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finsi di dormire tutto il tempo, mentre in realtà ascoltavo la loro conversazione e il mio cuore si spezzava ogni secondo di più.
gli altri sembravano quasi sorpresi dalle sue risposte, delle sue parole, e lo sarei stato anche io se non si fosse concentrato in me più dolore di quello che mai avrei potuto immaginare di poter provare per un ragazzo che per me avrebbe dovuto essere nulla, se non, forse, solo un amico.

«quindi ci stai dicendo che quella è la tua ex ragazza e che hai intenzione di scriverle nuovamente perché ti manca scopare con lei? cazzo, yoon. credevamo fossi gay e che ti piacesse jimin»
sussurrò tae e sentì un rumore, quasi avesse spostato la sedia su cui era seduto.

«sono bisessuale e non è che jimin non mi piace. è solo che non mi prende abbastanza»
spiegò l'altro, causando l'intervento immediato di hoseok, che, arrabbiato aveva quasi urlato.

«allora non illudere quel povero ragazzo, cazzo. sembra che tu stia iniziando davvero a piacergli»
erano state le sue parole e lo sbuffo che ne aveva seguito, da parte di yoongi, mi aveva quasi fatto venir voglia di piangere.

quello stronzo, pensai, trattenendo a stento le lacrime che si stavano formando attorno ai miei occhi, ora struccati.

«non lo sto illudendo. se sono gentile è perché non voglio avere nemici»
disse a sua discolpa e quasi mi venne da ridere per la testardaggine e incoerenza.
non lo credevo così.

«ma gli baci il collo e ti fingi geloso se qualcuno si avvicina. ti pare che tu non stia facendo abbastanza per farlo innamorare? tralasciando che hai sempre amato essere odiato. non inventarti cazzate ora»
lo denundò namjoon e io mi sorpresi ancora di più di quanto in realtà i ragazzi stessero prendendo le mie difese e non le sue.

«parlerò chiaro con voi: ha un bel corpo e un visino che mi istiga al sesso. ecco, tutto quello che voglio da lui è il sesso. desidero scoparmelo in tutte le posizioni, per poi dirgli che non sono affatto interessato»
concluse, causandomi un senso di disgusto che quasi mi fece vomitare.
un attimo di silenzio ne conseguì.

stanco di tutta quella situazione, smisi di fingere di dormire. mi alzai dal letto e, evitando tutti gli sguardi che mi vennero rivolti, mi precipitai in bagno.
avevo intenzione di chiamare i miei e di chiedere loro di tornare a casa: non avrei permesso mai più a quel verme di avvicinarsi a me.


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