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Ero a casa, ero uscita da scuola con ace.
Era venuto a prendermi mio padre. Non lo vedevo mai e mi sorprese di vederli, avevo il dubbio che fosse venuto solo perché obbligato.
PA: come andata oggi?
Ero dietro che guardavo il finestrino persa nei miei pensieri.
Io: come se ti interessasse...mamma non cera?
Pa: no, e a lavoro. ma che ai!

Dice un po seccato
Io: niente, scommetto che quando arriviamo te ne vai di nuovo...tanto che importa ...
Ace mi guarda e mi prende la mano.
Pa: devo andare dai nonni per dei documenti
Scusa ma questo tono con me non lo usi.
Io: già dai nonni, sicuro, ci credo...

Eravamo arrivati.
Io ed ace scendiamo.
Io: ciao, divertito...
Entro in casa e poi chiudo senza aggiungere altro, sapevo dove andava, sapevo che invece di star con noi aveva una fidanzata.
Ce l' aveva anche presentata.
Ogni tanto arriva e come se fosse una ladra la nasconde in casa.
Non gli ne è mai importato di me e mio fratello, almeno, di me.
Quella che, tanto sta bene da sola...
Che passava pomeriggi chiusa in camera da sola  a piangere e a consolarsi col cuscino.
Sempre sola...
Ora avevo ace ma comunque mi dava fastidio.
Ace: ma che ti e preso, gloria...tesoro...
Ero appoggiata alla porta.
Io: scusami...
Mi diedi una spinta con le mani e lo abbracciai...
Ace: dai tranquilla...
Ai voglia di spiegarli perché lo tratti cosi?
Io: devo proprio??
Dico guarda lo, avevo un po gli occhi lucidi che ascugai.
Io: se ti do un bacio possiamo non parlarne?!
Ace:mmm, no.
Ma il bacio si.

Mi lasculiq un bacio poi mi prende in braccio e mi porta su.
Mi posa sul di va non poi si piazza davanti cin le braccia incrociate
Ace: avanti parla.
Io: ti prego, non ne voglio parlare...

Ad un certo punti si china verso me appoggiando le sue mani sulle mie gambe, i nostri volti erano vicini.
Ace: mi avevi promesso di dirmi sempre tutto...
Capisco i tuoi sentimenti ma...non pensi che se ne parli con me ti sentirai meglio?
U.U... Io in cambio condivideró quel che provo verso i miei genitori...
Ti prego...
Io: va bene...non ve bisogno però di te so già tutto, che odi tuo padre...anche se avrei due cosine da dirti a riguardo...
Comunque...
Vedi i miei quando avevo 10 anni si son separati e mio padre si comportava come se fosse non gli importasse di noi, se non vedesse l'ora di andarsene...e vero e simpatico e ci fa sempre ridere, ci porta ogni venerdì al ristorante cinese, però mi da fastidio quello, per esempio adesso se ne starà andando, lui dice dai nonni ma so benissimo da chi va.
E per carità che si faccia una vita, ma non serve mentire, può dimostrare che almeno un po gli importa.
Di mentre lui mi si affianca e mi accarezza la testa.
Ace: almeno tu ce lo ha un padre, non sarà molto presente ma di sicuri ti vuole bene.
Io: o capito, ma sai...ora o te però tu pensa, ogni giorno tutti uscivano, io ero sola qui in casa.
Poi quando arrivava lui non passava neanche a salutare, poi dopo un po senti che prende la moto e se ne va.
Poi come scusa diceva a mia madre, e tanto lei sta bene da so la.
Questo perché non ho molti amici e quelli che avevo e che ho non ci sono mai e non li vedo mai, non rispondevano neanche al telefono...
Ero sempre sola, spesso piangevo, io tendo ad i so la e mi ma in quei momenti chiedevo qualcuno che mi abbraciasse, e che non mi facesse sentire sola.

Sospiro profondamente e li guardo.
Io: ma ora ho te...
Gli sorrido e lui mi spettina i capelli con la mano.
Ace: ti amo...
Io: anche io, mio bel principe.
Mi avvicino e lo bacio delicatamente​ poi appassionatamente.
Io: grazie...

Ci mettiamo sdraiati sul divani guardando il soffitto  e lui mi stringeva.
Ace: vorrei poter conoscere i miei genitori...
Vorrei dirgli a mio padre quel che ho provato in questi anni e poi riuscire a far pace con lui...
Lo vorrei veramente.
Io: e normale, Ace.
Sinceramente mi sembra un po impossibile ma puoi far pace con loro comunque...
A mio parere...se la vediamo dalla giustizia, un po hai ragione...ma in fondo era una brava persona, per molti e stato un eroe e un idolo, un esempio e luffy.
Penso a voce alta dando un occhiata a lui.
Ace:... Ai ragione, io lo sempre considerato un mostro...poi quando ho capito...sai poi cos' è successo, a marinford...
Annuisce poi mi giro verso lui appoggiando la testa sul suo petto e sospirando.
Io: una delle poche cose di cui sono contenta e di averti incontrato, mi ero arresa ma quando ti ho visto...

Ad un certo punto compare in mezzo alla stanza sveno sanji.
Io: ma che ci fa...
Mi butto giù e corro da lui.
Lo prendo tra le braccia e gli tengo la testa alzata.
Cercavo di svegliarlo con degli schiaffi sulla guancia.
Io: sanji mi senti, svegliati!
Inizia finalmente ad aprire gli occhi piano.
Era confuso.
Sanji: dove sono...gloria...tu...
Si lamento che la schiena gli faceva male.
Lo aiuta i ad alzare e lo misi seduto sul divano.
Ace era rimasto zitto.
Ace: che ti e successo? E Perché sei qui?
Sanji: non lo so, stavo combattendo contro mio padre e poi...bo mi ha colpito alla testa e sono svenuto ma...non so perché sono qui.
Questa e casa tua?
Io: si, ti fa male la Schiena?
Lui annuisce con una mano su di essa.
Sanji: mio padre mi ha e va obbligato a sposare la figlia di bigmam e sono scappato.
Io: i matrimoni combinato...orribile.
Sai nella mia famiglia giù i. Sicilia si fanno ancora.
Ace mi guarda come per dire, se vuoi abbracciarlo vai ma se fa qualcosa lo brucio.
Io sorrisi al suo sguardo .

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