7. Addio ali...

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Harry rimase quasi spaventato dalla reazione di Louis, ma, poi, si rese conto che qualsiasi umano si sarebbe comportato nella stessa maniera.

Allora si avviò anche lui fuori dal ristorante e, prima di uscire dalla porta, ridiede vita alle persone che stavano pranzando.

Quando fu in strada, si guardò attorno e poi scomparve, riapparendo subito accanto a Louis, che si trovava seduto su una panchina del parco vicino all'ospedale.

Il medico, vedendo Harry, si alzò di scatto e urlò:

" Stai lontano da me, qualsiasi cosa tu sia, stai lontano da me...mostro..."

L'angelo spalancò gli occhi, addolorato per l'epiteto  che Louis gli aveva rivolto e non disse più nulla.

Guardò ancora un istante il medico e poi sparì.

Riapparve sulla spiaggia di Los Angeles, in un punto isolato, dove non c'erano persone.

Si sedette sulla sabbia e, guardando l'orizzonte, ripensò a quanto era successo.

Le parole di Louis e la paura che il ragazzo aveva provato nei suoi confronti non avevano fatto altro che accrescere in lui il desiderio che già da un po' coltivava nel suo cuore.

Harry, da millenni, era a contatto con gli uomini...li aiutava sì a morire, ma, nel farlo, giorno dopo giorno, era entrato in contatto con quelle che erano le emozioni umane.

Amore, paura, dolore, angoscia, speranza...tutte sensazioni che lui non conosceva.

Vedeva le persone mangiare, bere, piangere, baciarsi e lui non sapeva neppure cosa si provasse ad avere sete o fame.

Per questo motivo si alzò, congiunse le mani fra loro e rivolse il viso al cielo.

Rimase per ore in quella posizione, finché dall'alto non scese una luce dorata, che avvolse completamente Harry.

La luce vorticò su se stessa e, dopo pochi secondi, le ali nere sparirono, lasciando al loro posto due pallide cicatrici.

La luce, poi, svanì e, quando Harry riaprì gli occhi, si accorse che il suo desiderio era stato esaudito...non era più un angelo...

Si passò le mani sul volto e sui vestiti che indossava e sorrise felice.

Ringraziò il cielo per aver esaudito la sua richiesta e abbandonò la spiaggia.

Con i suoi sensi umani si accorse di avere fame e sete e decise di andare in un ristorante.

Mise le mani in tasca e vi trovò un portafoglio con soldi e documenti....nulla era lasciato al caso in Paradiso.

Si affrettò, quindi, verso la sua meta, ma, nel farlo, si dimenticò di non essere più un angelo.

Attraversò, infatti, la strada senza guardare e una macchina lo investì in pieno.

Un angelo accanto a me.....Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora