Innocent | Stiles Stilinski (1)

Capitolo 12 ✔️

"Aiuto! Qualcuno mi aiuti, aiuto! Aiutatemi vi prego!" mi trovavo nel parcheggio alla ricerca di Lydia, quando ad un tratto sentì la voce di un ragazzo gridare e delle urla in sottofondo.

Spaventata di cosa potesse essere successo mi avvicinai deglutendo rumorosamente, quando fui finalmente vicina potevo vedere che il ragazzo che aveva urlato era Jackson. Il problema che lui non era da solo, stava tenendo in braccio una certa ragazza tutta sanguinolenta dai capelli rosso-fragola: Lydia.

Corsi immediatamente verso di loro con le lacrime agli occhi, cosa cavolo era successo?
Una volta vicina ai due ragazzi potei vedere dei morsi e dei graffi in tutto il corpo della mia migliore amica, quelli non li aveva fatti un semplice animale, quelli li aveva fatti un alpha.

***
Dopo aver chiamato l'ambulanza, io e Jackson salimmo sulla sua Porsche diretti verso l'ospedale in cui stavano portando Lydia. Non parlammo tanto, gli chiesi soltanto come avesse trovato la mia migliore amica e lui mi rispose che l'aveva fatto Stiles. E poi questo ultimo aveva chiamato Jackson chiedendogli aiuto, ora non sapevo dove cavolo fosse Stiles, ma speravo che fosse al sicuro. Per Lydia, invece, non sapevo come digerire il fatto che alla prossima luna piena si sarebbe trasformata, sarebbe diventata un lupo mannaro.

"Dov'è? Dov'è?" eravamo finalmente arrivati nel piano dove la mia migliore amica era stata ricoverata. Dal suo tono si poteva capire che Jackson era preoccupato per la sua ex-ragazza.

Facendo dei passi avanti, vidi da delle vetrate di una stanza Lydia, era sdraiata in un letto, sulle braccia si potevano vedere i lividi e i morsi causati da Peter. Dannato alpha.

"Hey. Hey. Che è successo a quella ragazza?" ci chiese lo sceriffo avvicinandosi a noi.

"Non lo so, sono andato a cercarla-" balbettò Jackson ma non riuscì a continuare perché lo sceriffo lo interruppe furiosamente.

"Che cosa vuoi dire? Che l'hai trovata casualmente in quel campo da sola? Non mentirmi ragazzo" lo rimproverò arrabbiato lo sceriffo.

"No, io-" cercò di dire Jackson ma venne sbattuto al muro dietro di lui dallo sceriffo.

"Dimmi che cosa le hai fatto" gli ordinò il padre di Stiles furioso.

"Non è colpa mia" cercò di farlo ragionare Jackson.

"Ha ragione, signor Stilinski. Lui non ha fatto niente, gli è stato soltanto riferito dove trovarla" mi uscì prima che potessi accorgermene, che stupida che ero. Adesso che cosa avevo combinato?

"E chi l'ha trovata?" ci chiese lo sceriffo arrabbiato.

"Vuole proprio saperlo?" gli chiese Jackson a questo punto anche lui adirato dalla situazione.

"Jackson, ti prego-" cercai di farlo ragionare, non volevo mettere il ragazzo che mi piaceva nei casini.

"L'ha trovata Stiles" dannazione imprecai sconfitta dentro di me.

"Come?" chiese lo sceriffo, ormai si era calmato, anzi la confusione aveva spazzato via la rabbia.

"Stiles era con lei" gli fece sapere Jackson al signor Stilinski.

"Devo andare a cercare mio figlio" disse lo sceriffo, si poteva vedere che era ancora provato da quello che gli era appena stato detto. Jackson lo ignorò girandosi con sguardo preoccupato verso Lydia, mentre io mi avvicinai al signor Stilinski.

"Qualunque cosa sia successa, non critichi subito non sapendo tutti i punti di vista" dissi al padre di Stiles mettendogli una mano sulla spalla in segno di conforto.

***
Mi trovavo su una delle sedie scomode dell'ospedale, non sapevo dove fosse andato Jackson. Tanto non me ne sarebbe importato niente, volevo solo sapere se la mia migliore amica sarebbe stata bene. Bene è un modo di dire dato che alla prossima luna piena, le sarebbero spuntati degli artigli e delle zanne, non parlando della voglia di ammazzare le persone intorno a lei.
Poteva allenarla Derek, anche se sarebbe stato difficile dato che il lupo mannaro era imprigionato da qualche parte dagli Argent. Già, era stato catturato dalla famiglia di Allison.
Sapete il detto 'quando si parla del diavolo, spuntano le corna'? Ecco, aveva appena alzato lo sguardo dalle mie mani intrecciate, quando vidi Allison in felpa e pantaloni con uno chignon disordinato, che stava guardando Lydia dalla vetrata.