Vi siete mai svegliati il giorno dopo aver scoperto un fatto che vi ha sconvolto, che vi ha cambiato il modo di vedere le cose, il punto di vista, la prospettiva? Quando mi svegliai quel giorno era tutto diverso, io ero diversa. Non ero più Lillian Prescott una normale adolescente, no, ero Lillian Prescott l'angelo.
"È impossibile io-io" cercai di parlare con voce spezzata ma ero troppo sconvolta.
"Lo so che è difficile da digerire" Deaton mi mise una mano sulla spalla per confortarmi.
Ancora dei ricordi della notte prima, mi ritornavano in testa e non riuscivo a scacciarli.
"Come?" chiesi pensando ad una spiegazione logica. Come ero un angelo?
"Ci sono tante cose da sapere, altre le scoprirai da sola e altre ancora te le confiderò quando sarà il momento giusto. Ora ti dirò le cose fondamentali" mi spiegò Deaton.
Mi guardava dispiaciuto, come se non fossi riuscita a sopravvivere a quello che mi stava per dire.
Avevano lo stesso sguardo anche Stiles e Scott, che si era ripreso ed era stato informato della vicenda. Derek, invece, guardava pensieroso un punto fisso.Cercai di scacciare il più velocemente possibile i pensieri che mi vorticavano in testa, ma era impossibile. Tutto quello che era successo la notte prima da quando avevo scoperto di essere un qualcosa di sovrannaturale a quando Deaton mi aveva spiegato tutto, erano rimasti come tatuati nella mia testa. Non potevo scappare da cos'ero, non potevo e basta.
"Sei stata adottata dico bene?" mi chiese Deaton sapendo già la riposta.
"Si" affermai, era sempre stato difficile ammetterlo. Gli anni della mia infanzia che avevo passato in orfanotrofio non erano stati i più felici.
"E non sai niente dei tuoi genitori biologici" affermò Deaton sicuro della riposta che gli avrei dato.
"No. Una signora anziana, Adelaida Solovyov, ma io la chiamavo Ada, mi trovò appena nata per strada, senza dei vestiti che mi coprivano o una coperta" spiegai guardandomi le mani. Non volevo vedere la compassione di nessuno.
Non solo quella notte avevo scoperto una parte di me ma avevo confidato anche un pezzo del mio passato che non sapeva nessuno tranne i miei genitori addottivi.
Deaton, Stiles, Scott e Derek mi guardavano curiosi facendomi segno di continuare a raccontare. Il mio fidanzato aveva una mano sul mio ginocchio, mi era difficile guardarlo in faccia dopo quello che avevo scoperto e quello che stavo per dire.
"Mi portò a casa sua e-" continuai con la mia storia ma venni interrotta da uno Stiles confuso e curioso al contempo.
"Dove sei nata?" mi chiese curioso.
"Russia, a San Pietroburgo. Quella signora che mi aveva trovato, però, aveva origini americane è per questo che mi ha dato un nome inglese: Lillian" spiegai e prima di continuare, vedendo che nessun'altro mi interrompeva, continuai a raccontare-"venni cresciuta da lei per cinque anni ma sfortunatamente morì, lei non aveva nessun parente, nessuno che mi potesse tenere, così mi mandarono in orfanotrofio. E dopo un anno circa venni presa in adozione" finì di raccontare sospirando sollevata. Ero riuscita a dire tutto senza neanche piangere, fortunatamente.
Mi alzai svogliatamente dal letto ed andai in bagno, sperando che una doccia calda potesse lavare via tutti i ricordi che avevo del mio passato e di ieri, ma non funzionava così.
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Innocent | Stiles Stilinski (1)
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