Capitolo 11

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Passai una settimana fantastica con Clyde, mi portò allo Zoo a vedere tutti i miei animali preferiti, specie il leone. Mi portò anche al cinema a vedere 50 sfumature di nero, al centro commerciale che mi comprò delle scarpe alte 12 cm e una borsa.. mi regalò un bracciale della Swaroski, e due anelli della Brosway.
Alla fine della settimana mi portò in un ristorante lussuoso, dove mangiammo caviale e altre pietanze di pesce, infine il sabato mattina mi portò a fare un giro a Brooklyn...

*Suoneria del telefono.*
-Cos'è questo rumore!.- Paige disse.
-Il telefono!!.- Dissi assonnata.
Il telefono squillava continuamente che dovetti prenderlo obbligatoriamente. Appena l'ho presi si staccò, vidi la chiamata ed era Bronson.
-Merda, Paige tuo padre.- Dissi a Paige alzandomi di scatto dal letto.
-Come sarebbe a dire mio padre?.- Rispose perplessa. La guardai. -Oh mio padre, giusto.- Rispose.
Me ne ero completamente dimenticata, dovevo vendere tutta quella roba. Passai molto tempo con Clyde che l'avevo dimenticato, ma non ero affatto pentita.
-Qual'è il problema Jamie?.- Mi chiese Paige.
Alzai gli occhi al cielo. -Non ho venduto quasi nulla.- mi morsi il labbro.
-Cosa? Jamie forse tu credi che questo sia tutto un gioco.-
-No, no, Paige. Ho passato la settimana con Clyde, e ho dimenticato tutto.-
Sbuffò. -Jamie, quel ragazzo ti sta cambiando, dovresti lasciarlo se non vuoi più dimenticarti nulla per non finire nei guai.-
-Io amo Clyde, Paige.-
Alzò gli occhi al cielo e andò in bagno a farsi una doccia, io nel frattempo andai in cucina, preparai delle uova fritte, e mi sedetti a tavola. Poi sentì suonare il campanello, credevo fosse Bronson. Così andai ad aprire, e mi trovai una rosa davanti alla faccia. Era Kyle.
-Allora mi perdoni?.- Disse appena aprì la porta.
-Entra.- Gli dissi. -Che ci fai qui a quest'ora?.-
-Jamie ascolta, è passata più di una settimana ormai.. È stata Paige a tirarmi con sè..- Mi disse mentre prese le mie uova.
-Kyle, è tutto ok. Non sono arrabbiata con te.- Lo abbracciai. -Continua mangiare, io vado a vedere a che punto è Paige.-
Bussai alla porta del bagno, Paige non rispondeva, così aprì la porta, e non appena entrai lei staccò il telefono.
-Potevi bussare.- Mi disse nervosa.
-Ho bussato, che ti succede?.- Le dissi riferendomi al suo nervosismo.
-Nulla.. Ho parlato con mia madre.-
-Mmh.. C'è Kyle comunque.-
Così uscì dalla vasca, e in accappatoio andò in cucina. Io mi feci una doccia veloce, e nel frattempo squillò il telefono, era di nuovo Bronson. Non risposi non sapevo cosa dirgli. Così spensi il telefono.
Io, Kyle e Paige uscimmo di casa, e andammo in alcuni quartieri bassi, dove potevamo vendere molto di più. Ma non c'era nessuno, soprattutto perché era mattina, così lasciammo perdere e andammo alla stazione. Ci sedemmo al nostro solito posto. -Chissà che fine faremo.- Disse Kyle
-Che intendi.- Rispose Paige.
-No niente, dico solo che di questo passo non faremo una bella fine.-
L'ho guardai perplessa, ma poi capì a cosa si riferiva. Kyle sapeva che tutto quello che facevamo era sbagliato, e lui anche non voleva fare tutto ciò come non volevo io. Ma non capivo cos'era che l'ho spingeva a farlo, lui non mi aveva mai raccontato della sua vita privata, nonostante fossimo migliori amici.
-Kyle, ma cosa dici, questa è una vita fantastica, fare ciò che vuoi senza problemi. - Disse Paige alzando la testa al cielo e aprendo le braccia.
Io mi alzai e me ne andai, lei era contenta di ciò che faceva, io mi ero rovinata completamente.
Andai da Clyde, suonai il campanello..Clyde non appena mi vide, fece un grande sorriso.
-Che ci fai qui?.- Mi sollevò da terra e mi baciò.
-Volevo vederti.- Mi morse il labbro inferiore, e poi mi baciò di nuovo.
Andammo al parco a fare una passeggiata. Lui mi fermò per il braccio, mi prese il viso tra le mani.
-Ho trovato la cosa migliore che possa esistere al mondo.- Sussurrò. Iniziò a baciarmi con passione. Quel bacio era il bacio più bello che mi aveva dato, non potevo farne a meno, ero tutto ciò di cui avevo bisogno.
Ho ho bisogno di te come l'aria che respiro.- Gli sussurrai. Lui un attimo si fermò e mi guardò negli occhi. -Mi hai fatto perdere la testa, Jamie. Nessuno mai mi aveva fatto questo effetto.-
Gli presi la mano, e tornammo a camminare. Ero abbastanza pensierosa, e in quel momento decisi di dirgli la verità, sapevo che mi avrebbe compreso.
-Clyde, devo parlarti di una cosa.-
-Ma si certo.-
-Vedi io..- Non appena stavo parlare squillò il telefono di Clyde.
-Scusa un attimo..-
Lui rispose, io ero indecisa, così cambiai idea e non gli dissi più nulla. Prima che finisse di parlare lo salutai, per evitare di dirgli ciò che dovevo.
-Io vado, Clyde..-
-Come, no aspetta.-
-A più tardi..-
Me ne andai a casa. Chiamai Bronson, perché non potevo scappare dai miei problemi, pensai a cosa dovevo dirgli, e niente era meglio della verità.
Presi il telefono indecisa della mia decisione. Ma poi lo chiamai. Rispose immediatamente.
-Jamie, vieni subito qui. Ora.- Mi disse Bronson poco agitato, ma era scontato che era arrabbiato.
-Adesso?.-
-Si, adesso.-
-Sto arrivando.-
Presi le chiavi di casa e uscì, corsi fino al Rockfeller Center, la pista di pattinaggio. Girai in una traversa stretta e bussai alla porta di una casa mal ridotta fuori, e perfetta dentro.
Mi aprì una sua 'Guardia del corpo'.
-Entra signorina.-
Entrai dentro, salimmo le scale, mi portò dritto per il corridoio e bussò in una porta a destra, la quale c'era lo studio di Bronson.
-È arrivata.- Disse l'uomo.
-Falla entrare.- Rispose Bronson con la sua voce abbastanza forte.
Era girato con la sedia verso la finestra, ad un tratto si girò verso di me, sembrava un mafioso, ma purtroppo non lo era.
-Siediti.-
Mi sedetti.
-Jamie, hai venduto già tutto?.-
Mi morsi il labbro, e abbassai lo sguardo.
-No, te lo chiedo perché sei riuscita ad andare a divertirti, quindi immagino che hai finito in fretta.-
Mi disse, appoggiando i gomiti sulla scrivania e incrociando le mani. Alzai lo sguardo, mi guardava con un ghigno. Come aveva saputo che io ero andata a "divertirmi" come diceva lui.
-Stai giocando col fuoco signorina.-
-Ho solo passato del tempo col mio ragazzo, credo che debba avere anche delle attenzioni.- Dissi.
-Il tuo ragazzo? Hai forse il permesso di avere un ragazzo in queste situazioni? Sono distrazioni, e tu non puoi permettertele, perché sarà solo peggio per te. Capisci che chi ci perde sono io qui?.- Alzava la voce, mi urlava come se fossi sua figlia, e non potevo neanche reagire.
-Ok. Scusami, non capiterà più. Recupererò tutta questa settimana.-
-Oh, certo che non capiterà più, perché tu non vedrai più quel ragazzo.-
-Cosa? Non puoi impedermi di vederlo.-
-Invece posso, altrimenti gli succederà qualcosa di molto brutto, e non credo ti faccia piacere. Oh povera Jamie, chissà cosa farà senza la sua metà.-
Dovevo stare alle sue condizioni, altrimenti poteva far del male a Clyde, e non potevo permettere, che ci andasse di mezzo lui.
-Ok. Cosa vuoi che faccia.- Dissi abbattuta.
-Smetti di vedere quel ragazzo, e concentrarti sul lavoro, e nessuno si farà male qui. Sta volta passi di nuovo signorina, la prossima andrà male per te e il tuo ragazzo. Adesso vai.-
Uscì senza dire nulla. L'uomo mi accompagnò alla porta e io andai verso casa. Mentre andavo verso casa, mi uscivano le lacrime dagli occhi, pensare di dover lasciare Clyde solo perché dipendevo da Bronson, perché avevo a che fare con tutto questo, piansi per tutto il tempo. Dovevo smettere di vederlo, altrimenti era in pericolo, sta volta ero io che dovevo salvare lui. Salvarlo da me e dai miei problemi.
Entrai in casa, e andai dritto in camera. Mi misi sul letto e cercando di dimenticare per un momento tutto. Ci misi tanto a trovare la felicità, e dopo averlo fatto si finì in pochi secondi. Io amavo Clyde, e per colpa mia era in pericolo. Se solo non avessi speso quel dannato denaro a cazzate.
Cominciavo a prendere sonno, ma il telefono squillò. Era Clyde. Risposi.
-Pronto?.- Dissi con un nodo alla gola.
-Jamie, sei andata via così..-
-Scusami, ma non potevo rimanere.-
-Ah, stai bene? Ti sento un pò triste.-
Piangevo.. andava tutto male..
-Ma no è tutto ok. Anzi sta sera ci vediamo va bene?.-
-Bene, d'accordo. Ciao, ti amo.-
-Anche io.- dissi piangendo, mettendomi una mano sulla bocca. Staccai il telefono, e piansi forte, ero disperata.
Paige venne da me, e mi abbracciò.
-Che succede Jamie.-
Io l'abbracciai forte. Sentivo un vuoto dentro, stava per finire tutto con Clyde..
Mi distaccai da Paige.. e le dissi che avrei dovuto lasciare Clyde quella sera stessa.
-È la cosa migliore.. - Mi disse Paige.
-Per me non è facile, ma chi l'ha detto a tuo padre.-
Paige mi guardò in modo strano e io capì che era stata lei.
-Paige... Perché l'hai fatto.-
-Non devo darti nessuna spiegazione, era la cosa giusta da fare, lo stavo facendo per te, stavi rischiando.-
Non le dissi nulla, perché non ne valeva la pena, ormai il danno era fatto e non potevano cambiare le cose.

***
Il tempo passò subito. Si fece subito sera. Io mi preparai, a momenti arrivava Clyde.
Mi sedetti sul divano vicino a Paige, lei cercava di incoraggiarmi.
-Sei pronta a farlo?.-
-Anche se non lo fossi, non ho scelta.-
-Jamie sta tranquilla, andrà bene.. era la cosa giusta da fare...-
-Paige risparmia la voce. Non ho bisogno dei tuoi incoraggiamenti.-
Ad un tratto sentì il clacson.
-A dopo Paige.-
Uscì dalla porta, ero nervosa. Salì in macchina, lui cercò di salutarmi con un bacio, ma io mi girai.
-Tutto bene?.- Disse.
-No Clyde. Non va bene. Io e te dobbiamo chiudere.-
Fui spontanea e diretta, senza giri di parole, non mi andava di stare tanto a parlare di questo argomento.. Ci fu un minuto di silenzio.
-Ma cosa dici Jamie, perché, non capisco..-
Aveva gli occhi lucidi, vedevo che stava per piangere, io anche. Non sapendo cosa dire gli mentì.
-Io non provo le stesse cose che provi tu.- Dissi piangendo lievemente.
-Tu menti.- mi disse mentre piangeva.
-No, è così..-
Appoggiò la testa al poggiatesta del sedile, mentre gli scendevano delle lacrime. Io lo guardai con le lacrime agli occhi. -Mi dispiace Clyde.- Sussurrai.
-Jamie, io so che mi ami.-
-Clyde..- Gli accarezzai il viso, e scesi dall'auto. Entrai in casa, e abbracciai forte Paige.
Ero triste, arrabbiata con me stessa e con il mondo.. piangevo come una disperata. Lui era tutta la mia vita e io l'avevo appena lasciato.
A questo punto, non avevo più nulla da perdere, presi l'erba e mi girai due canne che fumai sola.

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Ecco un altro capitolo.
Cosa succederà tra Jamie e Clyde?
Continuate a leggere!
Spero vi piaccia😘

Salvami ancora. [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora