la risposta che ricevetti non appena cercai di farli parlare?
'ne discuteremo domani, caro. ora vai in camera tua a riposare. scommetto che sei molto stanco, a causa del viaggio inaspettato e lungo che hai dovuto affrontare.'
potei dire che ne fui abbastanza sorpreso.
uno, perché la signora non sembrava affatto rozza e manesca.
due, perché nonostante i miei comportamento infantili e, probabilmente, seccanti, lei era stata molto gentile con me.non dissi una parola al riguardo e rivolsi alla vecchia uno sguardo di disgusto misto alla riconoscenza, oltre che allo stupore.
probabilmente lo notarono tutti, perché si levò un coro di risatine che mi fece nuovamente innervosire.
nessuno aveva mai sorriso di me, neanche chi poteva permetterselo e per ragioni di cui valeva la pena prendere in giro.sinceramente non capivo molto il comportamento di chi viveva in quella casetta in campagna, ma posso dirvi che neanche me ne importava tanto, purché non si prendessero gioco di me e della mia famiglia.
mi alzai dal divano e sempre senza parlare, mi diressi al piano di sopra, sperando di trovare miracolosamente la mia camera.
girai un po' ovunque e tutto quello che trovai che potesse somigliare ad una stanza, era un corridoio grande e con sette letti.
sperai di non dover condividere la stanza con nessuno, ma la cosa sembrava abbastanza ovvia e, a peggiorar la situazione, vi era il fatto che le mie bellissime valige in pelle fossero state sistemate proprio sul letto infondo alla stanza.camminai lentamente, spaesato, verso il mio materasso (perché di quello si trattava) miracolosamente provvisto di coperte, e quando ci arrivai vicino, mi sedetti, costatando la morbidezza anche di quest'ultimo.
poggiai i bagagli sul pavimento e mi distesi, cercando di chiuder occhio, ma, ovviamente, proprio in quel momento, fecero irruzione il resto dei ragazzi, urlando e ridendo.
giurai di star per uccidere qualcuno e sperai, allo stesso tempo, che non accadesse sempre.