Choose You?

6 - Rei (non corretto)

«Dolcezza, io fossi in te ci andrei piano con quella roba lì» urla per la seconda volta Beth. Siamo al Temple Bar, uno dei pub storici e tipici di Dublino. La sua facciata, di un bel rosso sgargiante, è la stessa che si può benissimo trovare stampata su qualche bella cartolina irlandese; mentre l'interno pullula di ragazzi e ragazze in questo venerdì sera.

La musica diffusa dalle casse è ad un volume altissimo, motivo per cui Beth si sta sgolando da quando siamo entrate e abbiamo iniziato ad ordinare i nostri drink, ma la cosa non mi dispiace affatto. Sarà che questo è il terz- ... no, aspetta; forse è il quinto drink che bevo? Mah, sinceramente ho perso il conto!

«Tranquilla; reggo benissimo l'alcool!» le urlo di rimando sorridendo come un'ebete. Okay; forse non reggo così tanto bene l'alcol, ma in mia difesa posso dire che A) sono ancora incazzata con Kayn; B) il mio capo mi sta creando seri problemi a lavoro in fatto di concentrazione e C)... beh, semplicemente ho voglia di confinare fuori dal mio cervello tutti i problemi degli ultimi mesi e divertirmi come una ventiseienne dovrebbe fare!

Beth sorride scuotendo la testa e butta giù il suo cocktail alla fragola mentre io continuo a dimenarmi a ritmo della musica che incalza. Non stanno trasmettendo un genere ben definito, ma spaziano da Avicii ad Alvaro Soler fino a giungere ai Chainsmokers, permettendo così a tutti di assaporare un po' della loro musica preferita. Oscillo il capo a ritmo del brano che giunge alle ultime note, sorseggio le ultime gocce della mia vodka alla pesca e sgomito verso il bancone per un altro giro. Avanti, non sono ubriaca! Solo... brilla. Ridacchio tra me e me mentre dalle casse la voce di Ryan Tedder, il cantante dei OneRepulic, inizia ad intonare le parole di If I Lose Myself, una delle mie canzoni preferite in assoluto. Chiudo gli occhi e assaporo la sensazione di energia ed adrenalina che cresce man mano che la canzone giunge al ritornello e mi affretto ad urlare al barista, un ragazzo che avrà di certo la mia età tutto tatuato e per niente male, l'ennesimo drink di vodka liscia e lime questa volta.

Giusto per cambiare un po' eh...

Mi volto per dirigermi nuovamente verso Beth che, nel frattempo, si è messa a ballare e "parlare" con un ragazzo. In realtà credo che le loro lingue si stiano esplorando animatamente. Forse è meglio lasciarla agire; se una delle due può esser felice questa notte, perché rovinarle la serata? Mando giù un sorso del mio drink e il dolce bruciore dell'alcol inizia a pizzicarmi la gola. Sorrido soddisfatta e inizio a muovere i fianchi a tempo di musica e quando giunge il ritornello della terza strofa inizio contemporaneamente a saltare e cantare a squarciagola, pregando che il mio drink non si rovesci.

You can feel the light start to tremble
Washing what you know out the sea yeah
You can see your life out of the window, tonight

If I lose myself tonight
It'll be by your side
If I lose myself tonight

Ma non è bellissima questa canzone? Anche io vorrei avere accanto qualcuno se dovessi perdermi stasera. Anche io vorrei davvero trovare ardentemente quella persona che riesce a riconoscere il tuo viso nella folla; che nel momento del bisogno la trovi al tuo fianco. Quella persona che è sempre accanto a te, che ti fa provare un fremito e un tuffo al cuore ogni volta che i suoi occhi incrociano i tuoi... Eppure mi sento apatica.

Il mio cuore è fermo, i sentimenti ignorano l'amore. Cosa significa esattamente amare? Che cos'è l'amore? Questo strano sentimento che alcuni sostengono sia il motore della vita... Eppure io non l'ho mai sentito in ventisei anni. Sono rotta? E d'un tratto, mentre nel mio cervello vorticano domande per le quali Shakespeare si alzerebbe dalla tomba solo per stringermi la mano, tutto rallenta. Sarà la vodka; sarà il buon vecchio caro Jack Daniels o gli altri shottini di cui non ricordo nemmeno il nome, ma tutto perde nitidezza e una piacevole sensazione di leggerezza pervade la mia mente, offuscando dispiaceri e complessità.