Capitolo 3

110 13 0
                                    

Paige non vedeva l'ora che si facesse sera, sta volta non mi fregava nulla di quello che combinavo, i miei se ne erano andati, e io non avevo più nulla da perdere, ero sola, e insieme a Paige potevamo divertirci alla grande.
Erano le 22.30, insieme a Paige andammo a locale, cominciammo a spogliarci lentamente, mentre dei ragazzi ci guardavano con molta attenzione, prima mi tolsi il top verso l'alto, mentre muovevo il bacino lentamente, poi tolsi la gonna, e mentre mi abbassai un ragazzo mi mise 50 dollari in mezzo al seno, restai con l'intimo, e ballai fino a quando scesi e andai a prendermi della vodka, cominciai a bere.A metà serata ero mezza ubriaca. A un certo punto venne Otis, un amico di Paige che mi cercò l'erba.
-Hei Jamie, hai roba buona?.-
-Certo.- Risposi mentre ballavo e sbandavo per la sbronza.
-Andiamo fuori.-
Mi vestì, e insieme a Otis andammo fuori, gli diedi l'erba e se ne andò, mi girai a sinistra, c'era un ragazzo che mi guardava.
-Jamie?.-
Era Clyde, non sapevo cosa fare, stava per conoscere una parte di me, ma entrai subito dentro e lui mi seguì..
-Jamie, aspetta.- Mi raggiunse e mi prese per il braccio, e mi fece girare di scatto.. mi trovai con le labbra vicino alle sue, io sospirai, mentre lui mi guardava negli occhi.. Mi portò con se fuori.
-Come sei vestita? Cosa significa quello che ho visto?.-Mi disse alzando entrambe le sopracciglia, sembrava preoccupato.
-Cosa hai visto?.- Risposi, quasi avevo le lacrime agli occhi, perché non volevo mi conoscesse in questo modo.
-Hai dato dell'erba a quel ragazzo.-
Mi morsi il labbro, abbassai e scossi la testa.
-Ma tu cosa fai qui?.-
-Jamie, non cambiare discorso, perché fai questo?.-
Lo guardai con le lacrime agli occhi. Lui mi guardava dispiaciuto. Mi prese la mano e mi portò via da lì, quasi avesse capito cosa mi accadeva. Mi portò nella sua auto, prima entrai io e poi entrò lui, si voltò verso di me con tutto il corpo, mi prese le mani, io mi voltai mentre aprivo gli occhi, lui mi accarezzò il viso.
-Perché stai piangendo adesso?.-
Mi morsi il labbro.
-Ho paura, tutto qui.-
-Ma di cosa?.- Rispose accarezzandomi il viso.
-Intendevo questo, quando ti ho detto che non credevo avresti voluto conoscermi.-
-Per lo spaccio di droga?.-
-Si.-Balbettai e mi girai.
-Jamie.. Guardami.- Lo feci. -C'è altro?.-
Cercai di scendere dalla macchina velocemente, lui mi bloccò tenendomi il braccio.
-Jamie, ascolta, niente può farmi cambiare idea su di te, ok?. Cosa c'è, dimmelo.-
-Devo andare.- Scesi dalla macchina, entrai a locale, lui mi fissò tutto il tempo. Presi tantissimi alcolici. Il giorno seguente, mi trovai a casa, sul letto, entrò Kyle con un vassoio dove c'era la colazione.
-Buongiorno piccola.-
Kyle era quasi come un fratello per me, c'era sempre e si prendeva cura di me.
-Cosa è successo?.- Dissi strizzando gli occhi.
-Nulla, ieri hai insistito che dormissi qui, e hai bevuto tanto.-
Mi misi seduta sul letto e abbracciai Kyle, e poi presi un biscotto che mi aveva portato col resto della colazione.
Poi andai a farmi un bagno, e pensavo a quello che era successo la notte con Clyde, io non volevo sapesse che ero una prostituta, una che sniffava cocaina, e fumava peggio dei maschi, io ero perduta ormai, non volevo sapesse tutto questo di me, poteva non volerne a che fare con me. Ad un tratto Paige entrò in bagno.
-Jamie? C'è una persona che ti aspetta in camera.- Disse.
Credevo fosse Arnold, quel ragazzo non si dava per vinto, così misi la accappatoio e entrai in stanza.
-Clyde!.- Lui si voltò.
-Jamie.- Rispose, diventando rosso vedendomi in accappatoio.
-Che fai qui?.-
-Ieri abbiamo parlato, non so se ti ricordi.-
-Certo, in macchina..- Dissi, perché non avrei dovuto ricordare, non ero tanta sbronza.
-Si, ma anche dopo.- Rispose. Lo guardai confusa.
-Ieri sono entrato al locale, tu eri ubriaca, ballavi nuda su un palo, io ti ho fatta scendere, e ti ho vestita, e mi hai detto che era questo quello che facevi, era l'effetto della sbronza o cosa?.-
Non potevo crederci, non solo aveva scoprerto che spacciavo droga ma anche che ero una prostituta, e non solo, mi aveva vista nuda e mi aveva vestita. Diventai rossa per il disagio, e con un nodo alla gola, quasi con le lacrime, gli dissi che era la verità.
Lui mi guardò deluso, abbassò la testa e io anche mentre mi scendevano le lacrime, lui mi guardò e si avvicinò, mise la sua mano nel mio mento e mi alzò la testa.. mi guardò negli occhi per due secondi, poi mi abbracciò.
-Tu non sei questa.- Mi disse a voce bassa.
-Vestiti, ti porto con me in un posto.- Non dissi nulla, e feci quello che mi disse. Lui mi aspettò in cucina insieme a Paige e Kyle. Ero indecisa a cosa mettere, e non mi era mai capitato di non sapere cosa mettere, così presi un paio di pantaloni neri strappati dalle ginocchia, una maglietta che si intravedeva un pò l'ombelico, delle vans, e una giacca firmata adidas che lasciai aperta. Presi lo zainetto della Micheal Kors e andai verso la cucina. Ero pronta a dirgli tutta la verità, dovevo farlo, non meritava delle bugie.
Paige si avvicinò a me.
-Jamie, sta attenta.- Mi disse con un bacio in fronte.
-Tranquilla.-
Uscimmo di casa, e andammo via in auto, mi portò al parco dove ci sedemmo su una panchina a mangiare dei cornetti. Lui mi guardava senza togliermi gli occhi di dosso, io mi voltai verso di lui.
-Che c'è?.- Dissi arrossendo.
-Niente..- Rispose dando un morso al suo cornetto.
-Jamie, perché fai questo.- Interruppe il silenzio.
Non gli risposi immediatamente, abbassai la testa, non sapevo da dove cominciare, ma poi mi presi di coraggio e gli dissi tutto, raccontai la mia storia nei minimi dettagli, perché lo stavo facendo e come sono finita in questa situazione, ho spiegato anche che non solo spacciavo droga, ma anche che fumavo, sniffavo, mi drogavo e rubavo in casa della gente. Lui non mi guardò deluso stavolta, ma dispiaciuto. Dopo tutto quello che gli raccontai mi aspettavo una brutta reazione, ma lui si avvicinò a me, mise il mio viso tra le sue mani, mi baciò in fronte e mi strinse a lui.
-Adesso ci sono io. Ti ho trovata e ti tengo con me.- Mi disse a bassa voce.
Non mi aspettavo questa reazione, lui voleva continuare a conoscermi nonostante sapesse tutto quello che avevo combinato ai locali, nonostante sapesse che avevo a che fare con la droga.. mi guardò negli occhi.
-I tuoi non ci sono più, puoi smettere adesso.- mi disse con la mano sul mio viso. Non potevo smettere, non ci riuscivo, avevo bisogno ormai di tutto quello di cui mi facevo, avrei smesso con la prostituzione, ma non con la droga. Per me era ormai una dipendenza, è difficile uscirci quando ne fai parte, soprattutto se dipendi da qualcuno..
Io scossi la testa.
-Ci proverò.- Dissi a voce bassa.
-Promesso?.-
-Promesso.-
Mi prese la mano per aiutarmi ad alzarmi e abbiamo fatto una passeggiata. Mi ero tolta un peso, lui sapeva tutto su di me ed io ero tranquilla perché sapevo che voleva continuare a conoscermi nonostante tutto. Mi portò a casa, mi diede un bacio in guancia, e mi scrisse un bigliettino con il numero di telefono.
-Tieni. A domani.-
-A domani.-
Scesi dall'auto ed entrai in casa, Paige mi aspettava in cucina insieme a Kyle. Kyle appena entrai mi guardò con un mezzo sorriso.
-Devo intervenire io con questo ragazzo.-Disse.
-Non è il caso.- Risposi sorridendo.
Paige mi guardava in modo strano.
-Dove siete andati?.- Disse Kyle mentre prendeva una bottiglia d'acqua.
-Abbiamo fatto una passeggiata, e domani sera usciremo insieme.-
-Bene Jamie, ma non abbandonarci.- Rispose sorridendo.
"Non abbandonarci", quelle parole mi avevano fatta riflettere a quando Clyde mi disse di provare a smettere con la droga, questo significava di lasciare anche Paige e Kyle, ed erano i miei due migliori amici.

Salvami ancora. [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora