Capitolo 12

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Quel pomeriggio stampai le foto, le misi nelle cartellette con gli autografi e appesi il tutto in camera mia. Mi ritrovai a guardare il muro finché non mi vibrò il telefono. Avevo un nuovo messaggio da Fabio:"Ciao Anna. Stasera io e i ragazzi andiamo al bowling. Ti va di venire con noi?". Sgranai gli occhi: stavo sicuramente sognando. No, ero sveglia. Fabio mi aveva veramente invitato ad uscire con loro? Dovevo andarci per forza.
Prima di rispondere andai in cucina e dissi alla mamma:《Mami. Domani sera posso andare al bowling?》.
《Con chi? 》chiese lei.
《 Fabio e gli altri》risposi io.
《Chi è Fabio?》
《Storia lunga》tagliai corto io.
《Ho tempo ora》disse lei ostinata a voler sapere chi fosse.
《Il pilota. Quello che ho conosciuto ieri》
《Chi è che hai conosciuto ieri?》raccontai brevemente cosa successe la sera prima cercando di non sclerare ad ogni parola ed evitando di raccontare troppi dettagli.
《Va bene dai. Vacci pure. Ma stai attenta ok?》disse lei
《Ok mamma》
《Appena sai gli orari dimmelo, almeno vedo quando essere pronta e quando venire a prenderti》
《Va bene》. Corsi in camera e risposi immediatamente a Fabio:"ci sarò. A che ora ci troviamo?".
Pochi minuti dopo rispose:"alle 21 davanti al bowling".
"Perfetto. Ci vediamo lì" risposi.
Evitai di guardare il telefono per il resto del pomeriggio. Dovevo studiare, ma il tutto risultò particolarmente difficile perché in testa avevo solamente l'idea di andare al bowling con piloti che ammiravo e che volevano essere miei amici. Ci impiegai un paio d'ore, ma alla fine riuscii a studiare tutto, più po meno, anche se le conoscenze che avevo appreso in quel pomeriggio sarebbero sfumate nel giro di qualche ora.
Inviai un messaggio alle mie amiche:"Ragazze, stasera i ragazzi mi hanno invitata al bowling. Volete venire anche voi?". Fabio non aveva detto che potevo portarle ma loro erano in grado di farmi sciogliere nei momenti di tensione. Senza di loro non mi sarei divertita la sera prima.
La prima a rispondere fu Carola:"Scusa Anna, ma ieri ho notato che io con loro non ho niente in comune e parlano in continuazione di moto e altre cose incomprensibili. Non vorrei passare per la guastafeste di turno. Divertiti tu al posto mio ;)". Da un lato aveva ragione, ma ammetto che mi dispiacque molto che loro non avessero legato. Mi dispiaceva uscire senza di lei, ma era vero che aveva tutto il diritto di divertirsi a sua volta e non farmi da spalla.
"Idem" scrisse Ivetta. Perfetto. Avrei affrontato la situazione da sola. Dovevo prepararmi psicologicamente per riuscire ad uscire da situazioni imbarazzanti in cui mi sarei ritrovata sicuramente per colpa mia, dato che dico sempre la cosa sbagliata al momento sbagliato.
"Ma possiamo darti dei consigli da casa, se ti va" scrisse Carola.
"Mi servirebbero proprio in questo momento" risposi io.
"Sono fuori con Lorenzo. Fatemi sapere poi come è andata" scrisse Ivetta. Quando usciva con Lorenzo era insopportabile e lui le stava facendo il lavaggio del cervello. Avevo paura che il suo ragazzo la stesse facendo diventare esattamente come lui e avrei iniziato ad odiarli entrambi. Ad ogni modo, optai per scrivere solamente a Carola, dato che era l'unica veramente interessata alla serata. Lei mi anticipò e mi scrisse in chat privata:"A che ora uscite?"
"Alle 21 devo già essere là" risposi.
"Ma sono le 19:30! Dobbiamo pensare. Hai già mangiato?"
"No"
"Come no? Mangia qualcosa."
"Sarà pronto tra poco la cena, ma sto cercando di preparare prima le cose da mettermi così poi faccio più in fretta"
"Va bene. Cosa vorresti metterti?"
"Bella domanda. Jeans?"
"Nah, troppo scomodi"
"Ma se sono comodissimi!"
"Non per giocare a bowling"
"Ok capo. Allora che mi metto?"
"Lo sai cosa vorrei che mettessi"
"Assolutamente no. Carola, no! Il vestito no"
"Ma perché?"
"Scordatelo! I jeans sono di gran lunga più comodi del vestito. E poi dai...no, niente vestito"
"E va bene..."
"Leggins grigi?"
"Ok. E sopra?"
"Una maglietta a maniche corte, una un po' morbida, non troppo aderente"
"Sì, ma quale?"
"Con il grigio quale potrebbe stare bene?"
"O quella grigia con la scritta "believe in yourself" o quella bianca con i fiori"
"La prima opzione mi piace di più"
"A posto". In quel momento, ma mamma mi urlò dalla cucina che era ora di andare a mangiare. Lasciai il telefono sul letto, accanto alla maglietta e ai leggins. Mangiai in circa trenta minuti e avevo altrettanti minuti per prepararmi. Andai in bagno e feci una doccia alla velocità della luce, dopo di ché, mi vestii e pensai velocemente a come avrei potuto mettere i capelli. Optai per una coda alta, dato che avrei giocato e i capelli davanti alla faccia mi hanno sempre dato fastidio. Poi venne il problema trucco: metterlo o non metterlo? Così scrissi velocemente a Carola:"Il trucco lo metto?"
"Ovvio" rispose immediatamente lei.
"E cosa?"
"Eyeliner"
"Lo sai benissimo che non lo so mettere"
"Un ombretto perlato?"
"Approvato"
"Ovviamente anche il rossetto...quello rosa che ti sta d'incanto"
"Va bene"
"Poi voglio la foto eh ;)".

Appena finii gli ultimi ritocchi mi scattai un selfie e lo inviai a Carola, la quale rispose:"Te l'avevo detto che saresti stata benissimo così". La ringraziai e andai a mettere le ultime cose nella borsa. Mi infilai le scarpe, le mie solite scarpe sportive grigie e guardai l'ora: erano le 20:40. Sarei arrivata in perfetto orario, quindi decisi di fermarmi un minuto contato a mettermi il deodorante e il mio profumo preferito.
Ero definitivamente pronta, per cui andai in sala e chiamai la mamma, che era seduta sul divano accanto a papà a guardare la tv. Anche lei era pronta per accompagnarmi. Nonostante non dovesse uscire, lei ci teneva moltissimo al suo aspetto in qualunque momento e doveva sempre essere perfetta in ogni situazione, per questo tendeva sempre a farsi bella anche per andare a fare la spesa. Ad ogni modo, salimmo in macchina e mi portò al bowling. Il viaggio in macchina è stato un interrogatorio vero e proprio.《Come hai detto che si chiama il ragazzo che ti ha invitata? 》mi chiese lei.
《Fabio》risposi io. Già da questa prima domanda sapevo che avrebbe iniziato a chiedermi vita, morte e miracoli di sto povero ragazzo. Sapevo anche che aveva già parlato con papà, il quale, gentilmente, aveva accuratamente evitato di farmi domande. Grazie papà.
《Cognome? 》  chiese di nuovo. Lo sapevo che sarebbe andata avanti 
《Di Giannantonio》
《Quanti anni ha?》
"Ma quando arriviamo?" pensai.

Ami più lei che me||Fabio Di GiannantonioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora