Jen stava preparando la valigia. Avrebbe portato con se la sua valigia rosa. La riempì con leggins, pantaloni, scarponcini e magliette. Ci mise i suoi adorati trucchi, lenzuola e sacco a pelo. In mezzo alla roba nascose anche dei pacchettini di biscotti, patatine e bibite.
Il telefono squillò.
-E adesso chi è?!-
Era Marica
-Pronto?- Jen dovette allontanare il telefono dall' orecchio perché Marica stava urlando.
-Jen sono nel caos più totale! Cosa metto in valigia? In montagna il tempo può cambiare in dieci minuti! Aiutami che sto sclerando!-
-Va bene. Calmati però, pazza! Allora metti due o tre felpe ...- e così dicendo uscì dalla camera.
La mamma di Jen ne approfittò per entrare. Anna notò che c' erano due libri uguali. Prese la copia di Uno, Nessuno, Centomila regalata a Jen da Lorenzo e vi trovò la lettera. La lesse e rimase a bocca aperta. Lesse anche la seconda parte che la figlia aveva ignorato.
Anna non poteva lasciare che Jen non leggesse quella parte così mise il foglietto nel libricino che Jen aveva messo nella valigia sperando che la vedesse ed uscì con passo felpato dalla stanza.
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Erano le otto e tutta la prima E era salita sul pullman. Erano tutti eccitati per la gita.
Anche l' umore di Jen era migliorato un po' mentre quello di Lorenzo non molto.
Jen spesso lo guardava seduto in fondo al pullman, da solo. Lorenzo si era isolato da tutti, maschi e femmine, ed era scontroso. Alexandra aveva portato la cassa e aveva messo la musica ad alto volume e cantarono a squarcia gola fin quando la professoressa non era venuta a rimproverarli dicendoli di abbassare la voce.
Finalmente nella sua classe non la prendeva in giro nessuno e Jen poteva cantare e divertirsi come gli altri.
La salita sulla stradina di montagna fece vomitare due ragazzi che pativano il viaggio ma dopo un po' si aggiunsero a catena anche alcune ragazze sensibili di stomaco.
Il rifugio dove avrebbero dormito era molto bello. Era giallo e dallo spiazzo davanti all' ingresso si poteva vedere la vallata sottostante e la vista era bellissima.
La camerata delle femmine rimase ordinata solo per la prima notte mentre quella dei maschi per i primi venti secondi.
La camerata era a due piani. Si entrava dal piano di sopra dove c' erano tavolini e armadietti, il bagno era invece sulla sinistra e si accedeva da una porticina decorata.
Al piano di sotto c' erano i letti a castello tranne uno che toccò a Jen perché era arrivata per ultima in camera. A fianco ad ogni letto c' erano dei mobiletti per metterci i vestiti ed erano anch' essi decorati graziosamente.
La prima giornata passò serenamente. I ragazzi fecero una passeggiata in montagna con la guida: visitarono tutti i luoghi all' interno dei confini dell'area del rifugio.
La guida, che si chiamava Paolo, spiegava sempre di quale specie o di quale tipo fossero piante e animali che incontravano ma Jen sapeva già tutto dato che era appassionata di questi argomenti.
Paolo mostrò loro vari posti: un laghetto dove nuotavano dei pesci giganti e dove crescevano delle ninfee, una grande quercia secolare circondata da fiori colorati, una vecchia fontana di pietra non funzionante dove erano scolpiti due angioletti e in fine una vecchia capanna di pietra, in riva ad un ruscello.
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Piangere, Vivere, Sorridere
RandomCosa può succedere se tutti ti tormentassero? Ti uccideresti o continueresti a vivere? Abbasseresti la testa o avresti il coraggio di affrontare i bulli?