[ Epilogo ]
10 mesi dopo – oggi.
Dakota.
Che cos’è il tempo? Me lo sono chiesta tante volte.
Quando venni informata della morte di Logan, pochi secondi mi sembrarono un’eternità.
Questi dieci mesi invece, sono passati in un battito di ciglia.
Forse il tempo siamo noi. Noi che con i nostri gesti, le nostre azioni, andiamo avanti, cresciamo, cambiamo.
Noi siamo il tempo.
Ecco che ricomincio con i miei discorsi complicati, mi rimprovero mentalmente.
Ma fortunatamente ogni qualvolta che mi perdo nel mio mondo, le labbra di Harry sono sempre lì pronte a riportarmi a casa.
E questa volta non fanno eccezione.
“Ti avevo persa per un momento” ridacchia.
Arrossisco e mi scuso.
Non posso fare a meno di fissarlo.
Harry è cambiato tanto in questi mesi. Cioè, fisicamente.
Dentro c’è ancora il poeta che mi aveva fatto innamorare all’inizio.
Ora i capelli non gli cadono più sugli occhi e si è iscritto in palestra.
Allora mi aveva chiesto di iscrivermi con lui, ma io sono fedele al mio divano. E in più odio sudare.
Così ogni mercoledì pomeriggio lo perdo per un paio d’ore, che riempio passando da Alexa.
Alla fine ci siamo trasferiti tutti. Io e Harry abitiamo insieme in un altro appartamento, un po’ più grande del precedente.
Alexa non se la sentiva di vivere da sola, quindi l’appartamento sopra il nostro è il suo.
Louis invece è temporaneamente in vacanza in Italia per il suo sesto mesiversario con il suo ragazzo Michael.
Forse Al non aveva tutti i torti quando scherzava sul suo essere gay.
Comunque, Mich è simpatico a tutti e finchè Lou è felice, lo siamo anche noi.
Ogni tanto usciamo tutti insieme: io e Harry, Louis e Michael e Alexa con il suo nuovo ragazzo del momento.
Ah, e finalmente sono riuscita a trovare un lavoro fisso. Ora sono l’aiuto-gestore in una delle numerose gallerie d’arte a nome Styles.
Ci sono volute cinque settimane, una grande cena e un paio di battibecchi per risolvere la situazione tra Harry e i suoi genitori.
Ora il loro rapporto è migliorato, ma non al punto di trascinare il mio ragazzo a lavorare nell’impresa di famiglia.
Lui fa il personal trainer nella palestra dove si è iscritto.
Alexa invece ha trovato la sua vocazione perfetta: la maestra d’asilo.
Goffa com’è, si diverte più lei che i bambini.
Una volta sono andata a trovarla e mi ricordo ancora bene il suo viso e i suoi capelli biondi imbrattati di pittura per le dita.
Me ne sono andata prima che mi accadesse la stessa cosa.