Sognò una ragazza, una ragazza come lei che parlava ad una folla di ragazzi, radunati in una piazza.
Vicino a lei c'era una grande nuvola dove scorrevano delle immagini. E la ragazza parlava. Era una normale ragazza che poteva essere una normale teen-ager, era nessuno, ma Jen ascoltò le sue parole.
La fece tornare indietro con la mente. Ritornò all'inizio dell'anno: un'ombra scura apparve. Si insidiava nella sua anima, nel suo corpo, ovunque. Le faceva fare movimenti contorti, la portava giù, sempre più giù in un abisso profondo. Ogni tanto un barlume la tirava su di qualche metro ma quando questo se ne andava ecco che ricominciava la tormentata discesa.
Ma poi ecco che tanti asteroidi iniziarono ad arrivare. Uno dopo l'altro aiutavano Jen a risalire ma qualcosa era rimasto giù, una piccola scia luminosa.
La scia luminosa che dà vita, che ti fa entrare l'aria nei polmoni, e ti fa venire voglia di urlare, sussurrare dolci parole, ridere, piangere, sognare.
Sognare.
Immaginate una vita in cui non si può sognare, dove non si può viaggiare con la mente, dove non si può immaginare se stessi su un palco, in una piscina alle olimpiadi, ai mondiali di calcio con una coppa in mano. Immaginate di non potervi guardare allo specchio e non potervi immaginare diversi da come siete, con il naso più piccolo, le cosce più sottili, la pancia piatta, i fianchi meno larghi perché vi sentireste in colpa.
Guardare il proprio corpo, la propria anima ed avere la testa piena di commenti negativi a cui alla fine non si può fare a meno di credere e di preoccupazioni: ombre oscure che ti trascinano in basso.
Non si riesce mai a capire se siano più vuoti gli occhi di chi subisce o la testa di chi attacca.
Cosa sono quelle ombre? Sono pesi insollevabili o semplice polvere che va via con un soffio?
Ad un certo punto l'anima tornò su insieme a quel bagliore che ogni tanto l'aveva aiutata in passato.
Tutti noi abbiamo una stella che ci guida, a cui affidarsi. Che ci aiuta a tornare a galla quando stiamo affondando.
E poi l'anima.
L'anima, chiamatela come volete, ma è la parte più bella e interiore che possa esserci in una persona.
Cosa sarebbe un corpo senza anima e senza emozioni? Un ammasso di materia senza vita.
Quanto è bello svegliarsi al mattino e dire "Che bello oggi mi sento felice" e magari non c'è neanche un motivo preciso? Con l'odore della colazione, magari dei cornetti caldi o di qualsiasi leccornia tu ami. Spazzolando per bene i denti così che tutti possano vedere bene il tuo sorriso.
A volte c'è o sai che ci sarà, un momento bello, ma se tutte le mattine dovresti svegliarti e sapere già che quella giornata andrà da schifo? Che tante ombre scure ti trascineranno di nuovo sul fondo? Cosa faresti?
Ti alzeresti e usciresti di casa con la consapevolezza di tornare a pezzi o ti nasconderesti sotto la scrivania?
Obbediresti a chi minaccia di farti ancora più male o avresti il coraggio di affrontarlo, tu che non puoi avere idee, passioni e caratteristiche che non piacciono agli altri?
E tu che fai tutto questo, si proprio tu caro bullo o cara bulla, sei contento?
Quando vedi qualcuno piangere per causa tua non ti senti in colpa? O forse hai bisogno di vedere scritto sul giornale che la tua vittima si è suicidata?
Qui siamo tutti nella stessa barca, nessuno è migliore di nessuno. Oppure vuoi forse dirmi che non hai difetti?
Tutti abbiamo dei pregi e dei difetti ed è proprio questo che ci rende Noi.
Mi ricorderò per sempre mia zia che mi dice "Tu si' Tu".
È difficile accettarsi per quel che si è o migliorarsi, però è possibile così come affrontare le proprie paure.
C'è sempre un'altra possibilità, una soluzione.
Però bisogna essere forti e avere coraggio ma essere forti e avere coraggio non vuol dire fumare, bere, picchiare, sottomettere, minacciare, far piangere una persona, prenderla in giro e lanciarle insulti: quello è un vigliacco.
Essere forti e coraggiosi vuol dire affrontare le proprie paure, mettersi in gioco e confrontarsi con gli altri senza la paura di essere giudicato, di essere inferiore.
Vuol dire porsi degli obbiettivi e realizzarli, per poi porsene degli altri: vivere vuol dire essere coraggiosi.
La vita è composta da tutte queste cose e da altre migliaia forse milioni, ma dipende da noi. Siamo noi che possiamo decidere se renderla vuota o ricca di esperienze, emozioni, felicità.
Prendere in giro è un modo per nascondere i propri difetti.
Giudicare è un modo per convincersi di essere meglio degli altri.
Convincersi di essere meglio degli altri è un modo per nascondere il fatto di non accettare se stessi.
Sottomettere e minacciare è un modo per nascondere le proprie fragilità.
Diventare aggressivi verso chi non si conosce è un modo per nascondere le proprie insicurezze.
E questo si vede quando le persone rimangono indifferenti agli insulti e alle parole pesanti: iniziano a contorcersi, ad urlare e a strillare pestando i piedi. Come un bambino a cui la mamma non vuole comprare il gelato.
Cosa se pensate ora, cari bulli, ho ragione oppure volete negare l'evidente? Non è tardi per tornare sui vostri passi e non causare altro dolore.
E voi vittime, cosa ne dite?
Sono pesi insostenibili o polvere che va via con un soffio?
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Piangere, Vivere, Sorridere
RandomCosa può succedere se tutti ti tormentassero? Ti uccideresti o continueresti a vivere? Abbasseresti la testa o avresti il coraggio di affrontare i bulli?