《Anna, due minuti e dobbiamo andare》 disse la mamma riportando un clima normale, cercando di coprire l'imbarazzo. Mia madre si avvicinò un po' al letto dove eravamo seduti e disse: 《mi raccomando, Fabio. Riposati e facci sapere come va l'operazione》.
《Va bene, grazie mille per essere passate a trovarmi. Non dovevate》 rispose lui educatamente.
《Non c'è problema, è stato un piacere. Rimettiti presto》 rispose lei, prima di spostare lo sguardo su di me e poi disse: 《saluta che andiamo, sono le 14 passate》. Salutò Antonio stringendogli la mano e poi fece un segno con la mano per salutare Fabio ed uscì.
《Hai sentito cos'ha detto il grande capo. Devo andare》 risposi io.
《Va bene. Ti chiamo appena finisco l'operazione》 disse lui.
《Okay, ma ricordati che io sono a scuola fino alle 13. Mi raccomando, stammi bene》 dissi io. Premette di più la mano sulla mia schiena per farmi avvicinare di più a lui e si mosse verso di me per farmi un ultimo veloce bacio, prima di andarmene.
《A domani》 disse lasciandomi andare. Io gli sorrisi e dissi: 《a domani. Ciao Antonio, tienilo a bada》. Li feci ridere entrambi con la mia affermazione.
《Lo farò. Spero di rivederti presto in Pit-lane》 rispose Antonio. Detto ciò, raggiunsi mia madre fuori dalla porta.
《L'hai salutato? Possiamo andare?》 chiese lei nonostante sapesse già le risposte.
《Sì》 risposi per confermare, prima di dirigerci all'uscita e successivamente al parcheggio.Quando arrivai a casa disfai la cartella e mi misi a fare i compiti e a studiare. Mi mancava solo la verifica di italiano e poi avevo finito tutto. Basta interrogazioni, basta verifiche, basta compiti, basta ansia fino a settembre. Un ultimo sforzo e poi ero libera. Decisi di mettermi a studiare subito, prima che mi passasse la voglia e, dopo un'ora a scervellarmi su Machiavelli, avevo studiato tutto ed ero pronta ad affrontare al meglio la verifica. Dopo di che, mi misi a guardare un film, dato che non avevo voglia di fare niente. Scelsi un film completamente a caso tra i consigliati anche se non mi ispirava molto, ma che poi si rivelò un buon film. Appena spensi il computer, sentii bussare alla porta e un attimo dopo sbucò mia mamma che mi disse:《è pronta la cena》.
《Arrivo》 risposi io alzandomi in piedi per andare in bagno a lavarmi le mani. Quando mi sedetti a tavola, notai che mia mamma mi aveva preparato la pasta.
《Ma', da domani non farmi più la pasta alla sera》 dissi io, mangiandola però ugualmente per non sprecare il cibo.
《Ok, ma perché? 》 chiese lei.
《Perché alla sera non si dovrebbero assumere i carboidrati》 risposi.
《E da quando ti interessa?》 chiese mio papà intromettendosi nella discussione.
《Da quando ho deciso di voler perdere qualche chilo, giusto per essere più in forma》 risposi.
《Va bene,mi fa piacere. Da domani, niente pasta alla sera, capito》 disse la mamma comprensiva facendomi un sorriso.
《Come sta Fabio? L'hai sentito oggi? 》 chiese papà.
《Sì, siamo andate a trovarlo all'ospedale questo pomeriggio dopo la scuola》 risposi io, mettendo in bocca l'ultimo boccone di pasta. Mi alzai per andare a prendere del formaggio dal frigorifero, assieme a un po' d'insalata e poi tornai a sedermi al tavolo.
《Mi sembrava stese bene. Non si lamentava del dolore e aveva sempre l'aria simpatica》disse la mamma.
《Ha detto che gli fa male la spalla, ma che è comunque un dolore sopportabile》aggiunsi io.
《E in quanto all'ultima gara? Non parteciperà scommetto》chiese dubbioso.
《Stava bisticciando con Antonio per questo》disse la mamma. Papà aveva la faccia confusa, per cui mi affrettai a spiegare:《Antonio è uno dei suoi tecnici e l'ha accompagnato all'ospedale per fargli compagnia dato che sono amici, nonostante lui abbia una quarantina d'anni. Comunque, stava litigando con lui perché Fabio dice di poter rimettersi in sesto per la gara, mentre Antonio dice di lasciar perdere perché non vale la pena di rischiare la salute per una gara che non cambierà di certo l'esito del mondiale. Si sa, o vince Binder o Mir e si vedrà tutto in quest'ultima gara. Fabio di certo non può lottare contro di loro. L'esito del mondiale è già stabilito》.
《Quello è vero. È più importante che si rimetta per la prossima stagione, dove può ricominciare da zero e allenarsi di più. Sarebbe meglio lasciar perdere quest'ultima gara》disse papà confermando la mia teoria.Dopo cena, aiutai la mamma a sparecchiare, mentre papà si sdraiò sul divano a riposarsi, come al solito. Il lavoro lo stancava molto. Fare l'architetto non è così semplice come sembra. Implica un sacco di lavoro, impegno e pazienza che la gente non può nemmeno immaginare ed io lo vedo tutti i giorni che mio papà dedica tutto sé stesso al lavoro. È sempre stato una persona che da il 100% in ogni cosa che fa ed è sempre stata la cosa che amavo di più di lui.
Inutile dire che nel giro di qualche minuto si addormentò e fui costretta a svegliarlo per dirgli di andare a letto, altrimenti l'indomani mattina avrebbe avuto dolori ovunque. Si alzò controvoglia e andò a dormire e lo stesso feci io.La mattina successiva mi svegliai con un po' di ansia, per due ragioni principalmente: la prima perché avevo una verifica piuttosto importante e nel caso fosse andata male non avrei avuto le energie per sopportare un'altra interrogazione, e la seconda perché Fabio sarebbe stato operato tra poco più di un'ora e mi preoccupavo per la sua salute. Non avevo molta fame, avevo lo stomaco chiuso, ma mi sforzai di mangiare qualcosa, altrimenti mi sarei sentita male a metà mattina e avevo bisogno di energie per affrontare al meglio quella giornata. Inzuppai solamente una manciata di cereali nel latte e mangiai tutto lentamente. Quando ebbi finito andai a prepararmi e mi maledii per essermi nuovamente dimenticata di preparare la cartella la sera prima e, tra una parolaccia e l'altra, misi i libi e i quaderni nello zaino. Presi dei jeans e una maglietta a mezza manica dall'armadio e andai a cambiarmi. Iniziava a far caldo a scuola e il calore umano di certo non aiutava. Una volta essermi cambiata e aver dato una sistemata ai capelli ero pronta per uscire. Presi lo zaino e scrissi un messaggio a Fabio: "buona fortuna. Scrivimi appena puoi". E poi salii in macchina per andare a scuola.
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Ami più lei che me||Fabio Di Giannantonio
FanfictionAnna è una ragazza semplice, timida e riservata e il suo aspetto fisico di certo non aiuta a farsi degli amici. Lei e suo padre sono uno l'opposto dell'altro, ma, grazie alla passione per i veicoli a due ruote di suo papà, Anna conoscerà una persona...