quando fui nuovamente fuori, a seguito di una doccia calda e di un momento per rilassarmi, mi trovai davanti yoongi.
sembrava abbastanza incazzato e non mi chiesi neanche realmente il motivo: ci avevo impiegato troppo tempo.
non che fosse colpa mia se quello era l'unico motivo per lasciar scivolare lo stress ed evitare di urlare a gran voce tutti gli insulti che avrei voluto rivolgergli.gli feci segno di tacere, motivandolo a capire che non ero propenso ad avere una discussione e sopportando le sue strane occhiate, quasi preoccupate.
dentro di me stavo godendo al massimo del suo terrore e trattenevo a stento un sorriso compiaciuto, uniti a parole di conforto.
onestamente ero abbastanza strano e egocentrico da lasciare che attorno a me ci fosse quell'aurea nera di tensione. purché l'attenzione fosse focalizzata solo e soltanto su di me.entrò, questa volta senza dire una parola e con lo sguardo fisso sulla porta d'entrata, poi se la richiuse alle spalle, silenziosamente.
gli unici rumori che provenirono da lì, in seguito, non erano più quelli che la voce di yoongi produceva mentre canticchiava le canzoni che solitamente sentiva passare in radio, ma l'acqua che scorreva sul suo corpo fino a raggiungere le piastrelle di ceramica.
una cosa che avevo notato era proprio questa: lui faceva continuamente la doccia. preferiva quella ai bagni nella vasca.
non che avessi da ridire, ma, insomma, chi è strano quanto lui?mentre lo aspettavo, decisi di stendermi sul letto di hoseok, morbido più di quello di yoongi e namjoon messi insieme.
in più era l'unico, oltre al mio, a profumare, molto poco stranamente.
l'altra cosa che non avevo potuto evitare di constatare era che, se gli altri puzzavano come maiali, lui era l'unico a profumare di fiori e casa.
non a caso era l'unico a starmi più o meno simpatico (giusto per non esagerare), se non fosse per la sua troppa energia e la sua altrettanto fastidiosa risata, continua e stridula.
beata la sua felicità.chiusi gli occhi, ad un tratto veramente stanco, e i miei sensi si inebriarono di un profumo ancora più invitante e vivo: quello della cena sicuramente pronta in talova. era tardi per cibarmi comunque, probabilmente le undici, e il ricordo del lavoro che mi spettava il giorno seguente, quasi mi fece passare la fame.
«la mamma ha cucinato solo per te, non puoi dirle di no, ora» m'interruppe yoongi, quasi mi stesse leggendo nel pensiero. quel bastardo aveva anche superpoteri, adesso?
mi ero perso forse troppe cose.
«non ho voglia di ingrassare e mi merito una punizione, mangia tu per me» dissi io, evitando di guardarlo negli occhi di proposito.«cazzate. è per te e lo mangi tu. non mi interessa se ingrasserai, tanto devi mettere su ciccia, o se meriti una punizione, come se di solito dessi loro ascolto. tu vai lì e divori quello che c'è a tavola senza dire una parola, se non 'grazie'. sono stato chiaro?» borbottò e quasi mi emozionai al pensiero che lui fosse preoccupato per me.
«va bene, daddy» lo presi in giro io, invece, con un sorriso compiaciuto. poi mi alzai, sgranchiendo le braccia e le gambe.«perché eri steso nel letto di hoseok e non sul mio?» chiese dopo che ebbero sceso le scale, quasi in tono accusatorio e piuttosto geloso.
«perché, a differenza tua, lui profuma. penso che potrei dargli una possibilità, se solo gli interessassi. sai dirmi se è così?»