(14.)

1.8K 118 4
                                    

 

 

Alexa.

 

“Sono tornata” urlai una volta entrata nell’appartamento.

“Cucina!” sentii rispondere allo stesso modo mio fratello.

Appoggiai la borsa a terra e mi sfilai il giubbino, prima di raggiungerlo.

Quando entrai, notai i pacchi di farina rovesciati ovunque e il casino che regnava sovrano.

Spalancai la bocca, mentre notai Dakota sghignazzare seduta sul piano della cucina, con le gambe a penzoloni.

Beh, almeno avevano fatto pace, quei due.

“Non voglio neanche sapere che cosa avete combinato. Ma io questo non lo pulisco” alzai le braccia al cielo.

“Ehi, abbiamo preparato la cena e questo è il modo di ripagarci?” chiese Harry fintamente offeso.

“E che avete preparato?” chiesi arrendevole, mentre mi accasciavo su una sedia.

“Pizza” esultò Kota come una bambina, il viso dipinto di bianco.

“Sembra che abbiate fatto una battaglia a palle di neve” li presi in giro.

“Kota è un po’ sbadata” cercò di sembrare serio, Harry.

“Ehi” quest’ultima spalancò la bocca offesa, e si allungò per rifilargli un pugno sul braccio.

Harry emise un versetto di finto dolore, facendoci scoppiare a ridere entrambe.

“E tu dove sei stata?” chiese con tono indagatore la moretta.

“Ho fatto una passeggiata” alzai le spalle. Il che era vero.

Ma dato che ormai uscivo solo con Kota e non più col gruppo di Mark, mi trovavo sempre piuttosto sola.

Ma non le avrei  mai detto che quel pomeriggio ero andata alla tomba di Logan. Era così felice e non volevo farla intristire.

“Tu, signorina” Harry mi puntò un dito contro “Nascondi qualcosa” mi accusò.

“Tu e il signor Tomlinson” aggiunse Kota.

Sbarrai gli occhi quando quei due si scambiarono un’occhiata di intesa.

“No!” esclamai indignata. Sì, una volta mi piaceva Louis, ma ora…”No” ripetei più duramente.

“Neanche per sogno” borbottai. Mi era bastata la prima volta, quando mi ero confessata ed ero stata rifiutata.

“Sono gay” aveva detto come per scusarsi. Non c’è da dire che ci ero rimasta malissimo, al momento.

Solo poco tempo dopo avevo scoperto che quella era una scusa che usavano lui e mio fratello quando dovevano scollarsi di dosso qualcuna.

All’inizio mi ero offesa, ma almeno mi aveva aiutato a farmi passare la mia cotta per lui e quando successe, ci facemmo entrambi una grossa risata sopra.

E’ da quel momento in poi, più o meno, che io e Louis iniziammo a legare veramente.

“E voi due invece?” li guardai sottecchi, ghignando leggermente.

Entrambi arrossirono e distolsero lo sguardo. Beccati.

Harry guardò dentro al forno la pizza che stava cuocendo “Beh, direi che possiamo mangiare ora” decretò.

Sun on my skin - h.s. - sequel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora