15. Mi hanno chiamato....

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Louis tornò dopo un'ora circa, parcheggiò la macchina in garage e portò in casa la spesa.

Si aggirò per le varie stanze cercando Harry, ma non lo trovò, così uscì in giardino.

Costeggiò la casa e il sangue gli si gelò nelle vene: il recinto dei cani era aperto.

Cominciò allora a correre come un disperato, urlando il nome del riccio, finché non lo trovò e si bloccò sul posto di fronte alla scena che aveva davanti agli occhi.

Harry era sdraiato sul prato e i tre cani erano letteralmente stravaccati su di lui.

Uno gli leccava la faccia, l'altro si stava facendo accarezzare la testa e il terzo sonnecchiava appoggiato al suo petto.

" Non ti avevo forse detto di lasciare i cani nel recinto?" chiese Louis avvicinandosi.

Harry si mise a sedere, mentre i cani corsero a fare festa al loro padrone.

" Jack, Friz e Cliff si sentivano soli, allora ho aperto il recinto e li ho portati qui con me "

Louis lo guardò con occhi spalancati e chiese:

" Come sai i loro nomi?"

" Me li hanno detti loro...io capisco il loro linguaggio " rispose semplicemente Harry.

Il medico si lasciò cadere in ginocchio e sussurrò:

" Tu sei...sei una creatura davvero speciale..."

" Sono un uomo come te, Louis, solo che dentro di me è rimasta, in parte, la mia natura angelica"

" Harry..." balbettò quasi il medico " allora c'è un Dio e...e un Paradiso..."

" Certo che c'è, ci sono entrambi, ma io non sono più in grado di dirti come siano. Solo un angelo lo può sapere e raccontare, ma lui non lo dirà mai ad un umano, non lo può fare "

Louis sorrise e accarezzò con una mano i ricci di Harry, ricevendo un'occhiata quasi seccata da parte di Cliff.

" Ho la vaga idea che i miei cani si siano innamorati in blocco di te " borbottò il medico scrollando la testa.

Harry scoppiò a ridere e si alzò subito imitato da Louis.

I due ragazzi, di comune accordo, tornarono in casa e si misero in salotto.

" Ti accendo la TV mentre preparo la cena " disse Louis, prima di sparire in cucina.

Quando ritornò in sala mezz'ora dopo, Harry era incantato ad osservare una televendita di piatti e, accanto a lui, sul suo divano di pelle bianca, erano comodamente accucciati i tre doberman.

Louis sorrise e si dimenticò all'istante della sua regola: mai i cani in casa...

Un angelo accanto a me.....Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora