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non appena spiegai che il mio ritiro dalla fattoria era avvenuto per buone ragioni e che mia madre era al corrente di tutto quello accaduto, la situazione sembrò allentarsi di poco tra i proprietari, ma non tra i ragazzi, che, preoccupati, speravano non avessi aperto troppo la bocca.
onestamente ero molto bravo in quello, quindi mi accertai di raccontare anche i minimi dettagli, favorendo così la ritirata di yoongi che corse via inseguito dal padre in preda alla rabbia.

mi sentì giusto un po' in colpa quando lo vidi tornare con un enorme rossore alle guance, probabilmente causato da uno schiaffo di quel vecchio, ma, in fondo, ben gli stava.
proprio se la meritava una punizione così e immaginai soltanto cosa potesse accadergli in seguito al piano che avevo programmato con lo zio il giorno prima del ritorno.
lo avrei messo nei più profondi guai e avrei fatto in modo che la sua reputazione si rovinasse del tutto.

ovviamente dopo avergli concesso il mio culo.
non ero una persona così crudele da non dedicarmi un piccolo regalino a seguito della mia buona riuscita.
in più avevo sul serio voglia di scopare. non sapevo esattamente cose avesse scaturito tutto questo mio desiderio di fare sesso, ma avevo iniziato a pensare che la presenza di mio zio potesse influire sui miei ormoni.

il cambiamento del mio comportamente si era fatto ben noto, soprattutto dopo la grande idea di baciare sulle labbra mio zio davanti alla mia cara platea, che ci fissava ormai da tempo con la bocca spalancata, quasi a chiedere il significato di quell'azione.
l'incesto sembrava non essere il loro spettacolo preferito.
peccato, di certo mi sarei fatto toccare dinanzi a loro.

quando se ne andò, poi, un'ondata di depressione si affrettò affinché mi fosse vicino e non aveva tardato ad arrivare il mio solito broncio da ragazzo ricco e spavaldo.
mi era stato tolto il mio giocattolino preferito e, ad un tratto, ero arrabbiato con lui per essersene andato via senza neanche concedermi una notte.
perché, prima di tutto, era un figo e poi capitava poco spesso che fosse nelle vicinanze.

comunque mi accontentai di un altro bacio e di una toccatina veloce al suo cazzo, poi vi fu il tragico 'addio'.
sembravamo quasi degli amanti destinati a non poter mai più stare assieme (in realtà potremmo benissimo considerare tale la nostra relazione).

«avevi detto che era tuo zio»
mi rimproverò la signora irene, notando troppo tardi il mio bel faccino triste e affrettandosi a dedicarmi un abbraccio.
«capisco che è difficile allontanarsi dalla persona che ami profondamente, ma pensala così: quando uscirai, potrai tornare tra le sue braccia»
mi consolò e io le mostrai una smorfia.

«è sul serio mio zio e non stiamo insieme o altro. scopiamo e basta, ogni tanto»
chiarì, lasciandola lì senza parole solo per rientrare nella 'mia' adorata camera da letto.

ovviamente tutti i ragazzi erano lì, seduti in cerchio e probabilmente mi aspettavano pronti a battersi in una partita a basketball, in cui io ero la palla.
sorrisi a tutti loro, mostrando quanto di più falso e leccaculo ci fosse in me e corsi ad abbracciare yoongi.

«mi siete mancati ragazzi»
esclamai, godendomi le loro facce stupite.
«voglio giocare. voi fate i clienti, io la prostituta.»

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