16# TEMPO DI SPIEGAZIONI

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JASMINE POV

Non ci posso credere! Come può aver fatto una cosa del genere? È arrivato ad un tale punto di gelosia da cercare di ucciderla? Possibile?
Ci deve essere un qualsiasi altro motivo. UN ALTRO QUALSIASI.
Non è possibile che sia stato lui... Non può averlo fatto!
Subito dissi all'agente se fosse sicura la sua colpa in tutto questo. Ancora ricordo la sua risposta: "Non è sicurissimo, potrebbero esserci migliaia di ragioni per cui le impronte di Andrew si trovino su quel coltello. Ma capisci che la sua situazione è leggermente più aggravata di quella di tutti gli altri". Capisco, risposi.
Ma ora chi glielo dice a Caterina? Immagino che dovrei farlo io... Il problema è il come. Non è che posso andare lì e dirle: "Sai la coltellata che hai preso qualche giorno fa? Beh probabilmente te l'ha rifilata Andrew...". A questo avrò un paio di giorni per pensarci. Non vorrei rendere la situazione più brutta a Caterina più di quanto sia già. Ma un momento, Caterina non chi le ha dato quella coltellata? Voglio dire non è stata accoltellata alla schiena quindi dovrebbe aver visto il suo aggressore direttamente negli occhi.
Quando andrò all'ospedale proverò a chiederle qualcosa.

K: "Allora? Che ti hanno detto? È viva?"
J: "Ringraziando Iddio si, è viva"
K: "Oddio menomale. Devo avvisare Andrew"
J: "Io aspetterei un po' sai..."
K: "Perché scusa? Direi che deve saperlo! CASPITA È LA SUA FIDANZATA!"
J: "MI DAI TEMPO DI PARLARE O COSA?! MI HA CHIAMATO L'AGENTE E MI HA DETTO CHE MOLTO PROBABILMENTE È STATO PROPRIO LUI. CAPISCI, LUI!"
K: "Sei seria?" Disse calmandosi.
J: "CHE CASPITA DI DOMANDA È SCUSAMI? LA MIA MIGLIORE AMICA È STATA QUASI UCCISA PROBABILMENTE DAL SUO FIDANZATO NONCHÉ NOSTRO AMICO E MI CHIEDI SE SONO SERIA? PER TE SONO IN VENA DI SCHERZARE?"
K: "Ok ok, scusami. Hai ragione però cerca di calarti un attimo nei miei panni. Torno a casa e scopro che c'è stato un ipotetico delitto e poi mi viene detto che probabilmente quel delitto è stato commesso dal mio migliore amico. Potrò essere un po' scosso, no?"
J: "Potrebbe essere stato, Non è stato. Permettimi di sperare nella probabilità che non sia stato lui"
K: "Hai ragione, scusami. Siamo entrambi emotivamente scossi. Ti va un po' di tè per calmarci un secondo?".
J: "Si, grazie Kevin. Scusami se mi sono scaldata ma mi sembra tutto così irreale".
K: "Immagino". Disse cercando di mostrare empatia.

Mentre Kevin preparava il tè Jasmine gli confessa la sua riflessione.

J: "Stavo pensando. Magari lei potrebbe aver visto il suo potenziale assassino, non trovi? Alla fine non è stata colpita alla schiena"
K: "Potrebbe anche darsi anche se ne dubito sai"
J: "Perché ne dubiti?"
K: "Non so in che stato si trovi. Alle volte però quando si subisce uno shock molto forte si può incombere in brevi perdite di memoria. Sai se ne ha avute?"
Jasmine ricordò subito cosa le disse l'agente e rispose a Kevin: "Si, l'agente mi ha detto che aveva un po' di perdite di memoria. Quindi è tutto inutile? Dobbiamo aspettare le perizie"
K: "Non è detto. Magari tra un po' ricorderà il tutto. Spera sempre il bene".
J: "Speriamo veramente Kevin, io non ce la faccio più!". Detto questo Jasmine scoppiò a piangere. Kevin la raggiunse e la strinse forte nelle sue braccia sussurrandole con voce rassicurante che lui le sarebbe stato vicino sempre e le ricordava che la ama più di ogni cosa al mondo.
Dopo un po' le porge la tazza con il tè all'interno e dato che si era fatto abbastanza tardi bevettero quel tè sul loro letto.
Avevano davvero un gran bisogno di riposo. Quel giorno fu davvero terribile

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