Ci misero esattamente 2 settimane a sistemare tutto e nei momenti liberi facevano attività fisica pesante all'aperto. Tutto questo durò finché non trovai il responsabile e lo feci cacciare con una nota disciplinare. Erano particolarmente stanchi e affaticati, così decisi che era il momento di smorzare la tensione tra di loro.
"Bene ragazzi stasera potete uscire" tutti applaudirono e fischiarono per la gioia.
"ma..."li interruppi "siete tutti invitati nel giardino di casa mia a fare la grigliata quindi prendete le vostre cose che si sale sul pullman che il nostro capo ci aspetta"
"scusi ma non è lei il nostro superiore" mi chiese Jackson, il ragazzo che era stato picchiato dal gruppo."Anche io ho un capo, e ora veloci che è impaziente come persona"
Salirono tutti sul pullman e andammo all'asilo comunale.
"Che ci facciamo qui dai poppanti?" chiese Nick, il ragazzo che all'inizio mi aveva dato della pupa.
Non risposi e andai davanti alla porta d'ingresso del pullman, mi misi due dita in bocca e fischiai attirando all'attenzione dei bambini.
"SIIII AMY! Ciao maestra devo andare" salutò la maestra mentre prendeva lo zainetto e corse verso il pullman.
"Ciao Elly ci vediamo lunedì" la salutò la maestra sorridendo.
Elly mi saltò in braccio e io rientrai nell'autobus che ripartì.
"allora ragazzi visto che stasera c'è Frozen in prima visione in tv" si misero a ridere "per avere il permesso di fare la grigliata oggi comanda lei. Dai, cucciola vai a conoscere i tuoi soldati" corse subito a presentarsi a tutti.
La serata andò alla grande e il gruppo si unì molto. Ora Elly era in camera sua a dormire e noi eravamo intorno a un piccolo fuoco fatto il giardino a parlare.
"Ognuno di noi ha una storia...chi se la sente di raccontarla per primo" tutti si guardavano e nessuno parlava.
"Ok comincio io" stappai la birra e ne bevvi un piccolo sorso. "Il mio ex fidanzato ha cercato di uccidermi, mio padre è scappato di casa e mia madre è in un centro specializzato in demenza e depressione. Amo il football, la birra e il mio lavoro. Amo addestrare ragazzi come vuoi perché so che ho tanto da imparare e da insegnare dato che ho iniziato molto presto."
"No no aspetti il suo ragazzo ha cercato di ucciderla e a me mi ha atterrato in zero secondi?! Che problema ha con gli uomini" mi chiese Nike stupito. "Lo stesso che hai tu con le donne, non mi sembra che tu abbia la ragazza" ci mettemmo tutti a ridere.
"I miei genitori mi cacciarono di casa" disse Jackson zittendoci tutti. Vidi il suo sguardo perso nel vuoto. "Capì di essere gay a sedici anni e quando i miei mi beccarono baciare un ragazzo mio padre, quel verme, mi riempì di botte fine a farmi perdere i sensi. Mi cacciarono di casa circa due settimane dopo, il tempo che mi riprendessi e che facessi le valigie. Mia nonna materna mi accolse in casa e usò tutti i suoi risparmi per mandarmi a scuola. È morta la settimana scorsa orgogliosa che mi arruolassi che nella vita avrei fatto ciò che mi piaceva" mi alzai e lo strinsi forte tra le mie braccia. "sono sicura che tua nonna sia orgogliosa di te soprattutto se vedesse le tue ultime valutazioni".
La serata procedette così, ognuno raccontò la propria storia e si fecero forza a vicenda. Si addormentarono tutti nel mio soggiorno mentre che io attendevo sveglia la chiamata di Adam e Jace. Ero seduta al computer da ore ormai ma niente. Erano le quattro di notte passate quando finalmente il suono di una chiamata mi sveglio.
"Ehi ragazzi come state?" sul mio viso comparse un sorriso pieno di gioia nel poterli vedere finalmente e non mi importava neanche se il segnale era molto disturbato.
"B-bene e v-voi?" mi chiese Jace sorridendo.
"Elly sta bene io non saprei, dobbiamo parlare di una cosa seria..."
"Stai ma-a-le?" chiese Adam preoccupato.
"no no Jace l'altra sera prima della tua partenza il..." in torno a loro tutti iniziarono a correre e comparirono strani rumori e la conversazione fu interrotta da un forte boato.
"JACE!! ADAM!!!!"
Mi alzai di colpo e cominciai a prende il telefono e a fare delle chiamate ai piani alti per capire cosa stesse succedendo e perché nessuno riusciva a trovare il segnale della loro base.
Mi vestì velocemente lasciai un biglietto sul tavolo dove spiegai ai ragazzi cosa fare al loro risveglio con Elly e dove trovare il cibo. Presi la macchina e sfrecciai per le strade della California fregandomene dei limiti di velocità.
Arrivai a destinazione e inizio a suonare al campanello finché finalmente non mi aprirono.
"Amy tesoro che ci fai qui alle cinque di notte?"
"Molly ho bisogno di un favore, posso entrare?"
"Certo tesoro, sveglio Mark e ti preparo qualcosa di caldo" mi fece entrare in quella che una volta era anche casa mia. Le mani mi tremavano e non sapevo cosa fare.
"Amanda, tesoro che succede?" vidi Mark scendere in vestaglia da notte.
"Mi scusi signore se l'ho disturbata a questa ora della notte ma ho bisogno di aiuto" mi fece accomodare in soggiorno e Molly mi diede una tazza di tisana calda per farmi calmare.
"Allora mi vuoi dire che cosa è successo?" "mio fratello Adam si è arruolato anche lui ed ora è partito in missione con il mio ragazzo e sta notte la loro base è stata attacca e io..." Mark mi fermò prima che potessi finire di spiegargli.
"Amanda per me e mia moglie tu sei come una figlia ma tuo fratello è partito in una missione segreta e non posso avere accesso a nessun tipo di documento a riguardo." Mi misi le mane tra i capelli disperata e cercai di piangere in silenzio. Molly e Mark mi strinsero in un caloroso abbraccio. "Vedrai che torneranno a casa entrambi sani e salvi." "Io senza di loro non potrei vivere soprattutto ora che..."
Molly mi prese il viso tra le sue morbide mani e cercò di calmarmi.
"Tesoro che succede? Erano anni che non ti vedevamo così"
"Io ho visto l'esplosone e il boato...n-non sono riuscita a dirglielo in tempo" piansi tra le sue braccia raccontandole trai singhiozzi quello che stava succedendo.
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All'Improvviso
AcakNon si può essere forti per sempre e Amy lo sa bene. Ma quando ti sembra che tutto stia andando per il verso sbagliato le cose possono cambiare all'improvviso...