GIORGIO P.O.V.
F:- Giorgio, vieni un attimo qui. – Mi chiamò Federico subito prima di entrare in ristorante.
Mi avvicinai a lui e appena tutti gli altri furono entrati mi chiese:- C'è qualcosa che devi dirmi?
G:- No, perché?
F:- Cos'era quella frase che ha detto Giampy?
E' vero, mi ero talmente sconvolto quando l'ho sentito che l'avevo rimosso dalla mente.
G:- Non lo so, di solito non fa battute su questa storia.
F:- Sei proprio sicuro di non avergli detto niente? Magari senza pensarci gli hai fatto capire qualcosa.
Mi sforzai di rimandare alla memoria tutto quello che avevo fatto in quei giorni a Milano e non mi venne in mente niente che avesse potuto far capire a Pietro che lo amavo.
G:- Sono sicuro di non aver fatto niente.
F:- Magari era solo una battuta, però è strano che l'abbia fatta lui. Solitamente si arrabbia e controbatte sempre quando qualcuno accenna la MurryTek.
Poi si fermò un attimo, come se gli fosse venuta in mente una cosa.
F:- Chissà, magari anche lui ti ama ma non ha il coraggio di dirtelo e voleva vedere la tua reazione a quello che ha detto.
G:- Devo dire che mi piacerebbe un casino che questa sia la causa, però sono strasicuro che purtroppo non lo sia.
F:- E va bene, dai entriamo. Non vorrei che Pietro si ingelosisca per il tempo che passo con te.
G:- Ahahah, se anche mi amasse non credo dovrebbe preoccuparsi. Giusto?
F:- Beh...
Mi ero pietrificato a quel "beh" di Mike: cosa intendeva?
F:- Scherzavo Giorgio!!! Ahahahah! Dovevi vedere che faccia hai fatto! – Esclamò piegandosi in due dalle risate.
G:- Oddio Mike, mi hai fatto prendere un colpo! Non lo rifare mai più!
Appena Federico smise di ridere e io ripresi a respirare normalmente entrammo e ci sedemmo insieme agli altri: anche questa volta notai che Pietro e Giovanni erano vicini, giuro che questa cosa sta iniziando ad innervosirmi.
L:- Allora? Siete sicuri di non voler venire per niente? – Ci chiese Luca davanti l'albergo.
G:- Sicuri. Ci dispiace tanto ma dobbiamo alzarci molto presto domani e non possiamo fare troppo tardi stanotte.
M:- E va bè, allora ci salutiamo adesso. Mi raccomando, se combinate qualche casino finché siete a Milano non dite che mi conoscete.
P:- Stai tranquillo, è la prima cosa che faremo.
Ci scambiammo tutti saluti e abbracci e poi io e Giampy salimmo in camera mentre gli altri sei partirono alla conquista di Milano.
P:- Metto io la sveglia per domani, ok?
G:- Ok. Mettine più di una però perché altrimenti rischiamo di non sentirla e di perdere l'aereo.
Annuì e dopo aver programmato tutto si sistemò sulla sua parte di letto mettendosi di fianco rivolgendomi la schiena. Io ero ancora in piedi perché dovevo finire di preparare la valigia e per qualche strano motivo i miei vestiti non volevano saperne di entrarci e così persi praticamente un'ora prima di riuscire a chiuderla.
Stremato come se avessi scalato il k2 crollai seduto sul letto e lo sguardo mi scivolò sul mio compagno di stanza.
Non so da quanto si era addormentato, fatto sta che in quel momento stava dormendo beatamente a pancia in su, permettendo ai miei occhi di divorarlo.
Oddio quant'era bello!
Senza neanche accorgermi, mi stavo sempre di più avvicinando a lui e solo quando arrivai a pochi centimetri dalla sua bocca riuscì a riprendere il controllo e ad allontanarmi prima di fare qualcosa di cui avrei potuto pentirmi.
Mi alzai dal letto e capii che in quelle condizioni non avrei potuto dormire di sicuro, perciò decisi di mettermi al pc e trascorrere la notte in quel modo.
Sapevo inoltre che la mattina dopo avrei dovuto tener fede alla promessa che avevo fatto a Federico: spero solo di trovare il coraggio.
PIETRO P.O.V.
"Ecco la sveglia: ora quale sarà delle tante che ho messo?"
Tirai fuori un braccio dalle lenzuola e palpai a muzzo lo schermo del telefono sperando di cliccare su "termina". Fortunatamente riuscii a spegnerla, così ritirai dentro il braccio e mi girai sul fianco voltandomi verso il lato di Giorgio. Aprii un occhio e non vidi nessuno di fianco a me: dov'era finito? Presi forza, mi misi seduto e una volta riuscito ad aprire bene entrambi gli occhi lo vidi seduto alla scrivania davanti al suo portatile.
P:- Anche oggi lavori? – Chiesi con un filo di voce visto che ancora non ero del tutto sveglio.
Si gira verso di me e appena metto bene a fuoco vedo che ha gli occhi tutti rossi.
P:- Che diavolo hai fatto?
G:- Perché?
P:- Hai gli occhi tutti rossi!
G:- Ah, niente. Sarà per il computer.
P:- Ma sei stato tutta la notte lì davanti?
G:- Beh sì. Non riuscivo a dormire così mi sono portato avanti con l'editing.
P:- Tu non sei sano per niente, lasciatelo dire. Beh, almeno c'è un lato positivo: sei già pronto per partire.
Si alzò dalla sedia e si stiracchiò facendomi notare ancora più del solito la differenza tra le nostre altezze.
G:- Già, perciò, perché non ti muovi?
Mi alzai dal letto e presi tutti i vestiti andai in bagno. Quello sarebbe stato l'ultimo giorno che avremmo passato tutto insieme e ancora non gli avevo detto niente di quella telefonata che avevo origliato. "Glielo dirò in aereo, non c'è bisogno di correre."
GIORGIO P.O.V.
Questa volta eravamo arrivati all'aeroporto addirittura in anticipo; c'era solo un problema: stavo letteralmente morendo dal sonno. Il non aver dormito quella notte non era stata una buona mossa. Oltretutto ero anche agitato dal fatto che quel viaggio verso Palermo era l'ultima occasione per dichiararmi: tra questo e il sonno non potevo scegliere accoppiata peggiore...
Stavamo seduti in attesa della chiamata di imbarco ed ero veramente combattuto: era quello il momento giusto? Non c'era nessuno vicino a noi e quindi nessuno avrebbe sentito ciò che gli avrei detto. "Ok, ora o mai più Giorgio!"
H:- I passeggeri dell'aereo per Palermo delle nove sono pregati di presentarsi al gate numero 17!
P:- Hai sentito? E' il nostro. Forza andiamo.
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Ciao a tutti ragazzi e bentornati su questa ff!!
A volte il destino (e non lo scrittore ;-) ) è veramente crudele: non c'era momento peggiore per cominciare l'imbarco...
Comunque, speroveramente che questa storia vi stia piacendo e quindi vi do appuntamento allaprossima settimana con un nuovo capitolo, aaaaaasganawei!!!
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Io, te e noi due || MurryTek
FanfictionxMurry e Giampytek sono due amici molto legati, ma non sanno che in realtà il loro rapporto è destinato ad essere migliore di una semplice amicizia. Un loro amico riuscirà a dargli un aiuto e basta, questo è ciò che vi serve per iniziare a leggere...