Tornai in camera e presi una sacca; dentro ci misi il telefono, come al solito privo di notifiche, una bottiglietta d'acqua naturale e il portafogli.
《Andiamo?》chiesi alla mamma mettendomi la sacca in spalla e legandomi i capelli in una coda, giusto per essere più comoda.
《Arrivo》urlò dall'altra parte della casa raggiungendomi con in spalla uno zainetto nero.
《Perfetto. Possiamo andare》 disse lei indicandomi la porta. Chiuse a chiave e iniziammo a camminare seguendo lo stesso identico percorso che feci la volta precedente.
《Dove stiamo andando esattamente?》chiese la mamma dopo un po' che stavamo camminando in silenzio. L'unico rumore che ci accompagnava era quello delle scarpe a contatto con il suolo ghiaioso.
《Sinceramente? Non ne ho la più pallida idea》 risposi io.
《Come non lo sai?》 chiese lei girando la testa di scatto verso di me guardandomi con aria preoccupata.
《Ricordo la strada che ho fatto per arrivarci, ma non il nome della via o altro》 risposi io tranquillamente. Mia madre tirò un sospiro di sollievo e continuò a camminare al mio fianco lasciandosi guidare da me.Dopo una mezz'oretta di cammino arrivammo in quel luogo che tanto mi aveva colpito. La mamma continuava a camminare guardando in alto, verso i balconi delle case, senza prestare attenzione a dove metteva i piedi: stava avendo la mia stessa reazione della prima volta che andai lì. I colori dei fiori facevano sempre un certo effetto e mettevano molta calma.
《Caspita! Che posto carino!》 esclamò lei senza staccare lo sguardo dall'alto.
《Io inizio ad avere un certo languorino》 dissi io facendole distogliere l'attenzione dai muri decorati delle case.
《E se andassimo a prendere un gelato e ci sedessimo da qualche parte a mangiarlo?》 propose lei.
《Non credo che un gelato sia una buona idea》 dissi io ricordandomi della dieta che mi ero preposta di seguire.
《Non muori mica se mangi un gelato. Ho visto l'insegna di una gelateria poco più avanti. Potremmo andare lì》 disse indicando una strada alla nostra destra. Mi lasciai convincere e insieme ci incamminammo verso la gelateria. Appena entrai notai subito il bianco delle pareti e dei tavolini e la presenza di due banconi differenti: in uno c'erano i gelati, le granite e la cassa, mentre nell'altro c'erano dei pasticcini e dolci vari di loro produzione, o almeno era quello che c'era scritto. Avevano un aspetto invitante, ma, dato che avrei già sgarrato la dieta mangiando il gelato, decisi di non esagerare. La gelateria si chiamava "Dolci&Gelati" e mi sembrava molto graziosa al primo impatto. Appena aprimmo la porta suonò un campanello che emise un suono molto dolce. Un attimo dopo comparve una ragazza dalla porta laterale, la quale ci disse:《Salve, come posso aiutarvi?》 con un sorriso contagioso.
《Vorremmo due gelati da due gusti》 rispose la mamma tirando fuori il portafogli dallo zaino.
《Okay. Sono quattro euro. Scegliete pure i gusti che volete》 rispose cordialmente quella ragazza dirigendosi verso la cassa e indicando il bancone accanto a sé. Mentre la mamma era impegnata a pagare, io mi avvicinai al bancone dei gelati e iniziai a scorrere lo sguardo sui gusti disponibili. I gelati erano coloratissimi e tutti estremamente invitanti.
《Io prendo nutella e pistacchio》 le dissi dopo essermi decisa. Un attimo dopo mi passò il mio cono sorridendo e la ringraziai, mentre la mamma sceglieva il suo ed io sentii il dolce profumo dei miei gusti preferiti. Come al solito, lei ne prese uno alla vaniglia.
Uscimmo dalla gelateria e andammo a sederci su una panchina poco distante per terminare di mangiare il gelato. Era davvero buono e per questo ce lo gustammo in silenzio, o meglio, con il sottofondo delle auto che passavano di lì.
《Che buono! Quasi quasi vado a prenderne un altro!》 scherzò mia madre rovinando il momento di silenzio.
《Non me lo dire! Ci sto mettendo tutta la forza di volontà di cui sono capace per non tornare là dentro e mangiarmi tutti quei dolci》 dissi io.
《Dai, dai. Resisti. Tra cinque minuti ci incamminiamo per tornare a casa e ci mangiamo una bella macedonia di frutta》 propose lei.
《Mmh, cosa ci metti nella macedonia?》 chiesi io con l'acquolina in bocca.
《Non lo so, poi ci penso. Devo vedere che frutta ci è rimasta a casa》 disse lei.
《Dai, andiamo!》 aggiunse dandomi una pacca sulla gamba e alzandosi in piedi.
《Dopo aver mangiato ti faccio fare degli esercizi che possono aiutarti a tonificare i muscoli, per eliminare la massa grassa. Mi sono informata. Ci stai?》disse poi senza un apparente motivo. Dal tono di voce dedussi che era più un'affermazione che una domanda.
《Mi preoccupi》 scherzai io. Lei rise poi disse:《Non è niente di che. Velocizza solo il processo di dimagrimento, altrimenti ci metti il doppio del tempo》.
《Va bene》 risposi io sapendo che mia madre sarebbe stata così persuasiva che prima o poi avrei ceduto, quindi le avevo reso il lavoro più facile. La sua tesi tra l'altro era anche molto convincente: il mio obiettivo era dimagrire e avrei preferito farlo al più presto possibile. Mi alzai in piedi pronta per tornare a casa.
《E se anziché camminare tornassimo a casa correndo? Ci metteremo una mezz'oretta》propose lei. Io ero titubante: sono sempre stata negata nella corsa; sono sempre stata lenta e goffa e mi metteva in imbarazzo correre davanti agli altri.
《Quando non ce la fai più ci fermiamo》 disse lei per tranquillizzarmi, dato che aveva notato la mia esitazione a darle una risposta.
《Ad una condizione però: corriamo piano》 contrattai io. Lei annuì ed io iniziai a correre a passo lento. Lei mi si affiancò e corse con me al mio stesso ritmo. Dopo un quarto d'ora iniziarono a farmi male le gambe. Sentii il muscolo contrarsi ed era una bruttissima sensazione. Qualcosa nella mia testa mi disse che l'indomani non sarei riuscita a fare le scale. Non avevo fiato a sufficienza per correre un altro quarto d'ora, così fui costretta a rallentare e a camminare con il fiatone.
《Non male. Pensavo ti fermassi molto tempo prima》disse la mamma rallentando anche lei e dandomi una pacca sulla spalla.
《Grazie dell'incoraggiamento》risposi io col fiato corto.
《Dai, su! Adesso arriviamo a casa, ti riposi e riprendiamo a fare esercizio》disse lei con un ghigno sul volto.
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Ami più lei che me||Fabio Di Giannantonio
FanficAnna è una ragazza semplice, timida e riservata e il suo aspetto fisico di certo non aiuta a farsi degli amici. Lei e suo padre sono uno l'opposto dell'altro, ma, grazie alla passione per i veicoli a due ruote di suo papà, Anna conoscerà una persona...