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Mi ero svegliata tra le braccia di ace.
Avevo la sua maglia, ricordai la serata precedente poi il mio stomaco brontolò dalla fame.
Lui dormiva ancora, piano mi alzai e misi i pantaloni e scesi in cucina.
Ero spettinata, e mia madre mi guardò dal divano.
Ma: dormito Bene?
Io sbadiglia i.
Io: si, ciò fame...
Mi stavo preparando la colazione ed ero girata.
Lei si alzò e notò dei segni sul collo a cui mi vergognavo dare una spiegazione a lei.
Ma: qualcosa mi dice che ti sei divertita, sei stata Attenta?
Io: mamma ti prego...
Puoi Evitare il discorso?
Ma: cerca che non si notino ...
Mi sussurrò all' orecchio poi mi misi una mano sul collo per coprire i segni e la guardai.
Io: va bene...
Ma: a bella maglia!
Io: basta mamma!
Li capito.
Ti da fastidio?
E se lo stai pensando non sono quel genere di ragazza!
Ace: giorno...
Arrivò in cucina un po come uno zombi, mia madre mi lasciò sola in cucina con lui che mi abbracciò.
Ace: mi piaci così...
Io: come?
Ace: con la mia felpa...i segni del nostro amore.
Ora o la certezza che non mi lascerai mai e che mi ami veramente.
Sussurrò all'orecchio e io sorrisi, mi baciò poi le sue mani scivolarono sui miei fianchi per legarsi poco sopra al mio sedere e le mie dietro il suo collo e appoggio la testa sulla spalla sospirando.
Io: ti amo...
Non potrei mai lasciarti.
La mia anima e già tua.
Ace: ti ho trattato bene?
Annuisce con la testa poi gli baciai la guancia.
Io:grazie...

Restano li per un po, dopo aver fatto colazione andai a vestirmi poi andai a scuola per gli esami orali.
Quel giorno evitai Simone, dopo quello che era successo non sapevo che avrebbe fatto.
Parlai poco, giusto il necessario.
Dopo le 4 ore ognuno tornò a casa, io mi incamminai verso il parcheggio cercavo la macchina di mio padre, mi avrebbe dato un passaggio.
Con lui doveva esserci anche ace, Simone mi cercava per parlarmi e mi fermò a poco dalla macchina.
Simone: sei arrabbiata con me...ti prego non mi evitare...
Io: sai, non sono arrabbiata ma delusa
Sai che soni fidanzata ma lo hai fatto lo stesso. Mi fidavo di te, nella tua lealtà...
Ora vado, ci vediamo il prossimo anno.
Ciao.
Lo lasciai li poi spuntò fuori dalla macchina ace e lo bacia i appassionatamente.
Io: ciao!
Mi sei mancato.
Ace: com'è andata?
Io: bene, andiamo
Ciao PA! Come sta Stefania?
Lui rimase interdetto e stupito, credeva non lo sapessi.
Stefania era la sua fidanzata, grazie alle parole di ace e vita i liti
PA: bene, Sembri felice.
Io: perché ce ace!
Entrai in macchina e dato che uno dei sedili posteriori era occupato mi se detti in braccio ad ace che con le braccia mi faceva da cintura.
Ace: prima...simone che ti ha detto.
Io: niente, si e solo scusato per ieri.
Pa: scusato per cosa?
Posso saperlo?
Io: mmm, no!
Mi spiace ma dal lui non me lo aspettavo.
Comunque, papà sai che ace ed io abbiamo la stessa data di nascita?😁 dissi felice a lui che mi sorrise.
Pa: bello, allora festeggiate Insieme, ma ragazzo.
Quando hai intenzione di presentarci i tuoi?
Lui si appoggiò con la testa alla mia spalla e io gli la accarezzai
Parlai per lui.
Io: pa...te la potevi evitare.
Mi mai con la bocca quella parola che non volevo pronunciare con lui, mio padre capii e si scusò
Pa: perdonami non lo sapevo...com'è successo?

Presi la mano ad ace, parlavo per lui perché era un tasto che non voleva toccare.
Ovviamente mio padre non sapeva nulla credeva fosse un ragazzo normale. E non avrebbe capito a fondo così adatta i un po la verità con una bugia.
Prima guardai ace che era d'accordo.
Io: per sfortuna suo padre e morto mentre stava raggiungendo l' ospedale e sua madre ...dopo il parto.
Pa: mi spiace...di che anno sei, sembri più grande di lei.
Io: del 1993 giusto?
Ace: 1995 ne ho 20.
Mio padre lo guardò perplesso.
Pa: e non è un po grande per te?
Io: potrei chiederti la stessa cosa per te e la mamma, sbaglio o 4 anni di differenza, e sei più piccolo di lei!
Ridi di gusto nel prenderlo In giro, ma dopo mi girai verso ace per cercare di tirarli su.

Quando arrivammo saluta i mio padre e andai a casa con ace.
Io: scusa per prima.
So perfettamente che non ti piace l'argomento... Ma lui non lo sapeva, e l'unico che non deve sapere da dove vieni.
E sempre stato protettivo.
Ace: grazie per aver parlato per me...non riesco a parlarne con altri oltre te...
Neanche con i miei fratelli ne parlavo.
Lo sai...
Grazie ancora.

Mi avvicino prendendo la sua mano e sorrido e Gli accarezzò dolcemente la guancia.
Io: posso capire al volo quel che provi, non servono parole.

Ad un certo punto una luce ci acceca, poi 3 figure spuntano fuori, uno lo riconoscevo.
Io: ancora Tu?
Sanji...
Rifletto su chi potrebbero essere tutti e due ma niente non mi viene in mente niente.
Lui si guarda in torno poi guarda i ragazzi al suo fianco, erano entrambi biondi come lui e avevano un mantello con scritto sul primo 1 su Sanji 3 e sul terzo 2.
Mi venne in mente un fumetto dove proponeva la teoria di dei possibili fratelli di Sanji con quei mantelli e ricordai.
Sanji: perdonate il disturbo,
Ciao gloria, ace 😅!
Io saluto con la mano poi faccio la domanda
Io: scusa e ma loro due?
Quello con il mantelli con l'1 parlò.
1: io sono ichiji, il fratello di Sanji.
Lui e Niji il secondo fratello.
Niji: scusi il disturbo signorina.
Mi metro a riflettere sui loro nomi, quindi sono loro fratelli.
Poi mi vendono in mente i numeri giapponesi.
" aspetta ich mi san...quindi...si chiamano uno due tre, Sanji e il terzo...a!
Capito.
Madonna che Inventiva!"
Mi scappa una leggera risata che trattengono.
Io: se volete potete restare, non disturbate.
Ace?
Lo guardai per un parere e lui annuì.
Ace: ma non decideva tua madre?
Io: si ma che importa!
Glie li spiego più tardi.

Sorrido poi prendo Sanji da parte e gli chiedo una cosa
Sanji: dimmi.
Io: cioè, non sapevo avessi fratelli, questa e nuova.
E ci chiamate in pratica uno due e tre...scusa ma un po mi fa ridere.
Sanji: a me non tanto, dei tre Sono quello che si crede piu scarso!
Io: io credo di no, comunque ...sapevo qual cos in a ma non molto.
Sai ho finito la seconda! Manca solo più il ritiro delle pagelle.

Sentii chiamare e tornai da ace, sistemammo i fratelli col ciuffo in salotto.
Sanji e la sua cucina come sempre erano insuperabili.
I suoi fratelli facevano molto gli snob ma gli aggiusta  io.
Mio fratello a faceva lo schizzinoso col cibo e sanji era un po infuriato e passai la cena a cercar di calmarlo.

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