_Capitolo 5_

96 5 0
                                    



Jen però non aveva ancora trovato la forza di spedire quelle maledette foto e decise di rinviare ancora al giorno successivo.

-Non posso credere che tu lo faccia-

-Ma cosa posso fare Lory!-

-Vai da un adulto, segnala tutto!-

-NO-.

Lorenzo quando tornò a casa ripensò alla possibilità di andare in commissariato: il mattino seguente avrebbe cercato di far ragionare Jen e di farle cambiare idea, nel caso non avesse funzionato sarebbe corso subito a denunciare Cristian. Quel ragazzo aveva fatto in modo che Jen venisse segnata a vita in tutti i casi.

La mattina dopo però non ci fu verso di depistare Jen. Lei era talmente terrorizzata dall'idea che quel video finisse in rete che non ragionava, che era disposta a mandare a Dan una foto che sicuramente sarebbe stata di parti che di solito una persona normale non va mostrando in giro.

Lorenzo e Jen parlarono a lungo, Jen pianse, di nuovo.

Entrarono nel cortile della scuola.

Lorenzo decise che avrebbe tagliato.

- Jen , non mi sento molto bene. Mi accosto un secondo all' albero: mi viene da vomitare-.

-Vengo con te-.

-No, tu entra. Se sto troppo male torno a casa-.

-Okay-.

E così Jen varcò la porta di ingresso mentre Lorenzo si allontanava dalla folla cercando di non farsi notare.

Si nascose tra gli alberi e i cespugli vicino al muro che delimitava il confine della scuola.

Controllò che non arrivasse nessuno: non voleva che qualcuno lo vedesse scavalcare.

Rimanevano solo pochi ragazzi fuori dalla scuola così Lorenzo prese un bel respiro, saltò, si aggrappò al bordo del muro e si issò sopra.

Passò le gambe dall'altro lato e si buttò. Lorenzo sbagliò l'atterraggio e cadde a terra. Si era sbucciato i gomiti e strappato di pantaloni ma non gli importava. Iniziò a correre per raggiungere la fermata del pullman.

Erano le otto e mezza.

Dovette percorrere vicoli e strade secondarie per evitare che qualcuno di sua conoscenza lo vedesse.

Era così sovrappensiero che non si accorse di avere un cellulare, con il quale avrebbe potuto chiamare e fare la denuncia più in fretta, nella tasca dei jeans.

Intanto Jen osservava il banco vuoto a fianco a lei.

Dov'era Lorenzo in quel momento? Stava bene? Era tornato a casa perché aveva la nausea?

Lorenzo era salito sul pullman alle nove: il bus doveva essere in ritardo proprio quel giorno?

Le macchine fuori sembrava che andassero a dieci chilometri orari.

Scese dal pullman alle nove e mezza.

Il pullman era stato lento e il traffico abbondante.

Entrò in commissariato e finalmente denunciò Cristian e i suoi amici.

Quando Lorenzo finì di parlare disse che nel caso si fosse accorto di aver dimenticato qualche cosa lo avrebbe segnalato subito. Avevano concordato di arrestare Cristian e di sequestrargli il cellulare quella mattina stessa, al più presto possibile: Cristian sarebbe stato allontanato per sempre da Jenny.

Piangere, Vivere, SorridereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora