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Era aprile, era arrivato quel giorno che attendevo da tanto.
Ero a casa con le damigelle d'onore e le altre.
Reju era la fortunata, le altre erano Denis, Silvia Debora e le mie migliori amiche. Rossella Alessandra e giorgia.

Mi stavano truccando e avevo indossato il vestito, era stupendo, la pancia non era ancora ben definita ma cera, il vestito mi stava un po stretto, ma giusto di poco.
Era un abito bianco, con lo scollo con le maniche di pizzo, scendeva sui fianchi con stras e brillantini e sul fondo delle balze di pizzo bianco, con lo stesso motivo del corpetto.
Ci stavamo preparando.

Mio padre mi doveva accompagnare all' altare ma aveva avuto un contrattempo e il suo posto lo prese sanji.
E strano, il mio ex che mi accompagna all' altare con un altro uomo.
Suonava strano ma in fondo tenevo a lui.
E poi cera reiju che essendo la damigella d'onore stava dietro di noi.

Mia madre ci accompagnò fino fuori alla chiesa entrarono prima le ragazze poi sanji mi prese sotto braccio e con dietro reiju per corsi mo la navata.
I tacchi mi distruggevano i piedi ma resistevo.
Eravamo entrati.
Tutti si voltarono alzandosi in piedi per guardarmi.

Ace era al fondo della navata e mi guardava come se vedesse un angelo.
Arrivai alla navata e mi lasciò ad ace, diedi il bukè a reiju che si mise con le altre.

Ace: sei bellissima.
Arrossii, prendendo la sua mano.

La cerimonia fu lunga il parroco, Don Roberto allungò la cerimonia, perdendosi in chiacchere.
Dopo lo scambio delle promesse, ci fu lo scambio degli anelli e poi il bacio.
Ci lanciarono il riso mentre uscivamo.
Fuori dalla chiesa cera mio padre, era appena arrivato.
PA: scusa non sono riuscito ad arrivare in tempo.
Io: ma ora sei qui.
Gli sorrisi dolcemente poi lui ci portò al ristorante e dovetti cambiarle le scarpe perché non stavo in piedi.
Ce fu il primo ballo e io cantai una canzone dedicata ad Ace.
Avevo il microfono sull'asta e mi stavo preparando.
Cantai almeno tu nell' universo di mia Martini.

Alcune mie zie e mia madre si erano messe a canticchiare e le mie amiche sorridevano.
Ace mi guardava teneramente e dopo dissi una frase.
Io: ricorda che ti amerò sempre e per sempre.
Era davanti a me a poco e lo raggi un si piano per poi baciarlo e restare nel suo abbraccio.
Ace: sei la cosa più felice che poteva capita e mi. Un sole eterno e una fiamma che non si spegne mai.
Io: il mio fiammifero...
Sussurra i al suo orecchio senza fa mi sentire dagli altri.
Dopo tutti ci fecero gli auguri doppi e anche Simone.
Gli parlai in un momento di calma.
Si scusò per quello che aveva fatto e mi disse che quello che provava per me era una semplice amicizia dato che ora non poteva avere possibilità.
Mi confessò che non si aspettava che lo avrei sposato EMI disse di essere felice per me ed ace.

La giornata andò per le lunghe ma noi due ce la svignammo prima perché ero stanca, i miei ci avevano prenotato una stanza d'albergo e mio padre ci diede un passaggio.
Dopo essermi cambiata mi buttai sul letto matrimoniale lamentando mi del male ai piedi e del mal di schiena.
Io: AAAAH! I miei piedi urlano Pietà.
Non ti immagini qua ti santi ho chiamato per tutto il giorno.
Lui mi si sdraiò al mio fianco fissando il soffitto per qualche secondo e poi mi girai Abbracciandolo.
Ace: grazie amore!
Io:per Cosa?
Ace:per oggi, per tutto.
Per amarmi...e per il futuro che mi darai.
Sei la mia vita.
Mi lascia un bacio sulla guancia poi lo guardo e sospiro.
Io: se non ti avessi incontrato probabilmente avrei commesso qualche sciocchezza...dovrei ringraziarti io.
Ti amo...
Ace: anche io angelo mio.
Tu cosa credi che sia...
Chiese accarezzando poi la mia pancia.
Io: vorrei una femmina...
Io ho sempre voluto una sorella gemella, qualcuno che mi capisse, per quanti io ed Ivan andiamo abbastanza d'accordo non e li stesso...
Io sinceramente spero siano gemelle ma anche univa bene.
Dissi sghignazzando.
Lui sorrise poi mi guardò.
Ace: ti immagini?
Due piccole pesti che scorrazzano per casa.
Io: di questo i miei possono capire, non hai idea di com'ero da piccola.
Una piccola pulce saltellante e agitata con un appetito infinito.
Sorrisi ricordando com'ero.
Io: forse ho una foto, quando mia madre mi faceva i codini e avevo i capelli lunghi e mossi.
Ace: allora eri bellissima, quando torniamo a casa mi devi far vedere una foto.
Annuisce poi gli do un bacio.
Io: oggi e stato bellissimo, ti è piaciuta la sorpresa?
Ace: si, grazie...sei fantastica.
Ci coccolammo tutto il tempo e mi addormentai poi tra le sue braccia.
Il giorno dopo tornammo a casa.
Avevamo una sorpresa, i miei al posto del letto singolo e divano avevano messo un letto matrimoniale, guardami poi tutti i regali di matrimonio che furono la maggior parte regali per una futura casa che mettemmo in uno scatolone nello sgabuzzino al sicuro.

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