Parte terza _capitolo14_

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CAPITOLO 14

-Avanti, Lorenzo e Giada, leggeteci il vostro tema-.

-Sono sempre Jennifer-.

-Leggi tu?-

-Si-

Jen iniziò a leggere. Le parole che lei diceva sembravano incomprensibili a Lorenzo. Lui stava vagando altrove con la mente. Pensava ad altro. Non gli importava di sembrare uno stupido davanti agli occhi degli altri compagni di classe. In realtà non stava pensando ad altro. Guardava fuori dalla finestra. Guardava gli alberi e le colline in lontananza. Si perdeva nel paesaggio. Si stava dimenticando di essere a scuola.

-Lorenzo?-

-Eh?Oh! Mi dica professore-.

-Sembravi su un altro pianeta-.

Risate sguaiate in classe.

-Allora. Lorenzo dimmi, come mai la poesia

l' infinito ti ricorda i giardini reali?-

-Perché- guardò Jen, voleva parlare di lei, voleva raccontare quanto era stato bene quel pomeriggio insieme alla sua compagnia, ma cambiò idea: - Perché anche lì ci sono le siepi-.

Risata generale anche da parte del prof

-Va bene, per oggi sarò buono. Sei e mezzo per Giada-

(-Sono sempre Jennifer-)

- E sei per il ragazzo innamorato costui chissà che cosa ha fatto e con chi è andato ai giardini reali. Andate a posto. Gruppo quattro?-

Lorenzo e Jen si scambiarono un' occhiata furtiva e veloce: quando i loro sguardi si intrecciarono li distolsero subito.

Quando tornarono a casa i loro genitori fecero salti di gioia: avevano finalmente preso una sufficienza.

I genitori di Jen non la rimproveravano perché non volevano farle pressione data la sua fragile situazione emotiva quelli di Lorenzo dal canto loro non lo rimproveravano perché il nonno stava davvero molto male.

Ormai il nonno era in ospedale da molto tempo e soffriva di alzheimer. I medici gli avevano dato pochi mesi di vita. Lorenzo era molto abbattuto. Con chi avrebbe passato il pomeriggio? E le vacanze? A chi avrebbe confidato i suoi segreti? A chi avrebbe chiesto consiglio quando ne avrebbe avuto bisogno?

Piangere, Vivere, SorridereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora