliette, e due paia di scarpe. Dopo il centro andammo al White Castle, un fast food, mangiammo delle patatine fritte e un sandwich, tanto per tenerci sazi fino a sera.
Mi fece visitare l'Atlantic Terminal, una stazione ferroviaria, e verso il tardi mi portò a visitare il Coney Island Cyclone, il parco divertimenti. Avevo un pò di ansia a stare in giro, dopo tutto Brooklyn non era tanto distante da New York, c'era solo un'oretta di strada. Ma ero con Clyde. Ed era questo l'importante.
Mi portò nell'appartamento di sua nonna, al dire il vero, era una grande villa ad appartamento. Era stupenda. C'era un grande giardino, all'entrata del cancelletto c'era una fontana abbastanza grande, dove c'erano tanti pesciolini, a destra una grande serra, e una piscina. Aveva anche un piccolo chiosco, per fare cocktail e molto altro. Mi portò dentro, e mi prestò sua nonna Doris. Era identica a Bonnie, aveva dei capelli biondi che scendevano sulla spalla, e degli occhi azzurri. Sembrava una 40enne.
-Nonna, lei è Jamie. La ragazza di cui ti ho parlato.-
Mi guardava il piercing al sopracciglio, sembrava non le piacesse proprio.
-Piacere cara, io sono Doris.- Mi allungò il braccio e mi diede la mano.
-Fai come se fossi a casa tua cara, sei della famiglia ormai. Starete nel piano di sopra.-
Era una grande villa fatta a due case, nel piano sopra invece di esserci altre camere, c'era un'altra cucina, un soggiorno, una biblioteca, due bagni, tre camere da letto, uno studio, un terrazzo, una sala da pranzo, due sgabuzzini e una sala da musica.. Era un sogno quella casa, sarei voluta rimanere lì per sempre.

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Altro capitolo!! Spero vi piaccia.
Continuate a leggere salvami ancora.
Non finisce qui😘😘
Aggiornamento domani.

Salvami ancora. [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora