4. Una strana conversazione

2.8K 308 10
                                    


" Come ti chiami?" chiese Louis, seduto al tavolino di un bar, davanti ad una tazza fumante di tè.

L'angelo mosse i suoi ricci scuri e rispose:

" Mi chiamo Harry e tu?"

" Sono Louis, Louis Tomlinson e lavoro in ospedale, sono un cardiochirurgo "

" Un bel lavoro, un lavoro dove salvi la vita delle persone..." sussurrò Harry, scrutando attentamente il medico.

Louis si rabbuiò all'affermazione del ragazzo e replicò:

" Dovrei salvare la vita delle persone, ma, purtroppo, non è sempre così...a volte posso anche provocare la loro morte "

" Non è colpa tua, tu sei umano...le persone muoiono semplicemente perché il loro percorso su questa terra è concluso e devono essere accompagnate in una nuova e felice dimensione..."

Il medico rimase completamente spiazzato dalle parole appena udite e, con un filo di voce, chiese:

" E tu, Harry, che lavoro fai?"

L'angelo sorrise e a Louis parve che, a quel gesto, tutte le luci del locale cominciassero a tremolare.

Scosse la testa perplesso e si concentrò sul suo interlocutore che stava per parlare.

" Beh, io mi occupo delle persone che non hanno più alcuna speranza, le aiuto ad accettare la loro sorte "

Il medico spalancò gli occhi stupito, ma poi parve capire e disse:

" Ah! Fai parte degli psicologi che sono nel team dell'ospedale per assistere i malati terminali?"

Harry sorrise di nuovo e annuì.

" Sì, sono una specie di psicologo..."

Dopo queste parole tra i due calò un silenzio profondo, finché Louis non chiese:

" Ma sei sicuro che non vuoi nulla da bere?"

Harry annuì e distolse lo sguardo...avrebbe dato qualsiasi cosa per assaggiare il cibo e le bevande umane, ma gli angeli non mangiano e non bevono...nulla.

I due giovani chiacchierarono ancora un po', poi uscirono dal bar.

Si salutarono accanto alla macchina del chirurgo...Louis avrebbe voluto accompagnare a casa Harry, ma quest'ultimo declinò, anche perché gli angeli non hanno una casa.

" Ci vediamo domani a pranzo?" chiese il medico con un coraggio che credeva di non avere.

Harry annuì e rispose:

" Al ristorante accanto all'ospedale?"

" All'una...sii puntuale " aggiunse Louis salendo in macchina.

Il medico mise in moto, osservò nello specchietto retrovisore la figura di Harry e sorrise.

Quando Louis se ne fu andato, l'angelo scomparve e riapparve nell'ospedale....doveva ricominciare il suo lavoro.

Un angelo accanto a me.....Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora