-La mattina seguente-
Mi sveglio a causa dei caldi raggi solari che, filtrando attraverso la finestra, mi solleticano il viso. È una bella sensazione questa: ho sempre amato essere svegliata così, dalla luce mattutina.
Sono ancora piuttosto confusa per via delle tante ore di sonno, ma una cosa la ricordo bene: Justin ed io siamo fratelli. Sospiro a quel pensiero e una lacrima mi riga il volto, ma la tolgo subito, prima che finisca per bagnarmi anche le labbra, secche ed arse.
<<Buongiorno>> esclama una voce alle mie spalle.
Di colpo, rotolandomi in mezzo alle lenzuola, mi volto e noto Metthew in piedi vicino al mio letto, intento ad allacciarsi la felpa.
Sgrano gli occhi sorpresa e lui sembra capire il mio sgomento.
<<Tranquilla, non ti ho drogata e non abbiamo fatto sesso, rilassati>> afferma accennando un sorriso. Deve avermi preso per rimbambita, ma davvero non ricordo perché lui sia in camera mia.
<<Che ci fai qui?>> domando poi, sedendomi con le gambe incrociate e notando che sono ancora vestita come la sera precedente.
Se non altro, ha detto il vero, non avevamo fatto nulla.
<<Non ti ricordi? Ieri sera ti ho dato un passaggio fino a qui, e mi sono offerto di farti compagnia una volta arrivati, così siamo entrati nella tua stanza, ci siamo messi a letto e...>>
Oddio. Perchè si è fermato?
<<E...?>> continuo incitandolo a proseguire.
<<E ti sei addormentata come un sasso>>Fiuuu, respiro di sollievo.
È forse impazzito? Mi ha fatto quasi venire un infarto.
Decisa a fargliela pagare, afferro il cuscino e glielo lancio addosso, lui però lo prende al volo e me lo rilancia, colpendomi in piena faccia.
Rido, e gliene sono davvero grata; dopo ciò che è successo pensavo di non riuscire a ridere mai più.
Così mi alzo e senza dire nulla lo abbraccio, sussurrando solo successivamente un flebile 'grazie Matt'.
<<Scherzi? Dovere>> replica lui stringendomi tra le sue braccia e cullandomi come farebbe un vero amico.
<<Ora devo andare, oggi viene Sara a trovarmi e devo ancora andarle a comprare il regalo, ops>> disse scoppiando poi in una fragorosa risata.Sulla soglia della porta sono intenta a salutarlo, quando una figura fin troppo famigliare svolta l'angolo nella nostra direzione.
I suoi occhi ambrati si incrociano subito con i miei ed io sento il cuore stringersi in una morsa troppo, troppo dolorosa.
Distolgo lo sguardo e torno a fissare il ragazzo con cui ero intenta a parlare. <<Va bene Matt, allora ci vediamo. Buona giornata>> taglio corto e come una saetta rientro in camera, ma qualcosa, o meglio qualcuno, mi impedisce di chiudere del tutto la porta.
Un piede si è intromesso tra lo stipite e l'uscio.
Che cosa dovrei fare? Lasciarlo entrare o cacciarlo via?
Una parte di me, quella più razionale mi suggerisce di farlo entrare e di parlare come due persone civili, l'altra invece, la più devastata e stravolta, mi impedisce di incrociare nuovamente i suoi occhi.
<<Vattene Justin, non voglio vederti>> dico dimostrandomi una stupida bambina che non vuole affrontare i problemi.
<<Hai fatto presto a consolarti eh, Nora? Complimenti!>> dice lui spingendo la porta talmente tanto da farmi indietreggiare di colpo e quasi cadere a terra.
Ed ora eccolo lì, di fronte a me, bello come il sole ma incazzato come un toro in arena.
<<Non è come pensi!>> esclamo dicendo la verità, a cui però lui non crede affatto.
<<Ah no? E quello che è appena uscito dalla tua stanza chi cazzo era? Un fantasma?>> grida.
<<Ma per chi mi hai preso? Per una puttana? E comunque...>>
Mi blocco, sto per dire una cattiveria, anche se sarebbe la verità.
<<Continua.. Comunque cosa?>> mi incita lui avanzando a passo lento verso di me. Quella vicinanza mi fa venire voglia di saltargli addosso, riempirlo di baci e spogliarlo di tutti gli indumenti che indossa, ma mi contengo. Lui non è più il mio ragazzo.
<<Comunque non dovrebbe importarti se vado a letto con qualcun altro. Non stiamo più insieme>>
La sua espressione cambia completamente dopo quelle parole. Le sue palpebre si abbassano e la sua mascella, prima contratta, si rilassa.
<<Ora vattene, ti prego. Non riesco nemmeno a guardarti in faccia>> sussurro con la voce spezzata mentre lui solleva ancora lo sguardo verso di me, giusto per mettermi ancor più in difficoltà.
<<Per me, tu, non sarai mai mia sorella>> sussurra, avvicinandosi maggiormente. La distanza tra noi, ora, è davvero minima, ma io continuo a tenere lo sguardo abbassato. Non riesco a reggere i suoi occhi puntati addosso a me, è troppo da sopportare.
Quando però il biondo appoggia delicatamente il palmo della mano sulla mia guancia, un brivido mi percorre tutto il corpo e, come attraversata da una scarica elettrica, le mie iridi finiscono per incatenarsi alle sue.
Guardando quegli occhi, mi rendo davvero conto di quanto siano simili ai miei: stesso taglio, stesso colore, stesse pagliuzze scure che contornano la pupilla.
Ripenso alla frase da lui pronunciata poco prima e sbuffo, asciugandomi una lacrima in procinto di cadere.
<<Non riesco a crederci Justin>> mormoro, stringendo la sua mano sul mio viso e fissando poi istintivamente le sue labbra.
<<Nemmeno io, ma quello che ho detto ieri, a fine serata, è vero. Io ti amo, che tu sia mia sorella o no. Non posso cambiare i miei sentimenti per te>>
Non posso sentire oltre.
<<Invece dovresti!>> sbotto, presa da un'irrefrenabile angoscia. Lo allontano da me con forza, appoggiando le mani sul suo petto. <<Siamo fratelli, e...>> porto le mani sulla testa, sto scoppiando <<quello che c'è stato tra noi è stato magico, ti ho amato ogni secondo che ho vissuto con te, davvero, ma ora è diverso>>
Justin scuote la testa, incredulo.
<<Come puoi dire questo Nora? Non sapevamo di essere così legati, che colpa abbiamo noi se i nostri genitori ci hanno mentito per vent'anni?>> domanda, il suo tono di voce si sta facendo più alto.
<<Nessuna, ma cosa ti aspettavi? Che dopo una notizia così io sarei corsa nuovamente tra le tue braccia?>> urlo rossa in volto e con il mal di testa alle stelle. <<No, Justin, non posso, non ci riesco. Mi fa male starti accanto, mi fa male vederti, lo capisci?>>
Ed ecco che le lacrime ritornano, puntuali come un orologio svizzero. Col volto bagnato mi accascio a terra, con la schiena contro il letto e le ginocchia vicino al torace. <<Ti prego, se tieni a me... allora vattene via>>E con quella frase, finalmente, lo sento allontanarsi e chiudere piano la porta, lasciandomi lì circondata solamente dal suono dei miei singhiozzi.
***
-Due giorni dopo-<<Cosa? Ma... Nora è terribile>>
Ho raccontato tutto ad Izzy. Appena ha varcato la soglia della nostra camera, ho buttato fuori tutto prima ancora che lei potesse proferire parola.
Dovevo sfogarmi con qualcuno il prima possibile, e chi meglio di lei poteva comprendere il mio dolore?
<<Non riesco ancora a crederci.. Dopo tutto quello che c'è stato tra noi, dopo ciò che abbiamo... fatto>> mormoro ritornando con la mente ai momenti più intimi che ho vissuto con lui.
<<Ho fatto l'amore con mio fratello Isabel, con mio fratello>>
La ragazza mi afferra una mano con gentilezza e mi accarezza i capelli. <<Tesoro, non lo sapevi, entrambi eravate liberi e felici, non avete nessuna colpa per quello che avete fatto>> dice cercando così di rassicurarmi.
<<Lo so, ma se ci ripenso...>>
<<È qui che sbagli. Tu non devi pensarci, so che è praticamente impossibile, ma devi sforzarti di non pensare a lui. Ci sono mille e mila cose che puoi fare per distrarti: puoi andare al cinema, al luna park, qualsiasi cosa tu voglia>>
Sorrido sentendola così positiva. Mi serviva un po' della sua energia.
<<E poi, dico, lo sai dove sei? Al college bambola, è pieno di ragazzi stupendi, a parte Justin ovvio, ma lui non conta più come bocconcino>>
Rido, per la prima volta da due giorni, con gusto. Ha ragione. Justin è e rimarrà sempre un ragazzo importante della mia vita, è stato il mio fidanzato sì, ma devo voltare pagina, devo farlo per me stessa.Dove cavolo è finita la vera Nora? Quella determinata ed orgogliosa?
<<Hai ragione amica mia, è ora di ricominciare!>> dico, alzandomi in piedi ed asciugandomi gli occhi ancora lucidi.
<<Dove vai adesso?>> chiede Izzy imitandomi.
<<Al centro commerciale. Tra quattro giorni è capodanno e non ho nessun vestito da mettere per la festa in palestra. Vieni con me?>>
Senza farselo ripetere, la ragazza afferra la sua borsa verde petrolio e mi sorpassa a passo spedito.
<<Shopping: arriviamo!>>
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A Terrible Secret || J.B. {Conclusa}
FanfikceSi sa, il college è uno dei luoghi migliori per innamorarsi. Un incontro casuale, l'inizio di un' amicizia, un bacio rubato e, infine, due cuori spezzati. Justin e Nora nascondono un segreto. Un segreto del quale nemmeno loro sono a conoscenza, pe...