A Bulega, a quanto pareva, non andava giù la mia presenza lì, anche se non capii mai il perché. Cercai di evitarlo il più possibile perché avevo intenzione di divertirmi. Forse sarebbe stato meglio non conoscerlo e rimanere nell'ignoranza, continuare a pensare che fosse una persona intelligente, simpatica e di buon cuore, ma ormai era troppo tardi. Mi era caduto un mito e non l'avrei mai più rivisto allo stesso modo di prima, tanto meno quando l'avrei rivisto in sella o nelle interviste in TV.
Comunque, come previsto, feci abbastanza cagare, ma almeno non arrivai per ultima. Riuscii a battere Antonelli, il quale, nonostante avesse perso, era quello che si era divertito più di tutti. Non smetteva mai di ridere ed era bellissimo vederlo felice.
Migno, come previsto, vinse, seguito da Diggia, Bulega, Quartararo, Loka e Bestia. Riconsegnammo le scarpe all'uomo del bancone e ci dirigemmo verso l'uscita. Erano le 22:05. Il giorno dopo sarei dovuta andare a scuola e se fossi rimasta in giro fino a tardi, poi non sarei riuscita a seguire la lezione e volevo evitare di arrivare scombussolata anche alle lezioni successive. Diedi un'occhiata veloce al telefono e mi ritrovai un messaggio dalla mamma:"A che ora devo venirti a prendere?". Le risposi:"22:30". Era troppo presto, lo sapevo benissimo. Volevo stare il più possibile con loro, ma la scuola era importante per me ed era la cosa su cui mi concentravo principalmente in quel periodo.
《Va tutto bene?》mi chiese Fabio.
《Sì, sì. Tutto a posto》risposi io guardandolo. Non mi sarei scordata quei suoi stupendi occhi marroni così facilmente. Quando non riuscii più a reggere più il suo sguardo, guardai in basso. Mi imbarazzava un po' mantenere il contatto visivo con un ragazzo. E qui si descrive perfettamente com'era la mia vita sociale.
《Voi che fate ora?》chiesi io.
《Andiamo a farci un giro》rispose Bestia.
《Vuoi venire con noi?》chiese Loka.
《Dipende dove. Tra una mezz'oretta passa a prendermi mia mamma per tornare a casa》risposi.
《Vabbé, stiamo qui vicino allora》propose Quartararo.
《Poi tu sei della zona, no?》chiese conferma Migno.
《Sì》risposi io.
《Perfetto. Così se ci perdiamo sappiamo a chi riferirci》disse Migno facendomi ridere. Lui mi mise le mani sulle spalle e mi spinse delicatamente in testa al gruppo dicendo:《Facciamo che ci guidi tu e non se ne parla più》. Io rimasi allibita e con un sorrisino idiota stampato sulla faccia, ma accettai la richiesta e pensai a un giro da poter fare senza andare troppo lontano e che mi avrebbe riportata lì in tempo per tornare a casa. Pensai di farli arrivare fino in fondo alla via, di farli girare a destra, lasciando sulla sinistra i campi, passare accanto al cinema e poi girare ancora a destra sorpassando il bar dei vecchietti del paese, poi ancora a destra e avremmo fatto un giro in tondo e sarei tornata al bowling in perfetto orario.
Ero completamente immersa nei miei pensieri e a camminare mentre pensavo al giro che non mi accorsi della presenza di Fabio accanto a me finché Migno non gli saltò addosso. Rimasi lì a metà tra l'allibita e il divertita e nel dubbio risi.
《Papà, portami tu》disse Migno quando saltò sulle spalle a Fabio.
《Va bene, ma solo cinque minuti》rispose. Poi aggiunse:《o anche meno》e gli fece fare un salto per riportarlo a terra. Intuii che doveva essere piuttosto muscoloso per sollevare e poi far fare quella mossa a uno della stazza di Migno. Non che fosse grasso, anzi, il contrario, aveva parecchia muscolatura anche lui, con le spalle larghe, e intuii che il peso dovesse essere per forza proporzionato alla massa che pareva che avesse. I ragionamenti alla Einstein.
Comunque, dopo il giro, ci ritrovammo di nuovo al bowling.
《Ma ci hai fatto girare in tondo》disse Bestia ridendo.
Io gli feci la linguaccia e dissi:《Dovevo tornare qui, così vi ho fatto vedere una parte della città senza svantaggiarmi》.
《Giusto. Bé, ma la prossima volta si va a fare un giro della Madonna》disse Migno.
Diedi un'occhiata veloce al parcheggio e vidi che la macchina della mamma era già lì, per cui, per congedarmi, dissi:《ragazzi, io devo andare. Ci sentiamo》. Migno venne lì da me e mi strinse la mano in segno di saluto e lo stesso fecero Loka e Quartararo, mentre Bestia e Antonelli mi diedero il classico "cinque". Lo stesso fece Bulega, cosa che non mi aspettai. Quando mi avvicinai a Fabio per dargli il cinque come fecero tutti, lui tirò la mia mano a sé e mi abbracciò con il braccio sinistro. Mi diressi ai parcheggi. Salii in macchina e la mamma stranamente non mi chiese niente. Quando passammo davanti a loro, Fabio mi guardò e mi salutò con la mano. Io ricambiai il saluto e sorrisi. La mamma ovviamente se ne accorse subito.
《Chi era?》chiese lei. E incominciò un altro interrogatorio.
《Mamma, te l'ho già detto chi è》risposi io seccata.
《Ah, allora era lui》rispose.
《Che?》rimasi allibita.
《Fabio, no?》
《Sì, era Fabio. Perché?》
《No, niente. Così, giusto per sapere》. Poi aggiunse:《Com'è andata la serata?》
《Bene dai. Ho scoperto di essere una frana al bowling》
《Non c'erano dubbi》
《Ehi》dissi io come per riprenderla.
《Che c'è? Non ci avevi mai giocato. È normale essere incapaci》
《Intanto ho fatto strike. Una volta, però l'ho fatto》
《Quanto eri nella classifica finale?》
《Non ultima se è questo che vuoi sapere. Ho battuto Antonelli. Lui è più imbranato di me》
《Antonelli è quel Fabio》
《Mamma, cosa devo fare con te!》sbuffai. Poi aggiunsi:《No. Fabio è Di Giannantonio e Niccolò è Antonelli. Capito?》
《Tanto sai che non me lo ricorderò mai》
《Non ho ancora perso del tutto la speranza nel il genere umano》.
Quando arrivammo a casa mi cambiai e scrissi velocemente alle mie amiche. Dissi loro c'era successo dato che mi avevano chiesto di tenerle aggiornate. Carola era contenta che mi trovassi bene nel loro gruppo. Ivetta scrisse:"scommetto che prima o poi succederà qualcosa con qualcuno di quel gruppo. Me lo sento".
"Bé ovvio. Solo che non volevo dirlo così prematuramente dato che non li conosciamo ancora" disse Carola
"Non credo proprio" risposi io e poi aggiunsi:"sono circondati da belle ragazze tutti i fottuti giorni, alle gare ci sono le ombrelline e poi le fan e altre belle ragazze e soprattutto magrissime. Che speranza ho io di combattere contro tutte loro?"
Ivetta scrisse:"se non gli conquisti la mente non gli conquisterai mai il cuore".
STAI LEGGENDO
Ami più lei che me||Fabio Di Giannantonio
FanfictionAnna è una ragazza semplice, timida e riservata e il suo aspetto fisico di certo non aiuta a farsi degli amici. Lei e suo padre sono uno l'opposto dell'altro, ma, grazie alla passione per i veicoli a due ruote di suo papà, Anna conoscerà una persona...